Minacce a Cisint, «Italia più sicura e lotta ancora più forte». Da Serracchiani dubbi su «versioni e coincidenze temporali»

Minacce a Cisint, «Italia più sicura e lotta ancora più forte». Da Serracchiani dubbi su «versioni e coincidenze temporali»

LE REAZIONI

Minacce a Cisint, «Italia più sicura e lotta ancora più forte». Da Serracchiani dubbi su «versioni e coincidenze temporali»

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 20 Ago 2025
Copertina per Minacce a Cisint, «Italia più sicura e lotta ancora più forte». Da Serracchiani dubbi su «versioni e coincidenze temporali»

Sul fatto accaduto a Monfalcone interviene anche la deputata dem. «Grave la mancanza di una condanna unanime» della politica locale per Bergantini.

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«Un pericoloso radicalizzato in meno nel nostro Paese. Questa è l’Italia che vogliamo. Espulso e rimandato in Bangladesh, lì dove resterà». È quanto dichiara Anna Maria Cisint dopo aver appreso che chi l’ha minacciata di morte ha ricevuto il decreto del Questore di Gorizia di diniego all’istanza di rinnovo del permesso di soggiorno e, contestualmente, il provvedimento di espulsione del Prefetto di Gorizia. «Desidero ringraziare il Questore di Gorizia e quello di Venezia, il Prefetto di Gorizia e il Ministero dell’Interno per la rapidità e la determinazione dell’intervento ed anche tutti quei cittadini che in queste ore mi hanno espresso vicinanza e sostegno – sono ancora le parole dell’europarlamentare - oggi l’Italia è più sicura e la nostra lotta per difenderne l’identità, i valori e le libertà è ancora più forte. Non possiamo accettare che il fondamentalismo islamico si imponga prepotentemente nelle nostre città e, da lì, in tutta Europa.

Il cittadino bengalese espulso aveva preso di mira la mia persona per la chiusura delle moschee abusive e per il regolamento che vieta l’ingresso negli edifici comunali con il volto integralmente coperto».  «Ebbene, sappiano tutti che sto lavorando insieme al mio partito, la Lega, affinché si definiscano tutte quelle regole, che oggi sembrano ancora insufficienti, a tutela del futuro del nostro Paese. Perché la nostra civiltà, la nostra Nazione, non si può sottomettere all’islamizzazione più becera» conclude l’esponente leghista.

«Se qualcuno mi minaccia di morte e sporgo formale denuncia spero che le autorità fermino subito il responsabile, che sia indagato per un reato molto grave e auspicabilmente condannato, non che sia mandato libero sull'aereo che avrebbe già prenotato». È perplessa la deputata dem e responsabile Giustizia del Pd Debora Serracchiani. «Ciò prescindere dalla documentazione autorizzativa per il soggiorno – aggiunge - chi commette reati in Italia deve essere perseguito e pagare qui il prezzo delle sue azioni. Lo chiediamo proprio perché giudichiamo inaccettabili questi comportamenti, se sussistono ovviamente. Sull'episodio di questa espulsione si sono accavallate versioni diverse e 'coincidenze' temporali che lasciano quantomeno perplessi».

Ad esprimersi convintamente e senza riserve a favore del provvedimento adottato dalle autorità competenti è il presidente del Consiglio Comunale di Monfalcone, Gabriele Bergantini. «Bene l’espulsione e piena solidarietà all’onorevole Anna Cisint – afferma Bergantini -è inaccettabile che in questa città vi sia chi insulta e minaccia di attentare alla vita di chi si impegna con coraggio per il rispetto della legalità. Non è tollerabile che chi ha preteso e ottenuto l’applicazione della legge, come riconosciuto e confermato anche dal Consiglio di Stato, a tutela di tanti cittadini che ogni giorno vedevano consumarsi un abuso ingiusto, debba vivere sotto scorta e subire periodicamente gravi minacce di morte».

«Colpisce, inoltre, che anche questa volta non si registri una condanna unanime e incondizionata, persino di fronte a minacce talmente gravi da aver comportato l’immediata espulsione del soggetto. Evidentemente, per alcuni, l’ideologia continua a prevalere sul buon senso, sul rispetto delle Istituzioni e della persona» specifica in chiusura il presidente dell’Aula.

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