LA POSIZIONE
Monfalcone, Cisint porta in Consiglio il tema dei subappalti: «Serve un cambio rotta per tutelare lavoro e territorio»

Una mozione presentata e sottoscritta dalla maggioranza. Chiesto un confronto diretto con l’azienda per superare il sistema dei subappalti, investire in formazione e garantire occupazione stabile.
Il tema degli appalti e, in particolare, dei subappalti nel comparto industriale di Fincantieri rappresenta da tempo un nodo cruciale per il futuro economico e sociale monfalconese. Le dinamiche legate all’affidamento delle lavorazioni a ditte esterne, spesso con manodopera straniera, sollevano interrogativi non solo sulla tenuta del tessuto occupazionale locale, ma anche sul rispetto delle normative contrattuali, delle condizioni di sicurezza e del presidio della legalità.
Di tutto questo ha parlato il consigliere Anna Maria Cisint nella seduta del Consiglio Comunale successivamente sottoscritta da tutta la maggioranza consiliare. Con una lunga serie di richieste rivolte direttamente a Fincantieri, la mozione sollecita l’apertura di un confronto non più rinviabile tra il Comune e il gruppo cantieristico, soprattutto in vista del previsto ampliamento delle navi in costruzione nello stabilimento locale, da 175mila a oltre 220mila tonnellate. Un cambiamento che – secondo Cisint – rischia di aggravare l’attuale situazione, favorendo ulteriormente il ricorso a manodopera extracomunitaria e al subappalto a scapito dell’occupazione locale e dello sviluppo sostenibile del territorio.
Dopo aver ricordato che a settembre dello scorso anno l’assemblea di Fincantieri, società a prevalenza pubblica, aveva adottato una policy aziendale nella quale la società si è impegnata a rispettare i diritti delle comunità locali e a ridurre l’impatto sociale e ambientale delle attività sviluppate nei propri siti produttivi, Anna Maria Cisint ha sottolineato che «occorre un cambio profondo con reciproche relazioni, per passare dalle enunciazioni alla reale condivisione delle scelte produttive e dei fabbisogni occupazionali, assieme ad adeguate politiche di attenzione alla sicurezza e alla responsabilità sociale d’impresa».
Ampie le proposte e le richieste contenute nel documento presentato dall’europarlamentare, che sarà posto in discussione nelle prossime sedute consiliari, a cominciare dal modello produttivo. «Il sistema attuale - ha osservato la politica - è frammentato in centinaia e centinaia di ditte diverse, prevalentemente del subappalto che si avvalgono di personale soprattutto extracomunitario, a basso costo, parcellizzato nelle mansioni e precarizzato professionalmente, che ha mostrato refrattarietà a ogni percorso di integrazione e ha causato negli scorsi anni rilevanti ripercussioni per la città di carattere demografico, abitativo, scolastico, assistenziale e soprattutto sociale. Per questo è necessario superare il sistema dei subappalti e dare valore al lavoro, investendo in competenze e formazione per assicurare il necessario know how per i lavoratori italiani e colmare il gap di manodopera specializzata, assieme a una maggior innovazione tecnologica per processi produttivi sempre più avanzati».
A questo proposito Cisint ha rilanciato la proposta di creazione di una Società partecipata da Fincantieri per garantire un controllo più efficace sull’organizzazione del complesso sistema produttivo nei settori specializzati, consentendo la stabilizzazione del rapporto di lavoro e il rispetto degli obblighi contrattuali. «Non ci stiamo più - ha concluso Cisint - a subire a cascata le conseguenze di appalti e subappalti sulla città. Il tavolo con Fincantieri risulta necessario, ma rispettando le esigenze del lavoro, del territorio e della sicurezza dei lavoratori, che non può essere derubricata a mera statistica».
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
