Nasce la Banca della Ribolla di Oslavia, il primo vigneto-archivio d'Italia e custode di biodiversità

Nasce la Banca della Ribolla di Oslavia, il primo vigneto-archivio d'Italia e custode di biodiversità

Il progetto

Nasce la Banca della Ribolla di Oslavia, il primo vigneto-archivio d'Italia e custode di biodiversità

Di Aurora Cauter • Pubblicato il 18 Ott 2025
Copertina per Nasce la Banca della Ribolla di Oslavia, il primo vigneto-archivio d'Italia e custode di biodiversità

Il progetto di 7 aziende locali mira a salvare dall'estinzione il patrimonio genetico di questi vitigni. Sono state 225 le barbatelle piantate a luglio di quest'anno.

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Creare una Banca genetica della Ribolla Gialla in località Oslavia: è stato questo l’ambizioso progetto - ora reso concreto - dei sette produttori vinicoli di APRO, l’Associazione Produttori Ribolla di Oslavia. Si tratta di un vigneto neonato vicino al monumento Obelisco dei Quattro Generali di Oslavia - una zona fino a poco tempo fa infestata dai rovi - che oggi ospita 225 barbatelle. Nei prossimi anni le piante cresceranno e rappresenteranno un vigneto dal patrimonio genetico unico.

L’obiettivo è quello di preservare la storicità del vitigno autoctono su territorio specifico: si intende salvare dall’”estinzione” un particolare tipo di vite che produce ribolla gialla e che si trova solo nel territorio di Oslavia. In un ambiente in cui i vitigni si costituiscono per selezione clonale (una gemma prelevata da un’unica pianta madre creerà un clone standard e uniforme), questo progetto vuole prendere una strada diversa: offrire piante, una diversa dall’altra, che mantengono le loro particolarità e unicità.

Il primo vigneto-archivio genetico territoriale d’Italia nasce come idea nel 2021: seguono anni di ricerca e studi finanziati dai sette produttori, Dario Princic, La Castellada, Primosic, Fiegl, Gravner, Radikon e il Carpino. «È stata fatta la ricognizione di tutti i vigneti di Oslavia che avevano almeno 80 anni - spiega l’agronomo Alessandro Zanutta - e sono stati selezionati quattro vigneti per qualità e sanità delle foglie e del legno. Da queste piante sono state ricavate circa 400 gemme, dalle quali sono fiorite 225 barbatelle piantate a luglio di quest’anno».

Oslavia, terra distrutta dalla Prima Guerra Mondiale, conserva una leggenda tra le trincee: alla fine della guerra era cresciuta una vite che produceva ribolla gialla. Il vitigno, diventato simbolo di ricostruzione, è anche la fortuna di questi colli: studiare queste piante significa salvaguardare un patrimonio collettivo segno di resistenza.

Si tratta di un’iniziativa ambiziosa che valorizza il passato del territorio e che guarda soprattutto al futuro della viticoltura: è nei prossimi anni che il vigneto potrà essere usato dai membri di APRO (in particolare i figli, che erediteranno questa ricchezza) per selezionare corredi genetici precisi su cui investire la produzione di una storica varietà di ribolla territoriale. 

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