Piede schiacciato da un muletto, operaio ricoverato a Cattinara. Le reazioni della politica locale

Piede schiacciato da un muletto, operaio ricoverato a Cattinara. Le reazioni della politica locale

L'INFORTUNIO IN CANTIERE

Piede schiacciato da un muletto, operaio ricoverato a Cattinara. Le reazioni della politica locale

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 08 Set 2025
Copertina per Piede schiacciato da un muletto, operaio ricoverato a Cattinara. Le reazioni della politica locale

La dem Giurissa chiede la convocazione della IV Commissione Consiliare. Moretti auspica una riflessione con Fincantieri. Per Cisint «serve un cambio radicale a difesa degli operai e del futuro aziendale».

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È unanime la solidarietà espressa dalla politica locale nei confronti dell’operaio rimasto gravemente coinvolto in un incidente sul lavoro, stamane, lunedì 8 settembre, in Fincantieri. L’uomo – un operaio italiano di una ditta esterna di pitturazioni industriali - è stato colpito da un muletto in retromarcia che gli ha schiacciato il piede.

«È troppo, gli incidenti al cantiere di Monfalcone si susseguono e non si attuano a sufficienza le misure che potrebbero prevenire. Siamo vicini al lavoratore colpito, ai familiari e ai colleghi, ci attiviamo ancora per provare a evitare altre vittime. Chiedo la convocazione urgente della IV commissione consiliare, con il Direttore della Sores Giulio Trillò e del Direttore Generale di Arcs, Stefano Dorbolò. Ribadiamo la necessaria operatività del tavolo permanente sulla sicurezza sul lavoro previsto da tempo e un report sull’efficacia del protocollo di collaborazione fra la Sores e Fincantieri. È arrivato il momento di capire e rendere conto di lacune o altri impedimenti». A dichiararlo è la vicesegretaria regionale del Pd e consigliera comunale a Lucia Giurissa.

Della stessa linea è il consigliere regionale e comunale dem, Diego Moretti secondo il quale «si fa sempre più urgente un confronto e una riflessione con Fincantieri sulle condizioni di lavoro di appalti e subappalti, se pensiamo ad esempio che non tutti i lavoratori dell’indotto hanno la possibilità di usufruire di armadietti e spogliatoi per potersi cambiare e, al ritorno dal proprio turno, tornare a casa puliti e cambiati».

«Ribadiamo l'esigenza di attivare un tavolo permanente sulla sicurezza affinché incidenti del genere non si ripetano – continua e precisa l’esponente del Pd - vero è che la catena di appalti e subappalti legati all’attuale organizzazione produttiva di Fincantieri, fa sì che all’interno dello Stabilimento di Panzano vi sia un numero significativo di aziende dell’appalto e del subappalto, e questo non aiuta di certo una maggiore sicurezza del lavoro. L’amministrazione comunale, in carica da nove anni, anziché recriminare o cercare colpevoli, si attivi con i governi regionale e statale per contrattare con Fincantieri maggiori tutele sulla sicurezza sul lavoro soprattutto per i lavoratori si delle aziende che si occupano dell’appalto e del subappalto».

A seguire con apprensione gli aggiornamenti sulle condizioni di salute del lavoratore coinvolto c’ è anche l’europarlamentare Anna Maria Cisint che esprime le sue «fortissime preoccupazioni sulle garanzie per assicurare la tutela dei lavoratori».
«Sono anni che chiediamo all’azienda un modello produttivo diverso, più rispettoso della sua dimensione, della sua storia, della nostra storia – sono le parole dell’ex sindaco - da troppo tempo siamo di fronte a un sistema che mina il principio del ‘valore del lavoro’ e ignora le complessità sociali territoriali derivanti dalle politiche di una società quotata in borsa, con rilevanti partecipazioni pubbliche, ma che continua a dimostrare scarsa capacità di comprendere che questo modello non è sostenibile».
«Le scelte industriali fondate sul subappalto a cascata, sulla riduzione dei costi al ribasso e sull’utilizzo di manodopera povera comprimono le garanzie dei lavoratori anche in termini di prevenzione, salute e sicurezza. Serve un cambio radicale: per difendere il lavoro, il territorio e il futuro stesso dell’azienda» conclude.

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