Il Museo della Grande Guerra di Borgo Castello riapre con un nuovo percorso multimediale pienamente accessibile

Il Museo della Grande Guerra di Borgo Castello riapre con un nuovo percorso multimediale pienamente accessibile

L'INAUGURAZIONE

Il Museo della Grande Guerra di Borgo Castello riapre con un nuovo percorso multimediale pienamente accessibile

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 18 Lug 2025
Copertina per Il Museo della Grande Guerra di Borgo Castello riapre con un nuovo percorso multimediale pienamente accessibile

Visite gratuite per l’occasione fino al 24 luglio. L’esposizione presenta ora anche un sistema di didascalie aggiornato e integrazioni tematiche sul territorio del Goriziano prima del conflitto.

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Completamente accessibile e riallestito ex novo: così si presenta ai nuovi visitatori il Museo della Grande Guerra di Borgo Castello a Gorizia, il quale è stato inaugurato proprio ieri giovedì 17 luglio al termine dei lavori di riqualificazione dell’immobile e di modifica del percorso espositivo.

Alla cerimonia, cominciata alle 18.30, hanno partecipato il sindaco Rodolfo Ziberna e diversi esponenti della giunta comunale di Gorizia e il vicesindaco di Nova Gorica, Tomaž Horvat. Oltre ai saluti e ai ringraziamenti a tutti i soggetti coinvolti, le due autorità hanno sottolineato il valore turistico, storico e culturale del polo museale e del suo messaggio, con la conseguente importanza che questo riallestimento inclusivo e moderno riveste nell’anno di Go! 2025. Il progetto è stato finanziato con poco più di 2 milioni e mezzo di euro dei fondi dell'Erpac e altri 2 milioni e 262mila euro provenienti dal Pnrr, ottenuti in seguito alla candidatura del progetto “Mille anni di storia al centro dell’Europa: Borgo Castello crocevia di popoli e culture”.

A spiegare ai presenti i due punti cardine dell’opera di rinnovamento è stata Lydia Alessio – Vernì, direttrice generale dell’Ente Regionale per il Patrimonio Culturale: la prima sfida, di carattere architettonico, è stata quella di rendere pienamente accessibili tutte le dieci sale del percorso grazie all’inserimento di pedane, rampe, ascensori, piattaforme e servoscala, affinché il Museo sia pienamente fruibile dalle persone portatrici di disabilità motorie.

Il riallestimento, invece, riprende il concetto che già fu alla base dell’assetto museale inaugurato nel 1990, ovvero mostrare la Prima guerra mondiale dal punto di vista di soldati e civili che la vissero in prima persona, con il tocco contemporaneo del supporto multimediale. «Gli oggetti esposti conducono i visitatori in uno spazio altro, quello oscuro e brutale della guerra – così la direttrice Erpac - dove le grida dei soldati, il rombo delle bombe e le luci intermittenti, ricreati in formato multimediale, e la ricostruzione della trincea, inducono l’impressione di trovarsi di persona sul campo di battaglia».

Oltre alle innovazioni multimediali (realizzate come per altri musei del territorio dall’azienda Ikon di Staranzano), il rinnovamento - come dichiarato da Alessandra Martina, conservatrice del Museo della Grande Guerra - è stato «l’occasione per aggiornare tutto il sistema di didascalie con testi chiari, concisi, in un layout più leggibile e moderno». Le integrazioni multimediali, ha proseguito Martina, sono anche tematiche: il percorso si arricchisce infatti di una sezione che descrive com’era il territorio goriziano prima del conflitto e di una dedicata a come Gorizia visse gli avvenimenti del 1914, così come di un tavolo - sempre multimediale - che descrive le distruzioni subite in trenta mesi dalla città. Beni di recente acquisizione, una sala finale incentrata su sacrari e monumenti alla memoria del confitto e animazioni in 3D applicate al già esistente diorama completano le novità dell’esposizione museale.

Federica Rovello, architetto e responsabile unico del progetto, ha in seguito esposto gli interventi tecnico-architettonici legati all'accessibilità e a nuove dotazioni impiantistiche, raccontando inoltre come durante i lavori sono venuti alla luce anche dei nuovi reperti archeologici appartenenti a precedenti epoche storiche: ora in fase di studio da parte della Soprintendenza Archeologica Fvg, questi ritrovamenti permetteranno di scoprire ancora di più della storia e degli insediamenti di Borgo Castello.

A chiudere il momento inaugurale, prima del taglio del nastro e delle visite guidate condotte dalla dottoressa Martina, è stato Mario Anzil. Il vicegovernatore della Regione Fvg ha descritto l’occasione come «una delle tante belle giornate per Gorizia a cui questo 2025 ci sta abituando» e il nuovo volto dell’esposizione, «adeguato alle esigenze contemporanee», come risultato dello stesso «entusiasmo e spirito di avanguardia sotto i quali il museo originariamente nacque».

Un pensiero anche sul concetto di confine: «Essere artefici del cambiamento del significato di queta parola vuol dire intenderla non come la fine di qualcosa o come una divisione, bensì come un’opportunità d’amicizia tra identità differenti». «Se vogliamo guardare al futuro e alle altre identità – così ancora Anzil – non possiamo prescindere dalla conoscenza della nostra e del nostro passato». Il vicegovernatore del Fvg ha infine annunciato che, per celebrare a fondo l’inaugurazione, il Museo della Grande Guerra resterà visitabile gratuitamente da tutti per sette giorni, fino a giovedì 24 luglio.  

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