Sì dalla Regione al ‘Contratto di fiume dell’Isonzo’, la Giunta approva la firma del documento

Il percorso partecipativo per tutelare e gestire in maniera sostenibile le risorse idriche e il territorio legato al fiume era stato avviato nel 2024 durante il Festival dell’Acqua di Staranzano.

La Giunta regionale del Fvg ha approvato la delibera che autorizza la firma del “Documento di intenti verso il Contratto di fiume dell'Isonzo”. Ad annunciarlo è l'assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile Fabio Scoccimarro.

Si tratta di un passaggio fondamentale per avviare un percorso partecipativo che coinvolge istituzioni, enti locali, università, consorzi di bonifica, associazioni e cittadini. Scoccimarro spiega infatti che «il Contratto di fiume rappresenta infatti uno strumento volontario e condiviso che mira alla tutela e alla gestione sostenibile delle risorse idriche, alla salvaguardia dal rischio idraulico e alla valorizzazione dei territori fluviali, in linea anche con il nuovo Regolamento europeo per il ripristino degli ecosistemi degradati».

Il percorso partecipativo era stato avviato nel 2024 in occasione del Festival dell'Acqua a Staranzano. Successivamente, si è sviluppato con il contributo dell'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali, della Regione, dell'Università di Udine, dei Consorzi di bonifica e dei Comuni rivieraschi italiani e sloveni, insieme a numerose realtà associative.

Attraverso una serie di incontri pubblici è stato definito il documento di indirizzo che fissa obiettivi specifici per la valorizzazione del territorio fluviale dell'Isonzo, ora recepiti dalla delibera della Giunta regionale.

«Con il Contratto di Fiume dell’Isonzo la Regione investe in un progetto che è un esempio concreto di sviluppo sostenibile, dove si incontrano tutela ambientale ed economia, interessi pubblici e privati, mettendo assieme territori, istituzioni e associazioni, cittadini e imprese – conclude l’assessore regionale alla difesa dell’ambiente – è la dimostrazione di come la collaborazione e la condivisione possano generare valore per le comunità locali e, al tempo stesso, garantire la salvaguardia di un patrimonio naturale di straordinaria importanza». 

Foto d'archivio Il Goriziano 

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