La situazione
Monfalcone, sciopero scongiurato per la Polizia locale. Chieste garanzie su sicurezza e riposo

La palla passa al tavolo di confronto che sarà convocato entro il mese. L'11 luglio il Consiglio comunale voterà sul taser.
Il rischio di sciopero è scongiurato, almeno per il breve termine. Ma la situazione all’interno della Polizia locale di Monfalcone, così come a livello regionale, come confermato dal sindacato autonomo, rimane delicata e se per gli operatori è stressante per i cittadini è preoccupante, dato che ne va della sicurezza degli stessi.
Stamattina la Prefettura di Gorizia ha ospitato un tavolo tecnico tra le parti: Comune, dirigenti e sindacati. Un tavolo che non è uscito a mani vuote, anche se non si può parlare di successi plateali. Come detto, non vi sarà uno sciopero ma lo stato di agitazione resta confermato. Proprio nei prossimi giorni, invece, sarà il municipio di Piazza della Repubblica a ospitare l’incontro tecnico che dovrà stabilire come dirimere alcune questioni e porre la parola ‘fine’ – o almeno una tregua armata che consenta alla polizia locale di continuare a svolgere le proprie mansioni – alla questione. Il tutto mentre l’11 luglio il Consiglio comunale monfalconese sarà chiamato a decidere se porre in dotazione a uomini e donne del comando monfalconese il famoso ‘taser’. Un altro punto discusso dal tavolo al quale, oltre che al Prefetto, erano presenti i rappresentanti sindacali, il comandante e P.O. Rudi Bagatto e il segretario generale del comune, Luca Stabile.
«Un tavolo proficuo – così a margine il prefetto, Ester Fedullo – che ha consentito di ascoltare le posizioni della Polizia Locale e del Comune al fine di migliorare il servizio all’interno dell’ente. L’occasione è stata anche utile per garantire l’avvio da parte dell’amministrazione comunale di un tavolo tecnico di confronto per verificare le istanze e le disponibilità».
Sulle tempistiche di convocazione del tavolo il segretario generale del Comune, Luca Stabile, non si sbilancia, «entro il mese», conferma mentre è sicuro che «i turni notturni sono confermati e in quelle fasce orarie si continuerà a operare». Ma è proprio da qui che il Sapol, il Sindacato Autonomo di Polizia Locale del Friuli Venezia Giulia, dalla voce del vicesegretario Federico Ruvolo, chiede maggiori tutele.
«Chiediamo sicurezza per i nostri agenti – così Ruvolo – che possano operare senza rimetterci l’incolumità e che venga garantito il riposo di 11 ore che spetta loro. Nessuno mette in dubbio la necessità di una tutela notturna». La richiesta è di poter «migliorare i rapporti» all’interno del comando monfalconese «a 360°». Sulla questione taser, invece, «la richiesta è che ci si doti di un’arma che sia un’opportunità per la sicurezza e il taser non è l’unica. Il fine unico è di salvaguardare la Polizia Locale e i cittadini». Sulle tempistiche Ruvolo è propositivo e spera che si apra il tavolo di confronto già «nella prossima settimana. La Polizia locale riveste un ruolo importante, che ci è stato anche confermato a livello regionale, nel territorio e merita dignità lavorativa e sicurezza a 460°», conclude Ruvolo.
Nemmeno concluso il ‘primo round’ si è fatta sentire l’europarlamentare Anna Maria Cisint secondo cui «il confronto deve rientrare nelle corrette procedure e spero che così sia anche per il sindacato Sapol, che può aver ragione quando chiede di poter presentare il proprio punto di vista sugli aspetti organizzativi, ma sbaglia profondamente se ritiene di poter sostituire i propri desideri alle decisioni che competono al Consiglio comunale nell’approvazione dei Regolamenti e a quelle che competono al sindaco nell’assegnazione degli incarichi e dei referati».
«La sicurezza, il presidio del territorio, il supporto dei cittadini sono tutte competenze dell'Amministrazione previste dalla legge, sulle quali si fondano la strategia e i nostri programmi di sicurezza e su cui non possono esistere mediazioni o cedimenti di alcun genere nella nostra volontà di continuare ad assicurare la legalità e l’incolumità alla nostra comunità, con tutte le necessarie misure che stiamo portando avanti. Ricordo che contrattualmente il confronto è finalizzato a consentire alla Rsu e ai rappresentanti territoriali delle organizzazioni sindacali di categoria firmatarie del contratto di esprimere valutazioni esaustive per partecipare costruttivamente alle misure che l'Amministrazione decide di adottare. Su questa strada confermo la disponibilità dell’Amministrazione comunale, ma se invece prevale la logica di una contrapposizione politica, non ci possono essere composizioni che sarebbero uno stravolgimento delle regole istituzionali. Le richieste sindacali, del resto, mai fatte presenti in precedenza, sembrano piuttosto strumentali rispetto alle questioni sollevate, molte delle quali neppure esistenti o già soddisfatte», così ancora Cisint.
Domani, mercoledì 2 luglio, è prevista una conferenza stampa sul tema mentre dal lato politico l’europarlamentare rilancia sul tema del dibattito scatenato dall’opposizione in consiglio comunale a Monfalcone sulle domande di mobilità le quali «sono state chiaramente indotte per condizionare il confronto interno e hanno un valore totalmente strumentale dal momento che il loro iter è valido solo se si indica uno specifico ente di destinazione. Non è né serio, né dignitoso ridurre il confronto a una messinscena di questo genere. Chi è refrattario al lavoro, ai compiti stabiliti dal regolamento di polizia municipale e alle turnazioni può dare le dimissioni dal servizio. In realtà, la maggioranza degli operatori svolge i propri impegni encomiabilmente e per questo ho fiducia che ci saranno tutti i chiarimenti necessari a ricomporre una gestione interna funzionale, così com’è stata in tutti questi ultimi nove anni con la riqualificazione e riorganizzazione di questo importante servizio», conclude Cisint.
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