Da Turriaco a Helsinki in bici ricordando Giulio Regeni, l’impresa dei 'Ciklinghi'

Da Turriaco a Helsinki in bici ricordando Giulio Regeni, l’impresa dei 'Ciklinghi'

IL VIAGGIO

Da Turriaco a Helsinki in bici ricordando Giulio Regeni, l’impresa dei 'Ciklinghi'

Di REDAZIONE • Pubblicato il 11 Lug 2025
Copertina per Da Turriaco a Helsinki in bici ricordando Giulio Regeni, l’impresa dei 'Ciklinghi'


Hanno pedalato oltre 2.500 km in sei Paesi europei per chiedere ancora una volta verità e giustizia, «non potevamo fermarci, il nostro impegno è una promessa».

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Partiti il 7 giugno da Turriaco, sono arrivati a Helsinki il 2 luglio, dopo aver pedalato per oltre 2.500 chilometri e attraversato sei Paesi europei. Si tratta dei Ciklinghi: Alessio Russi e Adriano e Renato Mascarin, attivisti e ciclisti della sezione FIAB Monfalcone BisiachInBici, protagonisti di una straordinaria impresa civile, sportiva e simbolica: un viaggio per rinnovare, con forza, la richiesta di verità per Giulio Regeni. Il loro percorso ha attraversato Italia, Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Finlandia, toccando città grandi e piccoli centri, tra strade ciclabili, traghetti, dislivelli impegnativi e condizioni meteo a volte sfavorevoli. E ad ogni arrivo di tappa, con loro c’era sempre lo striscione giallo “Verità per Giulio Regeni”, che hanno condiviso con connazionali residenti, attivisti, amici, volontari, semplici cittadini: un segnale potente, visibile, collettivo.


Per Alessio Russi e Adriano Mascarin non è la prima impresa nel nome di Giulio. Entrambi furono tra i protagonisti della ciclostaffetta “A Roma per Giulio” nel 2018, partita dal Collegio del Mondo Unito di Duino è arrivata a Roma, culminata con l’incontro al Quirinale con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, insieme alla famiglia Regeni e all’avvocata Alessandra Ballerini.


Ma questo nuovo viaggio è stato decisamente più duro. Oltre alle difficoltà fisiche, i Ciklinghi hanno dovuto affrontare numerose forature e, soprattutto, il furto di due delle loro biciclette ad Hannover, in Germania. Un colpo durissimo, ma i tre non si sono arresi: dopo un breve fermo tecnico per denunciare il fatto, hanno acquistato due nuove bici e deciso di proseguire, anche grazie al sostegno di una colletta solidale lanciata sui social, che ha raccolto oltre un migliaio di euro in poche ore.


«Non potevamo fermarci. Non volevamo farlo. Il nostro impegno è anche una promessa: abbiamo scelto da che parte stare e non smetteremo di chiedere verità per Giulio. E questo viaggio è stato il nostro modo per riaffermarlo ancora una volta» raccontano Alessio, Adriano e Renato. 
L’arrivo a Helsinki, il 2 luglio, è stato un traguardo emozionante, come intenso è stato il momento vissuto il 4 luglio, al Parco dell’Isonzo di Turriaco, dove, a sorpresa, i Ciklinghi sono stati accolti da Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio; da parenti, amici, soci FIAB, rappresentanti delle istituzioni locali e da una comunità commossa e riconoscente. Una festa di ritorno in giallo, fatta di abbracci affettuosi e parole necessarie.


L’intera avventura è stata raccontata passo dopo passo dalle pagine Facebook e Instagram di Giulio Siamo Noi, con foto, testimonianze e aggiornamenti quotidiani. Un diario di bordo partecipato, che ha unito virtualmente centinaia di persone al coraggio di questi tre cittadini-ciclisti. 
Il viaggio dei Ciklinghi è stato molto più di una sfida sportiva: si trattava di un atto di memoria attiva, un gesto di cittadinanza responsabile, un richiamo collettivo a non dimenticare. Una pedalata lunga più di duemila chilometri, ma guidata da un unico obiettivo: che nessuno smetta di chiedere verità e giustizia per Giulio Regeni. «Saremo sempre vicini a questi tenaci genitori» affermano i ciclisti.

I Ciklinghi saranno presenti per un saluto anche sul palco del Teatro Nuovo di Gradisca d’Isonzo sabato 26 luglio, nella serata che Onde Mediterranee, festival dedicato a Giulio dal 2016, organizza ogni anno per ricordarlo. 

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