Stile di vita e cucina sani per chi sta combatte il cancro, così gli Onconauti aiutano malati e famiglie

Stile di vita e cucina sani per chi sta combattendo il cancro, così gli Onconauti aiutano malati e famiglie

PREVENZIONE SANITARIA

Stile di vita e cucina sani per chi sta combattendo il cancro, così gli Onconauti aiutano malati e famiglie

Di Enrico Valentinis • Pubblicato il 11 Ott 2025
Copertina per Stile di vita e cucina sani per chi sta combattendo il cancro, così gli Onconauti aiutano malati e famiglie

Il percorso, tra proposte e progetti, si affianca alla prevenzione e alle strutture già in funzione. Riccardi, «Rafforzare la collaborazione fra cittadini ed enti locali».

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È stato presentato oggi pomeriggio, sabato 11 ottobre, nel cortile de La Ferula – Locanda Italia di Staranzano, il progetto “Dona Salute Cucinando”, promosso dall’Associazione Onconauti di San Canzian d’Isonzo. L’iniziativa unisce il mondo della ristorazione, della salute e delle istituzioni in un percorso condiviso di sensibilizzazione, benessere e prevenzione oncologica.

Il progetto non si limita a promuovere una corretta alimentazione come strumento di prevenzione, ma si propone anche di offrire sostegno concreto alle famiglie dei pazienti oncologici, che molto spesso si ritrovano coinvolte profondamente nella malattia. I familiari, infatti, condividono molto spesso il peso emotivo e pratico della diagnosi e delle terapie, vivendo ogni giorno accanto al malato e affrontando con lui le difficoltà legate alla sua condizione di salute. Attraverso momenti di formazione, cucina consapevole e attività di supporto, “Dona Salute Cucinando” si propone quindi come un modello di rete solidale, dove alimentazione e attenzione alla persona diventano strumenti di cura, prevenzione e accompagnamento, non solo per i pazienti ma anche per chi sta loro accanto.

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di promuovere la sana alimentazione come uno strumento valido di prevenzione, coinvolgendo i ristoratori nel proporre piatti che rispettino le linee guida nutrizionali elaborate dal team di nutrizionisti dell’Associazione Onconauti. Ogni piatto è studiato per valorizzare gli “alimenti amici”, con ingredienti ricchi di principi attivi benefici, capaci di contribuire al benessere generale e alla riduzione dei fattori di rischio legati a molte malattie croniche.
Proprio la locanda staranzanese ha proposto per l’occasione un piatto stagionale in linea con questo spirito: un risotto alla zucca, mosto cotto e lamelle di castagna, a rappresentare la vicinanza del locale a questa causa.

«Un progetto a cui noi teniamo molto – racconta Giorgia Deiuri, referente dell'Associazione Onconauti – è importante ascoltare ed assistere coloro che soffrono di queste cronicità, molto spesso bisognosi di assistenza volta a ritrovare un equilibrio fisico, psicologico e relazionale dopo la malattia». Un percorso che spesso si interrompe alla cura della malattia, senza pensare a ciò che segue, come difficoltà al reinserimento nella società e nel vivere la vita quotidiana con serenità. Proprio l’associazione si pone come aiuto concreto nell’assistere i malati oncologici che incontrano queste difficoltà: «Capita diverse volte che i pazienti e le famiglie escano fragili da certe situazioni – sottolinea Deiuri – è nostro obiettivo dare assistenza con percorsi di reinserimento al lavoro, educazione alimentare e tramite un attento percorso psicoterapeutico».

Parole positive anche da parte del titolare de La Ferula, Francesco Feruglio: «Siamo felici di aderire al progetto e di poter contribuire, attraverso la nostra cucina, a diffondere una cultura alimentare consapevole – afferma – Il piatto dedicato agli Onconauti nasce dalla volontà di proporre ingredienti stagionali e salutari, senza rinunciare al gusto e alla creatività. Per noi la cucina è condivisione, ma anche responsabilità: vogliamo che ogni menù porti con sé un messaggio di benessere e attenzione verso chi si siede alla nostra tavola».

Presente alla conferenza anche l’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, che ha sottolineato l’importanza di diffondere la cultura della prevenzione come parte integrante delle politiche di salute pubblica: «La prevenzione è il primo vero strumento di cura e di tutela della salute – ha approfondito – Progetti come questo, e associazioni come Onconauti, rappresentano una risorsa fondamentale per il territorio perché contribuiscono alla sensibilizzazione, alla promozione di corretti stili di vita e a rafforzare la collaborazione tra istituzioni, cittadini e realtà locali».

Accanto alla prevenzione, hanno approfondito, è altrettanto importante garantire un supporto concreto durante e dopo la diagnosi, sia per i pazienti sia per i loro caregiver, i quali spesso si trovano ad affrontare percorsi complessi anche dal punto di vista emotivo e sociale. È proprio da iniziative concrete e partecipate come queste che può nascere una comunità più consapevole, solidale e sana.

A chiusura dell’iniziativa, il Dottor Giordani, Direttore Scientifico dell’Associazione Onconauti – anche se non presente all’incontro – ha voluto comunque condividere un messaggio che riassume il valore del progetto: «Le terapie integrate oncologiche comprendono tutti i trattamenti non farmacologici che si sono dimostrati efficaci nel contrastare gli effetti collaterali delle cure, migliorare la qualità di vita e ridurre il rischio oncologico residuo – ha spiegato – Attraverso l’esercizio fisico adattato, il sostegno psicologico, le pratiche mente-corpo e i percorsi di reinserimento lavorativo, Onconauti accompagna il paziente in ogni fase della malattia, dalla diagnosi al follow-up, prendendosi cura della persona nella sua totalità — corpo, mente e relazioni».

All’evento erano presenti anche il sindaco di San Canzian Claudio Fratta, la vicesindaca Flavia Moimas e Michele Luise, presidente di Lilt isontina.  

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