Ottimo bilancio per la chiusura di Go! 2025. Artico: «Gorizia deve guardare al futuro»

Ottimo bilancio per la chiusura di Go! 2025. Artico: «Gorizia deve guardare al futuro»

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Ottimo bilancio per la chiusura di Go! 2025. Artico: «Gorizia deve guardare al futuro»

Di Rossana D'Ambrosio • Pubblicato il 29 Dic 2025
Copertina per Ottimo bilancio per la chiusura di Go! 2025. Artico: «Gorizia deve guardare al futuro»

Dai grandi concerti alla Dag, dal presepe di Grado alla pista di ghiaccio, le innumerevoli attrattive hanno dato uno scossone alla città.

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C’era una volta la Gorizia scialba delle saracinesche abbassate o della vecchia Galleria Bombi, nel 2017 utilizzata come dormitorio dai richiedenti asilo e protagonista nel servizio dell’inviato di Rainews Salah Metnani. Da allora la crisi è andata moltiplicandosi e le guerre sono dilagate in Medio Oriente, ma anche in Europa, spingendo sempre più spesso Paesi come la Polonia a chiudere gli aeroporti e inviare jet a difesa dei cieli. Là dove muri e filo spinato separano i popoli, controcorrente dovranno continuare a spingersi Gorizia e Nova Gorica, città di due Paesi confinari un tempo in conflitto. A esprimersi per un primo bilancio in merito alla Capitale europea è l’assessore al Go! 2025 Patrizia Artico, che considera l’ultima opera inaugurata della Galleria Digitale un’occasione di rilancio da sfruttare al meglio:

«Ringrazio il presidente Fedriga per aver appoggiato un’idea apparentemente folle ma tanto coraggiosa, perseguita portando a Gorizia non solo una struttura all’avanguardia degna di qualsiasi altra capitale europea internazionale, ma anche un artista come Refik Anadol, di caratura mondiale». Se non si placano le polemiche relative alla chiusura della galleria alle biciclette, non tarda a farsi sentire la risposta dell’assessore: «Mi sembra strano – riflette - che ci si attardi in polemiche quasi sempre ideologiche o strumentali, quando a Gorizia non abbiamo mai assistito a file come quelle di oggi, con gente proveniente da ogni dove». Una sorta di “miracolo economico” che ha portato uno scossone alla città, risvegliando l’economia e vedendo riaprire attività nonostante la crisi globale e il livore dei venti di guerra. «C’è un bilancio sorprendente – interviene l’assessore alle Attività produttive Luca Cagliari - il pubblico numeroso e la città è piena di gente. Merito della Dag, ma anche dei numerosi eventi inseriti nel Dicembre Goriziano, oltre all’allestimento con luminarie, pista di ghiaccio e animazione, o ai grandi concerti dello scorso fine settimana».

Fra le innumerevoli attrattive, a coronare il 2025 non è mancato il celebre Presepe di Grado esposto lo scorso anno in Vaticano, frutto del lavoro di coesione degli isolani armoniosamente intersecato allo spirito del Go! 2025. «Si tratta di una collaborazione stretta fra comune e associazione Portatori della Madonna di Barbana – precisa - oltre che naturalmente con il comune di Grado, tale da consentirci di portare in città un progetto lo scorso anno approdato in Vaticano». Attrazioni di grande richiamo, allestite con la complicità e il lavoro assiduo dei tecnici comunali. «Non è stato facile realizzare tutte le iniziative di quest’anno – riconosce - ma siamo stati in grado di dialogare con tutti i soggetti, del presepe come delle altre attività». Dalla pista di ghiaccio, «la più grande che ci sia stata in piazza Vittoria», non è possibile attendersi che «accessi importanti», registrati anche grazie al look innovativo di un vero villaggio di Natale. «È straordinario rilevare un numero tanto alto di persone a Gorizia – osserva - basta vedere quanto tempo si impiega per trovare parcheggio in questi ultimi weekend. Qualcosa di nuovo per la nostra città, di cui andare fieri: in fondo è proprio a questo che puntavamo». Fra le attrazioni per i più piccoli spiccano le luminarie in 3D di renne disseminate in città e la stella di ben quattordici metri collocata in piazza Vittoria.

«Abbiamo creato queste chicche – precisa - dedicandole ai più piccoli, per offrire la possibilità di scattarsi una foto a tema natalizio. Quest’anno abbiamo osato – conclude - e direi che ha funzionato alla grande». Un risultato che, unitamente alle infrastrutture realizzate, valorizza la città rendendola sempre più appetibile. «Voler polemizzare – riprende Artico - a fronte dei risultati che sta ottenendo questa folle quanto coraggiosa idea che è la Dag mi sembra semplicemente un voler rimanere ancorati a una Gorizia ferma e “provinciale”. Inoltre - sottolinea - ricordo che la Galleria Bombi è chiusa al traffico da decenni. Accetto ogni critica, ma è necessario pensare a quanto abbiamo oggi. E ribadisco come a Gorizia abbiamo una struttura di livello mondiale, grazie alla quale non è mai arrivata tanta gente come in questi ultimi tempi. Voglio vedere io quale mostra riesca a fare in una giornata sei o settemila ingressi. Gorizia non può restare ancorata al passato, ma deve necessariamente guardare al futuro. Come ha detto lo stesso Fedriga, questa galleria può essere l’occasione per trasformare il territorio in una capitale dell’arte digitale e non solo: ritengo sia possibile attivare iniziative con le università o altre realtà artistiche e scientifiche del territorio, in quanto l’intelligenza artificiale apre a mondi incredibili. Quindi, riteniamo la galleria come un progetto in grado di aprire le porte a mondi ancora inesplorati». Una tecnologia innovativa che possa offrire spazio ad ambiti diversi, offrendosi come autentica apertura a una molteplicità di fruizioni.

Un contrasto stridente con le guerre d’invasione e gli imperialismi imposti dalle dittature: «Mi fa rabbia – rimarca - vedere quanto tempo, energie e denaro stiamo sprecando nelle guerre. Oggi, con l’intelligenza artificiale si aprono mondi incredibili. Sperimentiamo, entriamo in questi mondi e abbandoniamo le guerre, che oggi più che mai non hanno senso. In guerra si ragiona con schemi vecchi e automatismi, che si rivelano sempre fallimentari. L’unica arma in grado di contrastarli è lo spirito di comunità di Gorizia e Nova Gorica, che nel loro piccolo cercano di guardare avanti a un altro mondo. Questa Dag rappresenta finalmente un trampolino di lancio per la città. Non possiamo continuare a ragionare come in passato. Grazie ai “no se pol” che oggi criticano la galleria abbiamo perso tante occasioni, come quella della scuola per Guardia di Finanza, con cui Gorizia avrebbe avuto un’altra storia. Oggi ci si propone questa straordinaria occasione, ed è giusto valorizzarla. In questi giorni persino il Kinemax registra il tutto esaurito, mentre le file per la Bombi arrivano fino all’Inps. Il mondo sta cambiando – conclude - così come l’informazione e la sanità, dove le diagnosi si otterranno con l’intelligenza artificiale. Dobbiamo comprendere le modalità per sfruttare al meglio la Dag e fare come nel libro “Le formidabili donne del Grand Hôtel” di Ruth Kvarnström-Jones: dove le donne coraggiose guardano avanti». 

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