Ronchi, dal documentario ‘Fiume o morte!’ di Igor Bezinović il rifiuto alle nostalgie dannunziane

Ronchi, dal documentario ‘Fiume o morte!’ di Igor Bezinović il rifiuto alle nostalgie dannunziane

LA SERATA

Ronchi, dal documentario ‘Fiume o morte!’ di Igor Bezinović il rifiuto alle nostalgie dannunziane

Di Redazione • Pubblicato il 13 Set 2025
Copertina per Ronchi, dal documentario ‘Fiume o morte!’ di Igor Bezinović il rifiuto alle nostalgie dannunziane

Molto apprezzata la testimonianza dello scenografo Anton Špacapan Vončina. Rivendicata l’identità partigiana e antifascista della comunità.

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Ieri, venerdì 12 settembre, l’Auditorium Comunale di Ronchi ha ospitato la proiezione del documentario candidato all'Oscar “Fiume o morte!” di Igor Bezinović, in occasione dell’anniversario della Marcia su Fiume/Rijeka, registrando la partecipazione di centinaia di persone e confermando con forza che Ronchi è antifascista. La sala gremita ha accolto con entusiasmo la testimonianza di Anton Špacapan Vončina, scenografo del film, che ha raccontato con passione la lunga gestazione del documentario e le sue radici antifasciste e contro i confini, e quella della signora Antonia di Ronchi, protagonista del film e abitante della casa dove D’Annunzio trascorse alcune ore, che ha descritto la sua esperienza durante le riprese dimostrando una volta di più quanto la cosiddetta impresa dannunziana non abbia visto nessun coinvolgimento della popolazione locale. Non è mancato il saluto del regista Igor Bezinović, che ha ribadito l’importanza della memoria storica e della cultura come strumenti di resistenza e rinnovamento. 

Nel corso della serata è stata anche ricordata con commozione la figura di Mario Candotto, recentemente scomparso, punto di riferimento dell’impegno antifascista e della memoria storica nel territorio. La serata ha rilanciato con forza la necessità di eliminare la denominazione fascista “dei Legionari”, ancora presente e in evidente contrasto con i valori democratici e antifascisti della comunità, ricevendo un lungo applauso da parte del pubblico. Anche quest’anno non sono mancati a Ronchi i nostalgici del passato dannunziano, che insistono a celebrare un’eredità divisiva e segnata da legami con l’estrema destra.

Nonostante un’immagine apparentemente folkloristica, infatti, il 12 settembre alcuni di tali gruppi si sono recati ad omaggiare i reduci della X MAS in Slovenia, un fatto che rappresenta l’ennesima conferma dei legami tra celebrazioni filodannunziane ed ambienti neofascisti. L’iniziativa di ieri, resa possibile grazie all’organizzazione del Circolo Libertario Caffè Esperanto di Monfalcone in collaborazione con Ronchi dei Partigiani e Arci E. Curiel, ha mostrato invece una comunità viva, partecipe e consapevole, capace di riempire un auditorium per discutere di storia, memoria e identità collettiva. Un successo che conferma come Ronchi voglia essere ricordata e vissuta non come “dei Legionari”, ma come Ronchi dei Partigiani: una città che guarda al futuro con la forza dei valori antifascisti

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