Lettere - Tra un mese, di nuovo. Gorizia e l’ombra lunga della X MAS

Lettere - Tra un mese, di nuovo. Gorizia e l’ombra lunga della X MAS

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Lettere - Tra un mese, di nuovo. Gorizia e l’ombra lunga della X MAS

Di Marilisa Bombi • Pubblicato il 21 Dic 2025
Copertina per Lettere - Tra un mese, di nuovo. Gorizia e l’ombra lunga della X MAS

Ci scrive la giornalista Marilisa Bombi a poco meno di un mese dall'annuale cerimonia per i caduti della X Mas e il ricevimento dell'associazione nel municipio. «Occasione da ripensare».

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Tra un mese esatto, come ogni anno, una delegazione della X MAS sarà ricevuta nella sede del Comune di Gorizia. Non è una novità, e proprio per questo è ancora più difficile accettarlo come un fatto normale. In un momento storico in cui il peso della memoria dovrebbe diventare bussola per orientarsi tra le ombre del presente, questo gesto istituzionale risuona come una stonatura profonda. Non per formalismo ideologico, ma per una questione di responsabilità democratica.

La X MAS non fu solo un reparto militare. Dopo l’8 settembre 1943, sotto il comando di Junio Valerio Borghese, la Decima fu inquadrata nella Repubblica Sociale Italiana e operò agli ordini del comando tedesco. Partecipò attivamente alla repressione antipartigiana, fu responsabile di rastrellamenti, torture, fucilazioni e atti di violenza contro la popolazione civile. Le vittime non sono numeri, ma nomi e storie. Ebrei deportati, partigiani uccisi, comunità intere devastate.

Celebrare oggi quella formazione, senza un serio confronto morale, significa tradire la memoria di quelle vittime. E trasmettere un messaggio ambiguo — soprattutto ai più giovani — su ciò che riteniamo degno di onore. È come dire che tutto può essere rimosso, ridotto a colore nostalgico, senza conseguenze.

In un episodio del podcast Voci dal Confine, alcuni mesi fa, ho provato a ricostruire questa pagina di storia, senza retorica, ma con la consapevolezza che ogni gesto pubblico ha un peso. Non si può costruire una memoria democratica se non si scelgono anche i simboli da cui prendere le distanze. E il saluto ufficiale alla X MAS, con tanto di foto, strette di mano e accoglienza in municipio, non è neutro. È un segnale. E parla forte.

Il 19 gennaio è vicino. Abbiamo ancora un mese per riflettere. E per scegliere. Le istituzioni pubbliche — tutte — hanno un ruolo fondamentale nel difendere i valori della nostra democrazia. Per questo chiedo che questo appuntamento venga ripensato. Con lucidità, con coraggio. E con rispetto verso chi ha subito violenza e morte proprio per difendere la libertà. 

Foto d'archivio Il Goriziano.

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