La storia di Michelstaedter e la cultura ebraica approdano a Bruxelles

La storia di Michelstaedter e la cultura ebraica approdano a Bruxelles

L’ESPOSIZIONE

La storia di Michelstaedter e la cultura ebraica approdano a Bruxelles

Di REDAZIONE • Pubblicato il 17 Set 2025
Copertina per La storia di Michelstaedter e la cultura ebraica approdano a Bruxelles

Inaugurata nella sede di rappresentanza della Regione FVG, l’esposizione ‘L’anima ignuda nell’isola dei beati’ si è aperta per la prima volta in contemporanea a Monfalcone e nella capitale europea. Cisint: «Orgogliosi di far conoscere Michelstaedter e la storia ebraica isontina».

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Con un’apertura in contemporanea tra Monfalcone e Bruxelles, si è inaugurata ieri sera l’esposizione dedicata a Carlo Michelstaedter e alla cultura ebraica isontina, dal titolo “L’anima ignuda nell’isola dei beati”. La cerimonia si è svolta alle 18 nelle sale della sede di rappresentanza della Regione Friuli Venezia Giulia nella capitale europea, con l’intervento dell’on. Anna Maria Cisint, europarlamentare, che rappresenta anche il Comune di Monfalcone, promotore dell’iniziativa.

È la prima volta che un grande evento espositivo monfalconese viene presentato in simultanea sul territorio e in una capitale europea, assumendo così una dimensione internazionale. Nel 2026 la mostra è inoltre attesa a New York.

«Siamo molto orgogliosi – rileva Cisint – di poter portare a far conoscere una delle pagine più importanti della storia isontina del Novecento legata alla comunità ebraica a Bruxelles per promuovere il nostro territorio e uno dei filosofi e artisti goriziani più importanti come Michelstaedter ancora poco valorizzato».

L’iniziativa è sostenuta da un ampio partenariato che comprende la Regione e diverse istituzioni pubbliche, con l’organizzazione a Bruxelles curata da Clape nel Mondo.

Il presidente della giunta regionale, Massimiliano Fedriga, sottolinea il valore storico e identitario dell’evento: «Il ruolo della cultura ebraica tra l’Ottocento e il Novecento nell’Isontino in quello che era ancora in gran parte un territorio austro ungarico – rileva – viene rintracciato e valorizzato da questa importante operazione culturale. A poco più di 80 anni dalla Shoa, l’antisemitismo non cessa di manifestarsi nelle forme più gravi di violenza e minaccia verso una comunità che mantiene, in tutto il mondo, un forte legame identitario. Di questo legame, che intreccia i destini di singoli individui con quello della grande storia, è intriso anche lo sviluppo economico e sociale dell’attuale Friuli Venezia Giulia».

Fedriga conclude: «Questa mostra restituisce agli osservatori di oggi una visione più ampia della propria stessa identità che si compone anche dell’impronta lasciata da pensatori profondi come il poeta e filosofo Carlo Michelstaedter o dalla storia incisiva della famiglia Morpurgo. Le geografie della memoria, brillante sintesi per definire la cornice di questa operazione, ci accompagnano nel viaggio indispensabile alla ricerca delle molteplici radici della nostra cultura e nella necessità di riconoscerla e difenderla dal progressivo sbiadire della storia».

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