IL REPORT
L'indagine di ItaliaOggi su Gorizia, «penultima in Italia per salute». Finisce alla 52esima posizione
Si attesta tra i peggiori arretramenti nazionali. Il tracollo anche negli Affari e Lavoro (-20) evidenzia criticità strutturali nell'anno della Capitale Europea della Cultura.
Un tonfo che fa male, soprattutto nei numeri. La provincia di Gorizia crolla di 26 posizioni nella classifica 2025 sulla qualità della vita elaborata da ItaliaOggi e Ital Communications in collaborazione con l'Università Sapienza di Roma, passando dal 26esimo al 52esimo posto su 107 province italiane con 579 punti. Si tratta di uno dei peggiori arretramenti dell'intera indagine, citato espressamente nel rapporto insieme a pochi altri casi eclatanti come Pordenone (dalla 9esima alla 23esima) e Foggia (dalla 93esima alla 104esima).
Il dato assume particolare rilevanza proprio nell'anno in cui Gorizia è Capitale Europea della Cultura insieme a Nova Gorica, un riconoscimento che avrebbe dovuto valorizzare l'immagine e l'attrattività del territorio. La contraddizione tra il prestigioso titolo internazionale e il declassamento nella qualità della vita fotografa a quanto pare criticità strutturali che vanno oltre gli eventi culturali.
I settori in caduta libera
L'analisi delle nove dimensioni dell'indagine rivela dove si concentrano le maggiori criticità. Il crollo più drammatico riguarda la categoria "Salute", con un arretramento di 47 posizioni che segnala gravi carenze nel sistema sanitario locale, nei servizi di assistenza e nella dotazione di strutture. Un dato che pare essere allarmante visto che tocca direttamente la vita quotidiana dei cittadini.
Grave anche il calo nella dimensione "Affari e Lavoro", con una perdita di 20 posizioni che evidenzia difficoltà nel mercato occupazionale, nelle dinamiche imprenditoriali e nell'innovazione. Secondo i curatori della ricerca, questa dimensione analizza "informazioni sul mercato occupazionale, sulle imprese, sull'importo dei protesti per abitante e sulla incidenza di startup e Pmi innovative". La performance negativa di Gorizia in questo settore contrasta con il dinamismo che ci si aspetterebbe da una città di confine e universitaria.
Un'indagine rinnovata
L'edizione 2025 dell'indagine, giunta alla 27esima edizione, ha introdotto significativi cambiamenti metodologici. Sono stati rimossi gli indicatori legati alla pandemia e il tasso di inattività giovanile è stato sostituito dal dato sui NEET, più efficace nel rappresentare l'esclusione sociale. Sono stati inoltre inseriti nuovi parametri sulla sicurezza quotidiana: omicidi stradali, decessi per abuso di alcol o droghe e indice di affollamento carcerario.
Per il reddito e la ricchezza, la ricchezza matrimoniale pro capite è stata sostituita dai valori immobiliari e dal costo al metro quadro degli affitti. Un cambio di parametri che tuttavia non giustifica da solo il crollo di Gorizia, evidentemente legato a problemi reali e misurabili.
L'indagine analizza nove dimensioni fondamentali: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, tempo libero. Per ciascuna dimensione vengono considerati 92 indicatori specifici che restituiscono una fotografia complessiva del territorio.
Il contesto nazionale: Nord-Est in difficoltà
Il rapporto evidenzia come il Nord-Est, tradizionalmente ai vertici, stia attraversando una fase di difficoltà. Secondo Marino Longoni, condirettore di ItaliaOggi, la classifica 2025 conferma tendenze già osservate in passato: le grandi città, soprattutto del Centro-Nord, mostrano una forte capacità di resilienza e di adattamento alle emergenze degli ultimi anni. Purtroppo, si accentua invece il divario tra Centro-Nord e Sud.
Gorizia rientra in questo trend negativo che ha colpito pesantemente il Friuli-Venezia Giulia. La qualità della vita complessiva in Italia è leggermente peggiorata rispetto al 2024, con una media in calo di 30 punti nella classifica generale, ma il crollo di Gorizia supera di gran lunga questa media.
Milano si conferma in cima alla graduatoria, seguita da Bolzano e Bologna. La conferma della leadership delle grandi città del Centro-Nord contrasta con l'arretramento di realtà medio-piccole come Gorizia, che pagano forse una minore capacità di resilienza e di adattamento alle trasformazioni economiche e sociali.
Le altre province regionali
Nel panorama del Friuli-Venezia Giulia, anche Pordenone registra un significativo calo, passando dalla 9esima alla 23esima posizione, evidenziando difficoltà diffuse nella regione. Un dato che interroga sull'efficacia delle politiche regionali e sulla capacità del sistema di rispondere ai bisogni dei territori. Nonostante Gorizia rientri ancora nel gruppo delle province con qualità della vita "buona" (insieme a Milano, Imperia, Verona, Venezia, Ravenna, Forlì-Cesena, Firenze, Grosseto e Lucca), il trend negativo disegnato da ItaliaOggi preoccupante e richiede interventi immediati.
La contraddizione con la classifica del Sole 24 Ore
Il dato di ItaliaOggi contrasta significativamente con la classifica de Il Sole 24 Ore sulla qualità della vita per fasce d'età, dove Gorizia si conferma al primo posto per i giovani tra 18 e 35 anni per il secondo anno consecutivo. In quella indagine, pubblicata lo scorso maggio, la città di confine eccelleva per densità di locali e organizzatori di eventi culturali, capacità di trasformare i contratti a tempo determinato in indeterminato e per la bassa età media al primo figlio.
Questa discrepanza tra le due classifiche evidenzia come diversi parametri e metodologie possano restituire fotografie molto differenti dello stesso territorio. Se per i giovani Gorizia mantiene attrattività culturale e discrete opportunità lavorative, evidentemente altri indicatori legati alla salute, ai servizi generali, alla sicurezza o al tessuto economico complessivo penalizzano pesantemente il posizionamento nell'indagine di ItaliaOggi.
Foto d'archivio Il Goriziano
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