GLI APPUNTAMENTI
‘Terre di Pace’ richiama le religioni a confronto a Gorizia, ecco il laboratorio targato Go! 2025

Dal 23 ottobre al 2 novembre forum, mostre e spettacoli per intrecciare fedi, culture e ambiente, con l’inaugurazione dell’albero della pace e la firma del manifesto per un futuro condiviso.
Un ulivo bianco con i tronchi intrecciati, simbolo di dialogo, le foglie in ascolto delle tante voci presenti nel mondo e il fondo verde Isonzo, il colore della Capitale europea della cultura “GO! 2025”. È questo il logo disegnato per “Terre di pace”, il laboratorio permanente di dialogo interreligioso coordinato dal Comune di Gorizia, di cui fanno parte, al momento, cinque fra le maggiori organizzazioni religiose del territorio, ovvero cristiano cattolica, musulmana, ebraica, buddista e cristiano metodista, ma aperto ad altre realtà.
Un tavolo che, da diversi mesi, sta lavorando proficuamente a un grande evento, realizzato in collaborazione con Isig, Etnos, Gect e con forum, spettacoli, mostre e manifestazioni di grande simbolismo che si svolgerà dal 23 ottobre al 2 novembre con l’obiettivo di raccogliere la sfida dell’“utopia possibile” lanciata da GO! 2025 e spargere nuovi semi di pace.
«Il dialogo interreligioso - viene rimarcato - è oggi forse più importante di sempre in una società che appare confusa e divisa, attraversata da conflitti drammatici in una terra che sembra ripiegata su sé stessa. Una terra che, questo il messaggio che si vuole lanciare, rimane il più grande dono fatto agli uomini e alle donne e dalla quale possono e devono nascere germogli di speranza e di sogni condivisi e su questo obiettivo comune che le organizzazioni religiose, nel solco di “Go! 2025” intendono muoversi».
E sarà proprio l’ambiente, come elemento di unione e di ricucitura di terre e popoli, il tema centrale dei forum, ricordando che, sul confine fra Nova Gorica e Gorizia a far intrecciare le due città sono oggi le piste ciclabili e gli spazi verdi che hanno preso il posto dei muri e del filo spinato.
L’ambiente sarà protagonista della mostra che aprirà la manifestazione il 23 ottobre intitolata “L’eredità della vita. Il clima è una scelta: salviamo il futuro” curata dalla Fondazione Be The Hope, nella sala Tullio Crali, mentre l’inaugurazione ufficiale avverrà il 29 ottobre con la piantumazione dell’albero della pace, messo a disposizione da Enel, da parte dei rappresentanti delle diverse religioni e un girotondo di bambini con le bandierine dei Paesi del mondo.
Lo stesso giorno inizieranno incontri e forum in cui si parlerà di ecologia ma anche del ruolo delle donne nelle religioni con “Terre, plurale femminile”. Ci sarà anche un interessante appuntamento in cui si parlerà di un tema oggi decisamente bollente, ovvero la polarizzazione delle comunità, polarizzazione che a Gorizia sembra essere stata superata grazie a comportamenti positivi. È possibile espanderli? La risposta è in un dottorato che sarà presentata nei giorni dell’evento. Si parlerà anche di buone pratiche ecologiche e della terra come dono da preservare.
Di notevole rilevanza saranno gli spettacoli teatrali e musicali, da Love’s Kamikaze al Corro coreano, dai “Dervishi” a “Nathan il saggio” e a Gen Rosso. E ancora, la presentazione del libro “Cristianesimo e Islam” e l’incontro sulle risorse ambientali contese.
Domenica 2 novembre, cristiani (cattolici e metodisti), ebrei, musulmani e buddisti si ritroveranno sul palco dell’Auditorium per il forum conclusivo, che porterà alla realizzazione e sottoscrizione del manifesto “Terre di pace Go! 2025” in cui si darà vita al laboratorio di dialogo religioso, che, questo l’auspicio, possa davvero consolidare il cammino verso una società in cui l’utopia possibile di una pace mondiale possa diventare realtà.
«Ringrazio davvero di cuore la diocesi di Gorizia, che insieme al Comune, ha dato il via a questo tavolo e ai rappresentanti delle altre organizzazioni religiose che hanno aderito con convinzione – ha commentato il sindaco, Rodolfo Ziberna - Si tratta di un’iniziativa molto importante in un momento in cui tutti sembrano essere contro tutti mantenere la bassa dritta e favorire il dialogo evitando di lasciarsi trascinare nel trabocchetto della contrapposizione è importante, fondamentale. È su queste basi che dobbiamo cercare di costruire il futuro dei nostri figli e dei nostri nipoti».
Foto d'archivio Il Goriziano
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