LAVORI PUBBLICI
San Canzian, a nuovo la Scuola Pascoli con la sua palestra e Via Dobbia convertita in Strada F bis. Si aggiunge oltre 1 milione di euro per le due opere

Richiesti due nuovi contributi in Concertazione Regionale (350mila euro) e al Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali (700mila euro) oltre a quanto già cofinanziato dalla Regione per l’edificio scolastico.
Il Comune di San Canzian d’Isonzo ha recentemente presentato due domande di contributo per eseguire delle rilevanti opere pubbliche per la comunità: la prima, richiesta a livello regionale in sede di Concertazione al punto C, per il rifacimento e la messa in sicurezza di via Dobbia che diventerà Strada Fbis; la seconda, richiesta a livello nazionale per la ristrutturazione e il consolidamento della palestra della Scuola Primaria Pascoli per la quale l’Ente ha già ricevuto un contributo regionale. Andiamo a conoscere i dettagli.
L’amministrazione comunale considera fondamentale incentivare l’uso della bicicletta, sia come mezzo centrale per il cosiddetto turismo lento, sia come strumento quotidiano di spostamento verso i centri abitati limitrofi e per accedere ai servizi dedicati ai cittadini. In quest’ottica appunto, ritiene indispensabile mettere in sicurezza via Dobbia, strada locale che collega le frazioni di Begliano e San Canzian con la frazione di Dobbia del Comune di Staranzano, la cui viabilità risulta connessa al polo intermodale di Ronchi dei Legionari.
Il progetto di fattibilità tecnica ed economica individua le azioni necessarie per rendere via Dobbia idonea al transito dei ciclisti, riqualificandola come “Strada F bis”. Attualmente la strada presenta una carreggiata ridotta ed è vietata al transito degli autoveicoli con massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate. È inoltre soggetta al limite di velocità di 30 chilometri orari e ricade in un’area a rischio idrogeologico, come riportato nel Piano di Emergenza di Protezione Civile alla tavola n. 8.
Gli interventi previsti comprendono l’allargamento della carreggiata, che dagli attuali 3,80-4 metri verrà portata a 5 metri, con la realizzazione di banchine laterali della larghezza minima di 0,50 metri. Considerata la particolare vulnerabilità idrogeologica della zona, saranno riprofilati i fossi di guardia esistenti e ripristinati quelli oggi interrati. Le baulature della carreggiata verranno rifatte e adattate alla nuova larghezza, mentre la finitura comprenderà la stesura completa del tappeto d’usura e della segnaletica, come indicato nella tavola n. 6 allegata.
Le scelte progettuali si basano su criteri di sicurezza, abbattimento delle barriere architettoniche, praticità di utilizzo e impatto estetico. La metodologia seguita si è sviluppata attraverso un processo valutativo che, partendo dall’analisi dello stato attuale e delle dinamiche in atto, ha permesso di definire una proposta finale. Da un lato sono state operate valutazioni relative al contesto e alle ipotesi progettuali; dall’altro è stato condotto un dialogo con l’amministrazione comunale per raccogliere opinioni e definire meglio le esigenze funzionali e gestionali. Dopo aver analizzato possibili alternative, l’amministrazione ha verificato che la soluzione proposta rappresenta la migliore risposta alle necessità di riqualificazione e messa in sicurezza della strada.
Dal punto di vista ambientale, le opere non ricadono in aree soggette a vincoli paesaggistici. L’intervento non è ritenuto impattante né sull’ambiente né sulla salute dei cittadini, poiché le lavorazioni previste sono state studiate in modo da garantire il miglior inserimento possibile nel contesto naturale e paesaggistico. Eventuali effetti si limiteranno alla fase di cantiere, con ricadute transitorie sull’ambiente naturale, praticamente nulle sulla salute umana e senza emissioni significative né alterazioni della stabilità geomorfologica e idrologica. Una volta completate le opere, si avrà un recupero delle aree e una valorizzazione del patrimonio circostante, con un inserimento armonico nel paesaggio.
Per quanto riguarda i vincoli urbanistici, il vigente Piano Regolatore Generale Comunale di San Canzian d’Isonzo assegna all’area la destinazione urbanistica di “viabilità”, rendendo quindi l’intervento conforme agli strumenti pianificatori. Dal punto di vista sismico e geologico non emergono particolari problematiche, mentre sul piano idrogeologico verranno adottate le prescrizioni contenute nello studio elaborato da Geostudio, che prevede esclusivamente la realizzazione di fossi di guardia da entrambi i lati della strada. Non sono stati rilevati vincoli o criticità di carattere storico, artistico o archeologico. L’intervento comporterà un utilizzo limitato di materiali inerti, con quantitativi di risulta facilmente smaltibili presso discariche autorizzate. Non sono previste interferenze dirette con le reti tecnologiche, anche se l’impresa esecutrice dovrà prestare attenzione durante gli scavi e coordinarsi preventivamente con i gestori delle reti.
