L'ESPERIENZA
Sistiana, i sei giovani in visita ad Auschwitz raccontano le loro impressioni in un toccante momento d’incontro

L'evento ha avuto luogo ieri all’Infopoint PromoTurismo Fvg. Presentata anche la videointervista alla recentemente scomparsa testimone duinese della Shoah Adele Bronzin.
Su iniziativa di Comune di Duino Aurisina, Anpi-Vzp e Aned e in occasione dell’ottantesimo Anniversario della Liberazione dal Nazifascismo, si è tenuto ieri sera “La faticosa strada verso la libertà”: un momento di incontro in cui i sei giovani andati in visita ad Auschwitz questo inverno, nell’ambito dei progetti Promemoria Auschwitz e Memobus 2025 promossi dalle associazioni “Deina” e “47/04”, hanno raccontato le loro impressioni e la loro esperienza.
L’evento è cominciato alle ore 19 all’Infopoint PromoTurismo FVG di Sistiana alla presenza, oltre a un nutrito pubblico, del sindaco di Duino-Aurisina Igor Gabrovec, degli assessori Marjanka Ban, Irene Blasig e Lorenzo Celic e di diversi consiglieri comunali, nonché del vicepresidente della sezione Aned di Trieste Franco Cecotti. Martina Bertrandi, Giulio Francesco Celic, Anja Glessi, Sara Komar, Lara Veronese e Chiara Visciano – questi i nomi dei sei ragazzi – hanno potuto raccontare le proprie sensazioni e proporre diverse riflessioni toccanti su quanto hanno visto e vissuto in prima persona attraversando uno dei luoghi più tristemente noti dell’Olocausto.
A nome delle due associazioni promotrici del progetto sono intervenuti Štefan Čok e Dino Perco, ringraziando il Comune di Duino-Aurisina per il supporto economico ai viaggi della memoria. L’incontro si è concluso con la presentazione ad opera di Franco Cecotti della videointervista ad Adele Bronzin, la cittadina duinese recentemente scomparsa che è stata testimone degli orrori della Shoah nei campi di Auschwitz, Chemnitz e Flossenbürg.
«Ho avuto la fortuna – ha raccontato il sindaco Igor Gabrovec nel suo saluto introduttivo – di parlare più volte con lo scrittore Boris Pahor, che instancabilmente incontrava i giovani per raccontare il dramma dei campi di concentramento. Lo faceva, come mi ha detto, perché aveva la sensazione che l’orrore di quel tempo non fosse mai abbastanza chiaro e credibile se trasmesso solo attraverso gli scritti. Era convinto che i giovani avessero bisogno delle testimonianze dirette». «Allo stesso modo, per capire ciò che è stato, credo sia fondamentale visitare i luoghi della tragedia – così ancora Gabrovec - andare ad Auschwitz, o visitare la Risiera di San Sabba o il campo di prigionia di Visco, sono tutte occasioni per capire quanto possa svilupparsi il seme dell’odio e quindi quanto sia importante coltivare i valori democratici incisi nella nostra Costituzione, quali la solidarietà e la pace».
L’importanza di conoscere la storia è stata sottolineata anche dall’assessora alla cultura, Marjanka Ban, anche lei andata recentemente in visita ad Auschwitz. «La visita suscita delle emozioni che poi fanno riflettere su quanto siano importanti la libertà, la democrazia e i valori conquistati grazie alla Liberazione – sono state le sue parole - invito quindi a conoscere, a leggere e a informarsi su ciò che sono stati i drammi del passato per individuare i pericoli che minano i diritti conquistati». Accenni finali da parte di Ban anche all’«appello a non scendere in piazza o l’appello a non andare a votare perché non ha senso», fattori da non sottovalutare poiché «sono i campanelli d’allarme di una democrazia in pericolo».
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