Successo per lo 'sconfinamento' musicale di Alexander Gadjiev & Friends, classico e popolare si fondono in piazza Transalpina

Successo per lo 'sconfinamento' musicale di Alexander Gadjiev & Friends, classico e popolare si fondono in piazza Transalpina

IL CONCERTO

Successo per lo 'sconfinamento' musicale di Alexander Gadjiev & Friends, classico e popolare si fondono in piazza Transalpina

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 18 Lug 2025
Copertina per Successo per lo 'sconfinamento' musicale di Alexander Gadjiev & Friends, classico e popolare si fondono in piazza Transalpina

Circa cinquecento spettatori per lo spettacolo in due parti del pianista ambasciatore di Go! 2025. Sul palco anche l’Orchestra Filarmonica Slovena. Culmine con la ‘Fantasia corale’ di Beethoven.

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Un lungo applauso da parte delle quasi cinquecento persone accorse in piazza Transalpina ha accolto ieri sera il “ritorno a casa” di Alexander Gadjiev, protagonista assieme ad oltre 120 musicisti di uno degli spettacoli più attesi di Go! 2025.

“Punto d’incontro” / “Točka srečanja”, questo il nome del grande concerto che ha scelto proprio il cuore pulsante dei concetti di “sconfinamento” e dell’identità transfrontaliera e un ambasciatore che li incarna alla perfezione per il suo svolgimento: lo ha ricordato in apertura nei suoi saluti istituzionali il sindaco di Nova Gorica Samo Turel.

Lo stesso evento ha fatto dello sconfinare tra generi musicali, culture e tradizioni diverse il suo perno fondante. Due le parti in cui si è suddiviso: nella prima, il pianista nativo di Gorizia classe ’94 si è alternato in formazioni miste – duetto, trio, quartetto, quintetto e sestetto – con l’ensemble composta dai violinisti Petra Kovačič e Stefano Mesaglio, dal clarinettista Andraž Golob, dalla viola di Salvatore Di Lorenzo e il violoncello di Mon-Puo Lee.

Un’introduzione intima e delicata del solo Gadjiev, con il “Notturno” di Ottorino Respighi, seguita dal quintetto per clarinetto e archi di Mozart eseguito dal solo ensemble, e dal “Rondò alla Zingarese” di Johannes Brahms, nuovamente con il pianoforte. Altri quattro i brani a completamento della prima parte, tutti fondati sull’influenza esercitata dalle tradizioni popolari su celebri compositori: dinanzi alla facciata della stazione, impreziosita da suggestivi e colorati effetti luminosi, Gadjiev & Friends si sono cimentati nel “Tango mouvement” per violino e pianoforte di Matija Bravničar, nelle incalzanti danze popolari rumene per pianoforte, clarinetto e violoncello di Béla Bartók e infine nelle sonorità a tratti animate, a tratti misteriose dell’ Ouverture su temi ebraici, per clarinetto, due violini, viola, violoncello e pianoforte di Sergej Prokof'ev.

Una decina di minuti di intervallo, tempo di riallestire il palco per l’arrivo dell’Orchestra Filarmonica Slovena e dei tre cori “Emil Komel”, “Jacobus Gallus” e “Goriški komorni zbor”, e la seconda parte ha avuto avvio. Diretti da Ana Erčulj, coristi e coriste hanno riempito trg Evrope di energia vibrante con le loro voci, intonando due canti popolari della val di Resia, il noto motivo friulano “Stelutis Alpinis” e il canto della regione istriana “Dajte, dajte”. Scelte musicali per nulla casuali: il successivo atto finale del concerto, la “Fantasia corale” di Ludwig van Beethoven, si basa infatti – ha spiegato lo stesso Gadjiev – sulla rielaborazione di un motivo cantato della tradizione popolare.

Prima il solo pianoforte, poi gradualmente gli elementi della Filarmonica Slovena – diretti da Giuseppe Mengoli, primo premio al Concorso Mahler 2023 -, infine anche l’ensemble vocale di Silvia Spessot e Mojca Bitenc Križaj (soprano), Marianna Acito (mezzosoprano), Luigi Morassi e Martin Sušnik (tenore) e Marko Erzar (baritono) e i tre cori uniti si sono cimentati nel momento culmine della serata, in un riempirsi sonoro progressivo ed emozionante.

Ora la cornice antica e ricca di spiritualità della basilica di Sveta Gora attende Gadjiev per il secondo atto del suo progetto: molto più intimistico e meditativo sarà il repertorio da lui scelto per il solo recital in programma nella serata di domenica 20 luglio, con suggestioni romantiche tra Chopin, Schumann e Rachmaninoff.

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