LA NOVITÀ
Ronchi entra nel catasto digitale dedicato ai graffiti della Grande Guerra
La catalogazione del patrimonio epigrafico del Comune è stata presentata dallo storico Marco Pascoli. Sono oltre 120 i siti che riportano iscrizioni, sculture e fregi presenti soprattutto sul Carso.
A volte si cancella per inerzia senza conoscere quanta ricchezza c’è intorno a noi, magari proprio a pochi passi da casa nostra. Per certi versi, forse è stato così negli ultimi anni a Ronchi in termini di valorizzazione culturale. Va detto che una “ripresa” in tal senso è invece rappresentata dalla presentazione della catalogazione del patrimonio epigrafico del Comune di Ronchi dei Legionari. L’iniziativa presentata stamane, venerdì 7 novembre, è “una costola” del Progetto “Parco Internazionale della Memoria” che – grazie a un finanziamento di 200mila euro - permetterà alla municipalità ronchese di recuperare almeno quattro monumenti storici: quello dedicato a Ugo Polonio e Ottone Pecorari di Vermegliano, quello di Piazza dell’Olmo, la Piramide della Brigata Pinerolo e il monumento dedicato agli ufficiali Guccione e Geracci. Per il loro restauro è ancora in corso lo studio di progettazione.
Ad illustrare il progetto volto al censimento, alla valorizzazione e alla tutela delle epigrafi locali è stato il dottor Marco Pascoli, storico ed esperto di Prima Guerra Mondiale, fondatore del Museo della Grande Guerra di Ragogna e autore di varie pubblicazioni. All’incontro odierno ci si è concentrati sulle iscrizioni dei soldati italiani e austro ungarici risalenti al primo conflitto mondiale in gran parte presenti sulla “porzione” di Carso ronchese. Manutenzione, decoro e tutela della memoria sono quindi le parole d’ordine per l’amministrazione ronchese che da alcuni giorni vede inseriti i graffiti nel catasto digitale presente all’interno del sito www.graffitidiguerra.it
Nella sezione dedicata a Ronchi – località dove sono state ritrovate più di 120 epigrafi – sono presenti le descrizioni storiche, le localizzazioni storiche e geografiche, le fonti, le notizie sulla conservazione, i testi trascritti, gli aggiornamenti e la gallery fotografica. Possibile anche l’interazione digitale con le mappe disponibili. «È il frutto di più di 20 anni di lavoro, il progetto ufficiale è nato nel 2012» ricorda il dottor Pascoli il quale ha annunciato che è prevista la creazione di percorsi tabellati, una cartellonistica che aiuterà turisti e camminatori ad arrivare nei siti principali e di maggior rilievo.
«Con questo lavoro apriamo una pagina di storia che prima non si conosceva» sono le parole del sindaco Mauro Benvenuto che ha ringraziato quanti, negli uffici comunali, si sono adoperati per la realizzazione di tale progettualità alla quale si è dedicato un gruppo di lavoro formato da una decina di esperti. I Graffiti della Grande Guerra costituiscono una categoria peculiare di bene avente valore storico-culturale.
Si tratta di iscrizioni, targhe, epigrafi, sculture, fregi, lapidi, disegni, monumenti, cippi, scritte e segni aventi significati decifrabili, realizzati durante il Primo Conflitto Mondiale (1914 – 1918) dai militari degli eserciti impegnati in guerra. Vi sono ricomprese le incisioni prodotte dai civili se collegate al contesto bellico, ma non i monumenti, i cimiteri, gli ossari, le lapidi, le targhe commemorative, i cippi costruiti prima dell’apertura o in seguito al termine delle ostilità. Quanto ora risulta a totale disposizione della comunità anche nel rispetto del Codice dei Beni Culturali e di tutte le altre norme scritte a tutela del Patrimonio Culturale nazionale e locale.
Nella gallery - foto di www.graffitidiguerra.it - le epigrafi presenti sulle alture di Vermegliano, il Trincerone da Quota 45 a 65 di Selz, il Monumento di Quota 65 sopra Selz, la Trincea Mazzoldi, il Ricovero sud est di Quota 65 a Selz e altri siti di alta rilevanza storica.
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