DOPO LA CAPIGRUPPO
Monfalcone, il centrosinistra porta al Consiglio del 3 novembre la sua mozione «per un nuovo Patto della città con Fincantieri»
L’opposizione chiede di aprire un tavolo di confronto con la Regione e di relazionarsi con l’Azienda «per gestire gli effetti sociali ed economici della fabbrica». Le richieste sul mercato affitti e percorsi scolastici con mediazione culturale.
Martedì scorso, i consiglieri di minoranza del centrosinistra di Monfalcone hanno depositato una mozione dal titolo “Per un nuovo Patto della città e del territorio con Fincantieri”. Il testo propone di aprire un tavolo di confronto con la Regione Friuli Venezia Giulia e il Governo nazionale, coinvolgendo tutti i soggetti interessati, per sviluppare un piano organico di interventi e investimenti infrastrutturali e sociali, al fine di trasformare l’impatto della grande azienda in ricadute positive per la città. Si invita inoltre a relazionarsi con Fincantieri per gestire gli effetti sociali ed economici della fabbrica, con attenzione particolare alla pressione sui servizi comunali derivante dall’aumento demografico, e per riprendere il tema del trasferimento della direzione tecnica. Infine, si propone di avviare un confronto reale con la società per mitigare il mercato degli affitti, riducendo gli effetti speculativi legati ai picchi produttivi, e per migliorare i servizi di sostegno alla genitorialità e all’emancipazione delle donne, come corsi di italiano e servizi per conciliare tempi di vita, assistenza e lavoro.
L’opposizione chiede anche di promuovere percorsi scolastici e di sostegno con mediazione culturale e nuovi spazi per i neonati, rafforzare il protocollo di legalità per monitorare le condizioni di lavoro e prevenire lo sfruttamento, coinvolgere i Comuni del territorio monfalconese in queste iniziative e chiedere al Parlamento l’abrogazione del Fondo vittime per l’amianto previsto dalla Legge 56 del 2023. La notizia si apprende il giorno seguente alla riunione dei Capigruppo convocata per organizzare il prossimo Consiglio Comunale che è stato annunciato per il prossimo 3 novembre.
«Abbiamo votato contro l’ordine del giorno perché chiedevamo che la nostra mozione fosse iscritta all’ordine del giorno prima di quella della maggioranza - dichiara il consigliere comunale del Pd, Diego Moretti - la Capigruppo di ieri ha definito il calendario del prossimo Consiglio comunale del 3 novembre, accogliendo in parte la nostra richiesta di convocazione, con l’inserimento della mozione su Fincantieri».
«Delle audizioni di vertici aziendali e RSU di Fincantieri – che servirebbero oggettivamente a tutto il Consiglio, pare che il presidente e la maggioranza non ne vogliono sentire parlare – rimarca il dem - sarebbe molto grave se ciò non accadesse per una sorte di dispetto nei nostri confronti da parte del centrodestra: su questo, questioni tecnico-giuridiche ostative non esistono. La nostra mozione parte dal confermare la strategicità del settore della cantieristica navale per il territorio regionale e nazionale, pur in presenza di dati preoccupante per la città, dati dal reddito medio pro-capite tra i più bassi del FVG e da una crisi pesante del tessuto commerciale, che fa da contraltare al fatto che la città è tra quelle che cresce in termini numerici».
Un tema quello delle ricadute della presenza di Fincantieri sul tessuto sociale cittadino, che già nel 2021 vide l’ex sindaca annunciare “interventi rivoluzionari” con il Ministro Giorgetti su appalto e subappalto, che poi non si concretizzarono in nulla – ricorda Moretti – un tema complesso, che si inserisce nella firma a maggio da parte del Governo Meloni del Memorandum of understanding con il Governo del Bangladesh, rispetto a canali d’ingresso nel nostro Paese per motivi di lavoro, che potrebbero avere riflessi diretti e indiretti su Monfalcone. Ecco perché, con carichi di lavoro che hanno una prospettiva di dieci anni per 9 miliardi di euro di valore, con una catena di infortuni che hanno riguardato a breve distanza diversi lavoratori dell’indotto Fincantieri, pensare che il Comune affronti da solo questo confronto con una multinazionale come Fincantieri è semplicemente illusorio».
Moretti auspica inoltre che l’Ente si muova con Regione e Governo - proprio in prospettiva degli aumentati carichi di lavoro e del fatto che Fincantieri è una società sana finanziariamente - «per gestire gli impatti di vario tipo su città e territorio, dal tema abitativo, alla “barriera” linguistica di tanti dipendenti dell’indotto, alla necessità di rafforzare i protocolli di legalità esistenti al fine di contrastare condizioni di potenziale sfruttamento nei settori dell’appalto e del subappalto, istituendo un Osservatorio permanente per la legalità».
«Il Comune riprenda la questione del trasferimento nell’ex Albergo Operai della direzione tecnica, mentre capitolo a parte, nemmeno accennato dalla mozione di maggioranza, è quello relativo al mandato ad abrogare il cosiddetto “Decreto della vergogna” che istituisce il Fondo vittime amianto e destina 20 milioni di euro l’anno a favore, di fatto, della sola Fincantieri a risarcimento delle cause perse da parte di ex esposti amianto e delle loro famiglie, il cui riparto è stato sospeso dall’Inail per l’apertura di un’istruttoria da parte della Commissione Europea su segnalazione della Fondazione “Ubaldo Spanghero” di Monfalcone» prosegue Moretti. «Un tema delicato, che nel precedente mandato la maggioranza di centrodestra ha sempre rifiutato di affrontare in Consiglio – conclude - l’auspicio è che il Consiglio comunale si ritrovi sui contenuti della mozione che come centrosinistra abbiamo presentato con spirito propositivo e collaborativo».
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