Al Museo del San Michele arriva DATIS, la prima azione pilota per un turismo più inclusivo

Al Museo del San Michele arriva DATIS, la prima azione pilota per un turismo più inclusivo

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Al Museo del San Michele arriva DATIS, la prima azione pilota per un turismo più inclusivo

Di REDAZIONE • Pubblicato il 05 Set 2025
Copertina per Al Museo del San Michele arriva DATIS, la prima azione pilota per un turismo più inclusivo

Un gruppo di persone con disabilità ha visitato il sito storico di Sagrado nell’ambito del progetto europeo DATIS, con l’obiettivo di raccogliere indicazioni utili a migliorare l’accessibilità digitale e le esperienze turistiche nell’area transfrontaliera Italia-Slovenia.

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Un turismo che sia davvero per tutti, senza barriere fisiche né digitali. È questo l’obiettivo di DATIS – Digital Frontiers for Inclusive Tourism, il nuovo progetto europeo finanziato dal programma Interreg Italia-Slovenia 2021-2027, che ha mosso i primi passi proprio sul Carso goriziano, al Museo della Grande Guerra del Monte San Michele.

La struttura museale, che custodisce memoria e testimonianze della Prima Guerra Mondiale, è stata teatro della prima azione pilota: un test concreto di accessibilità che ha visto protagonisti 20 partecipanti, tra cui giovani adulti con disabilità psichiatriche, accompagnati da caregiver formali e informali. Il gruppo, che comprendeva anche alcuni ragazzi già inseriti nelle attività dell’associazione Thiel, ha preso parte a una visita organizzata con la collaborazione di APSAM – Associazione di familiari di persone con disturbi psichiatrici e dei soci de Il Mosaico Consorzio di Cooperative Sociali, partner del progetto.

L’esperienza non si è limitata alla fruizione culturale: al termine del percorso i visitatori sono stati coinvolti in interviste e momenti di confronto, utili a raccogliere impressioni e suggerimenti. I feedback hanno restituito un quadro positivo, non solo per l’interesse verso i contenuti storici, ma anche per la dimensione sociale e condivisa della visita, che ha contribuito a rafforzare il senso di partecipazione.

Secondo gli organizzatori, iniziative come questa rappresentano un passaggio cruciale per capire come migliorare l’offerta turistica. Le indicazioni provenienti direttamente dalle persone con disabilità sono infatti strumenti indispensabili per affinare sia la progettazione digitale (siti web, applicazioni, sistemi di prenotazione) sia l’accessibilità delle esperienze sul campo.

Il progetto DATIS, che durerà fino ad aprile 2026, si fonda su un approccio multidisciplinare e partecipativo. Insieme agli utenti finali, sono coinvolti partner con competenze differenti, dall’accademia al settore turistico e sociale: per l’Italia, PromoTurismoFVG, il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Trieste e Il Mosaico Consorzio di Coop Sociali; per la Slovenia, l’ente turistico Javni zavod za turizem Nova Gorica in Vipavska dolina e la Zveza društev slepih in slabovidnih Slovenije, l’associazione nazionale che rappresenta ciechi e ipovedenti. Capofila del progetto è la casa editrice slovena Beletrina.

L’obiettivo è duplice: da un lato rendere più accessibili gli strumenti digitali che oggi rappresentano il primo canale di contatto per i viaggiatori, dall’altro creare esperienze turistiche inclusive, che possano essere fruite in autonomia anche da chi vive situazioni di fragilità. Come evidenzia la recente indagine transfrontaliera condotta dall’Università di Trieste, che ha coinvolto oltre 400 persone con disabilità, la mancanza di siti web e app conformi agli standard internazionali di accessibilità (WCAG) rappresenta ancora un forte limite alla piena partecipazione.

Dopo il debutto al Monte San Michele, il progetto prevede una seconda azione pilota al Museo del Patrimonio Industriale di Aidussina, in Slovenia. Nel frattempo, i partner lavoreranno a una strategia congiunta per migliorare l’accessibilità turistica digitale, alla realizzazione di una piattaforma web, e a percorsi di formazione mirata per gli operatori turistici.

Con un budget complessivo di oltre 1 milione di euro, di cui circa 874mila finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), DATIS vuole colmare un gap ancora troppo presente: quello di un turismo che, pur in un territorio ricco di risorse e potenzialità come quello italo-sloveno, spesso non è alla portata di tutti.

Il Monte San Michele, simbolo della memoria della Grande Guerra, diventa così il punto di partenza per una nuova sfida: trasformare l’accessibilità in un valore aggiunto per l’intera offerta turistica transfrontaliera, con l’auspicio che l’inclusione diventi parte integrante del modo di viaggiare e di raccontare un territorio.

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