LA NOVITÀ
Monfalcone, nasce l’Associazione Cuochi Gorizia: un ponte tra tradizione, innovazione e territorio

Presentato in città il nuovo sodalizio che punta su formazione giovanile, scuola e cultura gastronomica. Chiesto il sostegno alla Regione e alle Istituzioni.
Presentata stamane, mercoledì 30 aprile, a Monfalcone in ex Pretura la neo costituita Associazione “Cuochi Gorizia”. Il sodalizio ha sede in città e fa parte dell’Unione Cuochi Fvg e della Federazione Cuochi Italiana. Ad introdurre l’iniziativa è stato Marco Arrigoni, Ceo e co founder di “Mast” titolare del brand “De Gusto”. Assieme al suo socio Stefano Bonezzi, Arrigoni sosterrà la neonata associazione per promuovere cibo e cultura intesi come due patrimoni da valorizzare.
Presente anche il sindaco Luca Fasan il quale ha sottolineato l’importanza di vedere persone «che si mettono a disposizione della comunità». «Questa realtà si aggiunge al già grande patrimonio associativo cittadino e si predispone all’apertura al contesto culturale – sono le parole di Fasan – è un valore aggiunto come lo sono Mast l’Isis Alberghiero Pertini con le quali collaborerete». Il primo cittadino ha pure sottolineato l’importanza dell’investimento nella formazione giovanile e ha manifestato la sua disponibilità a mettersi in ascolto di questa realtà per l’organizzazione e la collaborazione su eventi futuri. Per la Regione ha la parola il consigliere regionale della Lega Antonio Calligaris. Ha partecipato anche il consigliere regionale e comunale del Pd, Diego Moretti.
Nel suo intervento, Mariella Ferigo, presidente dell’Unione Cuochi del Fvg, si è concentrata sui valori rappresentati dal coltivare collaborazioni e dell’esprimere le ricchezze di «un popolo di confine». «L’apertura mentale dei giovani disponibili a confrontarsi e mettersi in gioco è per noi fondamentale – dichiara Ferigo – a noi interessano le nuove generazioni. Vanno valorizzate perché abbiamo bisogno di manodopera. A scuola vanno potenziate le ore di laboratorio. Non bisogna chiudere le attività di ristorazione ma sostenerle. Bisogna essere una presenza che promuove il territorio». Ferigo ha pure affrontato la questione della rappresentatività della categoria in contesti locali e nazionali, il problema della bassa capacità ricettiva di cui alcune zone soffrono e ha chiesto alla regione un sostegno nell’agire per affrontare questo e molto altro.
Da parte sua, lo chef Nevio Lupi, neo presidente provinciale ha illustrato alcune delle progettualità di cui si occuperà l’associazione. «Per me è stato un ritorno alle origini – racconta – la mia carriera è cominciata nel 1984 alla scuola alberghiera di Gorizia, poi ho avuto delle esperienze all’estero, in Francia. Sono ritornato a Monfalcone nel 2014. Ho sempre portato a conoscenza e valorizzati i prodotti nostrani. La nostra è una cucina dalla tradizione mitteleuropea. Ma bisogna essere anche innovativi per valorizzare i nostri piatti».
Da Lupi è giunto un invito a non tralasciare l’importante valore dell’esperienza lavorativa. «I giovani devono poter contare su strutture e formazione adeguate – sottolinea lo chef – loro sono il nostro presente e il nostro futuro. Faremo di tutto per coinvolgerli». «Non bisogna continuare a pensare singolarmente, siamo una squadra» aggiunge Ferigo. Del mettersi in discussione, di formazione, concorsi, “scommesse” giovanili e necessità di sostegno delle istituzioni locali ha riferito la guida dei Cuochi di Trieste, Luca Gioiello. «Non aderiremo alle logiche da Masterchef ma punteremo tutto sulla crescita professionali» garantisce.
Della neocostituita squadra fanno parte lo chef ronchese Davide Morsolin e quello goriziano, Gaspare Patrone che è vicepresidente provinciale per Gorizia. «L’istruzione sulle materie prime che andiamo ad utilizzare è necessaria – sostiene Patrone – qui, dal mare alla montagna, abbiamo tutto. Bisogna assaggiare e sperimentare. Abbinare cucina e cultura è basilare». Tra i primi impegni ufficiali dei Cuochi Goriziani ci sarà l’evento Promomare a giugno. Mentre prende piede una campagna comunicativa social per farsi conoscere, su spinta di Ferigo, si guarda anche al trofeo gastronomico “Città di Gorizia”. Per restare in tema allora, non resta dire che “di carne al fuoco ce n’è”. La gusteremo nel tempo.
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Foto di Enrico Valentinis
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