IL CASO
Monfalcone, boom di insolvenze alla mensa scolastica della Duca d’Aosta. Comune e Ufficio Scolastico Regionale riorganizzano l’offerta formativa

Oltre 35 mila euro di debiti nell’ultimo anno e più di cento famiglie coinvolte. L’intervento dell’Ente «per garantire equità e un uso corretto» del servizio a tempo pieno che perde due sezioni.
Alla scuola primaria Duca d’Aosta di Monfalcone sarà garantita un’offerta formativa «più funzionale e rispondente alle reali esigenze di bambini e famiglie». È questo l’obiettivo dell’amministrazione comunale monfalconese che ha rilevato situazioni di pregresso debitorio collegato ad un utilizzo improprio del servizio mensa da parte di famiglie che fruivano del servizio a tempo pieno non tanto per funzioni educative o didattiche, quanto per esigenze organizzative e familiari, che nulla avevano a che fare con il reale fabbisogno scolastico dei bambini. Il Comune interviene quindi per garantire un uso corretto del servizio mensa, tutelando gli alunni e le famiglie che ne hanno effettiva necessità e promuovendo un modello più efficace di gestione.
«Nei giorni scorsi – spiega il sindaco di Monfalcone, Luca Fasan - abbiamo ritenuto di inviare all’Ufficio Scolastico Regionale una segnalazione per verificare la situazione della scuola Duca d’Aosta, al fine di salvaguardare gli interessi dei minori coinvolti, apprezzando molto la celerità del riscontro da parte della Dirigente e i provvedimenti che sono stati presi, riorganizzando l’offerta formativa dell’istituto scolastico. Si tratta di una questione di equità sociale e di trasparenza gestionale di un servizio che ha carattere pubblico». Assieme all’operatore economico concessionario del servizio pasti, l’Ente ha rilevato l’esistenza di una pesante condizione debitoria da parte di un’ampia parte dei fruitori della mensa scolastica risultata non è in regola con il pagamento della quota dovuta.
I numeri sono rilevanti. Solo nell’ultimo anno scolastico questa situazione ha riguardato ben 112 alunni sui circa 350 frequentanti quel plesso e ciò ha determinato un debito per un ammontare complessivo di insoluto di oltre 35 mila euro, con 10 casi di situazioni debitorie che superano i mille euro. E ancora, secondo quanto riferisce l’Ente, nel 2024 gli insoluti erano stati oltre 24 mila euro, nel 2023, con il precedente gestore, quasi 80 mila euro e nel 2022 paria 58 mila euro. «Un’anomalia che riguarda una percentuale non irrilevante di famiglie che iscrivono i propri figli al tempo pieno probabilmente non per ragioni di effettiva necessità ma piuttosto per usufruire di prestazioni e servizi senza farsi carico della propria compartecipazione» commenta il primo cittadino.
«Ringraziamo la dirigente regionale Daniela Beltrame per aver deciso di intervenire in modo tempestivo in vista dell’anno scolastico che si sta per aprire – sono le parole dell’assessore all’Istruzione Tiziana Maioretto - e che in considerazione della situazione particolare vissuta nel plesso scolastico ha invitato il dirigente dell’ufficio dell’Ambito Territoriale a convertire due delle tre classi prime a tempo pieno in due classi a tempo normale».
Stante il fatto che il tempo pieno ha una funzione didattica ed educativa che risponde a specifici criteri, così facendo il Comune ha inteso sensibilizzare le famiglie rispetto a questa opportunità, invitandole a valutare «se è realmente indirizzata alla crescita dei minori». «A questo fine l’amministrazione comunale è sempre pronta a fare la propria parte – conclude Maioretto - infatti il Comune interviene con un sostegno finanziario rilevante di oltre 60 mila euro, una cifra messa a disposizione per calmierare nell’anno scolastico il costo dei pasti del servizio mensa alla Scuola Primaria Duca d’Aosta, intervenendo affinché mai nessun bambino rimanesse senza pasto, anche a fronte di una situazione debitoria della propria famiglia».
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