Sanità goriziana, i sindacati richiedono più tutele. «Organi sotto i livelli minimi di sicurezza»

Sanità goriziana, i sindacati richiedono più tutele. «Organi sotto i livelli minimi di sicurezza»

L’APPELLO

Sanità goriziana, i sindacati richiedono più tutele. «Organi sotto i livelli minimi di sicurezza»

Di Redazione • Pubblicato il 21 Nov 2025
Copertina per Sanità goriziana, i sindacati richiedono più tutele. «Organi sotto i livelli minimi di sicurezza»

UIL FPL, NURSIND e CISL FP ritornano ad esporsi su turni eccessivi e situazioni conseguenti di difficoltà nei reparti ospedalieri. Focus su mobilità volontaria e valorizzazione dei dipendenti.

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Nella giornata di ieri, giovedì 20 novembre, si è svolto l’incontro tra UIL FPL, NURSIND, CISL FP e gli OPI di Gorizia e Trieste, un confronto che ha considerato l’intera realtà di ASUGI, superando iniziative limitate alla sola Trieste e riaffermando l’idea di “un solo territorio e una sola comunità professionale”. L’analisi condivisa ha evidenziato criticità strutturali della professione infermieristica, come LA carenza cronica di personale, aumento della complessità assistenziale, difficoltà di conciliazione vita-lavoro, scarsa attrattività della professione e incremento delle aggressioni. È emersa l’urgenza di un cambiamento reale, perché senza un rilancio della professione è a rischio la tenuta del servizio pubblico.

Le tre sigle sindacali hanno posto una domanda centrale: «Le risorse disponibili vengono utilizzate nel modo più efficace rispetto ai bisogni assistenziali?» Per rispondere, hanno avviato un approfondimento su distribuzione del personale, equilibrio tra aree critiche e territorio, tenuta dei turni e possibili squilibri organizzativi, con l’obiettivo di fondare ogni proposta su dati concreti e verificabili.

È stata inoltre evidenziata la situazione dell’area goriziana, descritta come una criticità nella criticità: organici sotto i livelli minimi di sicurezza nei presidi di Gorizia e Monfalcone, con rischi per servizi, continuità assistenziale, sicurezza degli operatori e qualità dell’assistenza. UIL FPL, NURSIND e CISL FP chiedono interventi immediati, anche tramite misure straordinarie di attrattività, mobilità volontaria, incentivazione e valorizzazione. ASUGI dovrà a breve presentare gli standard assistenziali aggiornati – rapporto infermieri/pazienti, dotazioni minime per turno, livelli di assistenza e criteri di distribuzione del personale – che le sigle analizzeranno attentamente poiché costituiscono la misura della qualità dell’assistenza, della sicurezza degli operatori e dell’uso corretto delle risorse.

Il confronto congiunto con gli OPI ribadisce che gli infermieri di ASUGI rappresentano un’unica comunità professionale: «Nessuna distinzione territoriale può giustificare differenze nelle condizioni di lavoro o nell’assistenza. UIL FPL, NURSIND e CISL FP contestano una visione “a metà” limitata all’area triestina e rivendicano una prospettiva totale sull’intero territorio». Le organizzazioni sindacali e gli OPI proseguiranno il percorso per costruire proposte basate su dati reali, rafforzare sicurezza e benessere degli operatori, promuovere iniziative nelle scuole per attrarre nuove generazioni e vigilare sull’efficienza e l’equità dell’assistenza in tutta ASUGI.

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