Poggio Terza Armata, ricerche a casa e nel campo per cercare Vito Mezzalira

Poggio Terza Armata, ricerche a casa e nel campo per cercare Vito Mezzalira

IL MISTERO

Poggio Terza Armata, ricerche a casa e nel campo per cercare Vito Mezzalira

Di Redazione • Pubblicato il 06 Nov 2025
Copertina per Poggio Terza Armata, ricerche a casa e nel campo per cercare Vito Mezzalira

Dopo sei anni la Procura di Gorizia continua a cercare la verità per l’ex postino scomparso nel 2019. Oggi ricerche in via Nuova a Sdraussina.

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A proseguire le indagini sulla scomparsa di Vito Mezzalira, l’ex postino scomparso nel 2019, è la Procura di Gorizia, che ha deciso di eseguire nuove ricerche nell’abitazione dell’uomo, in via Nuova 7 a Poggio Terza Armata. Sul posto i Carabinieri e i Vigili del Fuoco con il pm Giulia Capella. Nel corso degli ultimi mesi era stato ampliato il numero degli indagati: da due ipotesi di reato si è passati a tre, includendo poi anche quella di omicidio. Oltre alla compagna di Mezzalira è coinvolto un suo stretto familiare, entrambi accusati di occultamento di cadavere e truffa ai danni dello Stato.

Per sostenere l’ipotesi, i Carabinieri della Compagnia di Gradisca d’Isonzo avevano eseguito a inizio 2024 ulteriori rilievi nella villetta di via Nuova, al civico 7, dove Vito aveva scelto di trascorrere la pensione. Secondo fonti investigative, erano stati raccolti elementi «importanti», che potrebbero fare luce su quanto accaduto tra le mura di quella casa.

Vito Mezzalira aveva scelto la tranquillità di Sdraussina per godersi la pensione dopo anni di lavoro, ristrutturando la casa che aveva acquistato meno di dieci anni fa. La convivenza con la compagna, triestina come lui e di dieci anni più giovane, sembrava serena ma isolata: una coppia gentile ma riservata, poco inserita nel tessuto del paese. Quando Vito sparì, nessuno si accorse di nulla. Le versioni della donna – la fuga con un’altra, i debiti, un trasferimento improvviso all’estero – avevano inizialmente convinto. Ma col passare del tempo, le contraddizioni e le anomalie nei prelievi pensionistici avevano insospettito la sorella dell’uomo, che aveva denunciato il caso.

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