Il costo complessivo delle opere è pari a 255.485,47 euro, come riportato nel computo metrico. Sono stati inoltre predisposti l’elenco dei prezzi unitari e il calcolo della manodopera. L’intervento prevede l’affidamento a un’unica impresa e, pertanto, non sarà necessario redigere il Piano di Sicurezza e Coordinamento né nominare un Coordinatore per la progettazione. L’impresa dovrà presentare unicamente il Piano Operativo di Sicurezza. I costi stimati per la sicurezza ammontano a 7.664,56 euro e comprendono l’allestimento delle aree temporanee di lavoro, la pulizia giornaliera delle zone, l’installazione di un bagno chimico, la predisposizione della segnaletica di sicurezza, la dotazione di un estintore a polvere e dei dispositivi di protezione individuale per gli operai.
Il cronoprogramma prevede che entro il 30 dicembre 2025 venga trasmesso il decreto di concessione del contributo. Entro il 28 febbraio 2026, cioè nei due mesi successivi, è previsto l’affidamento dei rilievi e della progettazione esterna. Dopo altri due mesi, quindi entro il 30 aprile 2026, sarà approvato lo studio di fattibilità tecnica ed economica, eventualmente aggiornato. Nei successivi quattro mesi, con scadenza al 31 agosto 2026, verrà approvato il progetto esecutivo, a cui seguirà la spesa di 15.000 euro. Nei tre mesi seguenti, entro il 30 novembre 2026, sarà conclusa la procedura negoziata per l’affidamento dell’appalto. Nel mese successivo, cioè entro il 30 dicembre 2026, verrà sottoscritto il contratto, mentre entro il 31 gennaio 2027 sarà formalizzata la consegna e l’avvio dei lavori. L’esecuzione dei lavori durerà sei mesi, fino al 31 luglio 2027, con un importo di 201.293,04 euro. Alla stessa data è prevista la conclusione degli interventi e il pagamento di ulteriori 80mila euro. Seguirà un periodo di tre mesi, fino al 31 ottobre 2027, per l’approvazione della contabilità finale, con un esborso di 40mila euro. Infine, entro il 30 aprile 2028 si procederà alla rendicontazione finale, per un importo di 13.706,96 euro. Il totale degli importi pagati complessivamente ammonterà a 350mila euro.La distribuzione dei pagamenti per annualità prevede che nel 2025 non vi siano esborsi, nel 2026 sia sostenuta la spesa di 15mila euro e nel 2027 quella di 335mila euro.
Il quadro economico complessivo prevede, per i lavori a base di gara, un importo di 255.485,47 euro, di cui 57.368,15 euro per manodopera, pari al 22,455 per cento della media. Gli oneri per la sicurezza, non soggetti a ribasso, ammontano a 7.664,56 euro. L’importo totale dei lavori è quindi pari a 263.150,03 euro. A queste somme si aggiungono le risorse a disposizione dell’amministrazione: 57.893,01 euro per l’IVA al 22 per cento, 12mila euro per spese tecniche esterne, 5.263 euro come incentivo, 250 euro per il contributo ANAC e 11.443,96 euro per imprevisti, arrotondamenti e accordi bonari. Le somme a disposizione ammontano quindi a 86.849,97 euro. L’importo complessivo del progetto risulta pari a 350mila euro.
L’Ente ha pure presentato al Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali, Direzione centrale della Finanza locale, una richiesta di assegnazione di contributi per gli anni 2026, 2027 e 2028. La domanda riguarda interventi finalizzati alla realizzazione di opere pubbliche destinate alla messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Nello specifico, la progettualità proposta punta a garantire una maggiore tutela delle strutture esistenti e a rafforzare le misure di prevenzione rispetto ai rischi ambientali e strutturali, in coerenza con gli indirizzi ministeriali e con le esigenze del contesto locale.
Quello che riguarda la demolizione e la ricostruzione della scuola e l’adeguamento sismico della palestra, è un quadro economico complessivo di 4 milioni e 100mila euro. La richiesta di contributo presentata al Dipartimento è stata di 700mila euro. La quota parte già cofinanziata dalla Regione è stata di 3milioni e 400mila euro. Il cronoprogramma dei lavori, in termini di Piano dei Costi, prevede la spesa di 200mila euro nel 2026 e di 500mila nel 2027.
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