L'ORDINE DEL GIORNO
«Una Legge Speciale per Monfalcone», la sfida del Pd per gestire il peso dell’indotto navale
Dopo il no della Giunta all’Indice di Impatto Sociale il dem Moretti rilancia, «basta spot, servono norme specifiche per chi ospita migliaia di lavoratori non residenti».
«La necessità di intervenire in maniera forte sull’impatto che la manodopera straniera e non, impiegata nell’indotto della cantieristica navale a Monfalcone, ha su una pluralità di servizi e settori è sotto gli occhi di tutti. Ma nonostante questo, il centrodestra è stato capace di spaccarsi tra livello locale e regionale con il risultato di non dare risposte sul piano sociale e industriale - del cosiddetto “tavolo Fincantieri” non si sa nulla - fermandosi dunque alle parole». Lo afferma il capogruppo del Pd in Consiglio regionale, Diego Moretti commentando la recente bocciatura nella legge di Stabilità 2026, di un ordine del giorno rivolto a tali questioni.
«Il centrodestra ha respinto, nonostante le tante parole spese in questi mesi, un ordine del giorno che faceva seguito a un emendamento, ritirato su richiesta dell’assessore, che impegnava la Giunta regionale a elaborare un cosiddetto “Indice di Impatto Industriale-Sociale (Iss)” in grado di misurare l’impatto generato sui Comuni da insediamenti industriali ad alta intensità di manodopera non residente, da utilizzare come quota finanziaria perequativa aggiuntiva al Fondo sociale regionale previsto dalla legge regionale 6/2006».
Una questione che secondo Moretti «riguarda in primis realtà complesse come quella di Monfalcone e Pordenone, caratterizzate - in particolare la prima - dalla presenza di manodopera straniera legata alla presenza di migliaia di imprese dell’indotto dell’appalto e subappalto nella cantieristica navale, presenza che determina impatti significativi nell’erogazione dei servizi sociali e sanitari, di quelli scolastici, delle politiche abitative e dello stesso sistema del welfare locale e regionale». Temi che la mozione votata all’unanimità a inizio novembre dal Consiglio comunale di Monfalcone, ricorda Moretti, «trattava in maniera importante: peccato che il centrodestra regionale, dopo aver votato contro l’abrogazione del “Decreto vergogna” sull’amianto, abbia perso anche questa occasione per dare un segnale di attenzione nei confronti di una realtà complessa come quella monfalconese».
Secondo Moretti, non basta finanziare opere pubbliche, come fatto dalla Regione negli ultimi anni, se non si interviene anche sulla spesa corrente legata a temi sociali, che hanno diversi risvolti specifici a Monfalcone. Queste, infatti, rappresentano le peculiarità e le complessità della città, sulle quali né il governo regionale né quello nazionale possono fare finta di nulla. La proposta avanzata da Moretti è chiara: «Si faccia una legge speciale per Monfalcone, come il centrosinistra chiede da tempo, o si pensino a norme settoriali specifiche; cambia poco, ma il tema non può essere eluso». Per questo motivo, la questione sarà riproposta nei prossimi mesi.
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