L'inaugurazione
Sdag punta sulla ferrovia: maxi-officina a Gorizia, «raddoppio personale»

Grazie alla nuova maxi-officina, Sdag può offrire un nuovo servizio dedicato al settore ferroviario: 20mila metri quadri dedicati. L'investimento.
Continua a rafforzarsi il polo intermodale di Gorizia. Grazie alla nuova maxi-officina, inaugurata ufficialmente ieri alla presenza di autorità e di tutti i protagonisti della logistica regionale, Sdag può offrire un nuovo servizio dedicato al settore ferroviario. «Questa nuova struttura – spiega l’amministratore unico di Sdag Giuliano Grendene – sarà l’unica in regione a garantire la manutenzione ordinaria dei carri ferroviari, affiancandosi a quella già esistente a Trieste per la manutenzione d’emergenza».
L’inaugurazione
Frutto di un progetto realizzato con il partenariato di Adriafer – società ferroviaria che fa capo all’Autorità portuale di Trieste – e Vtg Europe Italy, l’impianto occupa 20mila metri quadrati di piazzali operativi, un magazzino raccordato coperto di 3mila metri quadri, dotato di apparato di trattamento dell’aria e di carroponte di 25 tonnellate e cinque aste di binario della lunghezza complessiva di 1.575 metri.
«L’officina, in realtà, è in funzione da almeno due mesi – aggiunge Grendene – con una decina di addetti che sono già intervenuti su una trentina di carri. L’obiettivo è di raddoppiare il personale in modo da poter intervenire su più di due vagoni e carri merci al giorno». Per l’occasione Vtg – società leader nel mondo nel settore del trasporto ferroviario – ha anche presentato lo Steel Train, il suo nuovo carro ferroviario studiato per il trasporto dell’acciaio su rotaia. Un aiuto importante alla riduzione delle emissioni di anidride carbonica prodotte dal settore siderurgico, grazie al trasferimento di tonnellate di merce dal trasporto su gomma a quello su ferro.
A dimostrazione dell’importanza della nuova struttura, un parterre di tutto rispetto che include il viceministro delle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi (in collegamento video), l’assessore regionale ai Trasporti Cristina Amirante, il presidente del Porto di Trieste Zeno D’Agostino, il sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, il presidente di Confindustria Alto Adriatico Michelangelo Agrusti, l’amministratore delegato di Adriafer Maurizio Cociancich e il vicepresidente vicario della Camera di commercio della Venezia Giulia Massimiliano Ciarrocchi.
Lo sviluppo ferroviario
Che il ruolo di Gorizia, nell’assetto logistico del Friuli Venezia Giulia, sia considerato strategico dai vertici regionali è comprovato dai diversi contributi ricevuti per il suo sviluppo. Tra gli ultimi, circa 4 milioni di euro per l’abbattimento di otto stalle e l’ammodernamento dei piazzali e della viabilità di accesso, sempre a favore del trasporto ferroviario, e 1 milione di euro per il potenziamento e miglioramento della dotazione infrastrutturale.
Quest’ultimo, però, essendo strettamente connesso alla realizzazione dell’ormai famosa “Lunetta italiana”, a cura di Rfi, è stato oggetto di una richiesta di proroga dei termini di rendicontazione a fine 2026. Anno indicato dal gestore dell’infrastruttura ferroviaria nazionale nel suo ultimo piano economico per il completamento dell’opera: l’ultimo di una serie di rinvii lunga almeno un decennio. «Senza la lunetta siamo paralizzati – chiosa il manager dell’interporto isontino – e per questo abbiamo puntato su più servizi, diventando appetibili anche per l’Austria e la Slovenia».
Il riferimento non è solo al trasporto ferroviario: «I dati di quest’anno confermano che anche la gomma tiene, grazie soprattutto all’agroalimentare fresco e congelato fortemente sostenuto dal nostro Polo del freddo. Realtà complementare con il nuovo Fresh Hub di Prosecco, destinato ai prodotti refrigerati e di cui la stessa Sdag è partner».
Ma il vero decollo dell’interporto, ribadisce l’assessore Amirante, potrà avvenire solo con la realizzazione della lunetta: «Un'opera indispensabile per evitare la manovra lenta e costosa che attualmente costringe i treni ad arrivare alla stazione di Gorizia per poi tronare indietro al Terminal. La Regione si impegna a dialogare con il governo per accelerare il più possibile i tempi di realizzazione sugli 800 metri che separano la linea ferroviaria italiana da quella internazionale».
Il commento
«Ready Wagon - ha commentato il consigliere regionale Diego Bernardis - non è solo un'officina meccanica, ma rappresenta anche una concreta opportunità per la creazione di nuovi posti di lavoro nel settore industriale, con un focus specifico sulla manutenzione dei carri ferroviari, in particolare per i treni merci. Inoltre, la partecipazione di Sdag a questo progetto è una testimonianza dell'impegno a consolidare la posizione dell'interporto nella logistica del Fvg e a diventare un attore competitivo sul mercato».
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