Tra la fisica e la musica, l'intervista a Juan Vladilo

Tra la fisica e la musica, l'intervista a Juan Vladilo

Dal Max Fabiani di Gorizia

Tra la fisica e la musica, l'intervista a Juan Vladilo

Di Isabel Vladilo • Pubblicato il 24 Ago 2021
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Proseguono le interviste raccolte durante il progetto giornalistico del Max Fabiani di Gorizia. Oggi Isabel Vladilo ha intervistato suo padre, fisico di professione.

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Il 29 aprile 2021 ho intervistato mio padre, Juan Vladilo, ponendogli domande riguardanti il suo percorso, le sue attività professionali e i suoi interessi nel tempo libero.

1) Qual e` stato il suo percorso educativo per raggiungere la posizione che occupa oggi?

Il mio percorso e stato molto frammentato perché la mia famiglia si e spostata ripetutamente a partire dalle elementari fino all'università attraversando diversi continenti, dal Sudamerica all’Europa, e diverse città in Italia. La passione per la fisica, nata durante gli anni del liceo scientifico che frequentavo a Modena, è dovuta a un professore per cui sentivo molta ammirazione. Dopo che la mia famiglia si trasferì a Trieste, completato il liceo scientifico, per me fu naturale scegliere fisica quando mi iscrissi all'università. Verso la metà di quel percorso, attratto in parte dall'interesse per la materia e in parte dalla possibilità di trovare un’occupazione presso l'Osservatorio Astronomico di Trieste, scelsi l’indirizzo astrofisico. Laureatomi nel 1981, frequentai quindi alcuni anni della SISSA (scuola internazionale superiore di studi avanzati) fintanto che nel 1985 vinsi un concorso ed entrai a lavorare presso l’Osservatorio, a quell’epoca diretto da Margherita Hack, che era stata la relatrice della mia tesi di laurea.

2) Oltre ad aver frequentato Margherita Hack, ha avuto modo di conoscere altri personaggi importanti in campo scientifico?

Ebbi modo di conoscere il professor Dennis Sciama, che si era appena trasferito alla SISSA dall’Inghilterra, dove aveva avuto vari allievi famosi come Stephen Hawking e Martin Rees, che di tanto in tanto ho potuto vedere in quanto venivano a tenere dei seminari a Trieste. In tempi più recenti, per motivi familiari, ho avuto modo di frequentare il fisico teorico Paolo Budinich che aveva avuto un ruolo chiave nella fondazione del Centro di Fisica di Miramare (ICTP) e anche della SISSA. Un paio di anni fa ho avuto un breve incontro con il Premio Nobel Kip Thorne, fisico teorico diventato famoso presso il grande pubblico sia per i numerosi libri divulgativi, sia per aver fatto da consulente per il film Interstellar.

3) Ha anche altri interessi oltre al suo lavoro scientifico?

Sì, fin dall’adolescenza ho fatto parte di svariati gruppi musicali, e fino al momento attuale non ho mai smesso di suonare nel tempo libero. La passione per la musica probabilmente proviene dal lato materno della mia famiglia. Da ragazzo, volente o nolente, ascoltavo ogni giorno tante ore di studio di pianoforte eseguite dalla mia sorella maggiore, e penso che questo mi abbia lasciato una forte influenza di musica classica nel mio background musicale. Negli anni del liceo a Modena avevamo messo su un gruppo il cui repertorio era ispirato a Woodstock, i Beatles e i Pink Floyd. Poi a Trieste ero entrato a far parte di un gruppo rock in cui suonavamo anche composizioni nostre nello stile dei primi anni ‘70. All'università ho conosciuto studenti sudamericani e da quel momento in poi ho cominciato a dedicarmi a suonare musiche popolari di diversi paesi latinoamericani, come Cuba, Venezuela e altri.

4) Come fa a conciliare queste attività musicali con quelle scientifiche? Cosa c'entra la fisica con la musica?

Diversamente da quanto spesso si pensa, la musica ha molta attinenza con la matematica e la fisica fin dai tempi di Pitagora. Conosco infatti molti colleghi matematici e fisici che suonano strumenti musicali. Da un punto di vista più teorico mi sono stato interessato a studi di armonia e a come applicarla in alcuni gruppi con cui suonavo. In realtà però la musica è stata un’occasione per frequentare un mondo molto diverso da quello dell’ambito scientifico, composto da musicisti con diverse estrazioni musicali e spesso provenienti da diversi paesi. Queste frequentazioni sono state una parte importante della mia vita in quanto mi hanno molto arricchito e mi hanno permesso di avvicinarmi alla cultura del mondo della mia infanzia. Inoltre ho sempre avuto una forte motivazione interiore a far conoscere al pubblico culture musicali che spesso sono relegate al margine dei circuiti commerciali.

5) In che modo l’attuale pandemia ha influenzato la sua vita?

Per mia fortuna fino a questo momento non siamo stati colpiti direttamente dalla malattia nella nostra famiglia. Ho inoltre avuto una situazione favorevole in quanto, a differenza di tante altre persone, non ho perso il lavoro, e con le opportune cautele sono potuto uscire di casa e continuare a frequentare il mio ufficio. La mia attività musicale purtroppo ne ha invece risentito moltissimo, ma spero proprio si possa riprendere. <

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