Lettere – Presidio ProPal a Gorizia, il portavoce del Global Movement to Gaza Maffei alla senatrice Tubetti: «Condanni quanto accaduto»

Lettere – Presidio ProPal a Gorizia, il portavoce del Global Movement to Gaza Maffei alla senatrice Tubetti: «Condanni quanto accaduto»

LA LETTERA

Lettere – Presidio ProPal a Gorizia, il portavoce del Global Movement to Gaza Maffei alla senatrice Tubetti: «Condanni quanto accaduto»

Di SERGIO PRATALI MAFFEI • Pubblicato il 14 Ott 2025
Copertina per Lettere – Presidio ProPal a Gorizia, il portavoce del Global Movement to Gaza Maffei alla senatrice Tubetti: «Condanni quanto accaduto»

Il referente del movimento rivendica il suo impegno per la promozione della pace, condanna il genocidio israeliano, il massacro perpetrato da Hamas e le politiche attuate da Netanyahu.

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Ci scrive Sergio Pratali Maffei in riferimento all’articolo pubblicato l’8 ottobre scorso dalla nostra testata a firma del nostro collaboratore Mattia Zucco. Si tratta del servizio giornalistico dal titolo “Presidio pro Palestina a Gorizia durante il Festival del Cambiamento: «Cacciamo via chi lucra sul genocidio»”. Nello specifico, l’autore fa riferimento alla dichiarazione della senatrice di Fratelli d’Italia Francesca Tubetti che ha parlato di «spettacolo indegno messo in scena dai cattivi maestri». «È vergognoso – ha dichiarato l’esponente – che un docente universitario si schieri politicamente contro le istituzioni. Attendiamo una sua chiara condanna dei terroristi di Hamas e del massacro del 7 ottobre. Questo professore si adoperi piuttosto per la costruzione della pace, per la liberazione degli ostaggi israeliani e per condannare la violenza sconsiderata di chi parla di pace ma poi esalta odio e intolleranza». Maffei, referente e portavoce del Global Movement to Gaza per il Friuli-Venezia Giulia, contesta quindi le dichiarazioni e i toni della senatrice ritenendole «lesive» della sua persona. S.F.

Premetto che il richiamo ai “cattivi maestri” risulta, nel contesto di una manifestazione pacifica, totalmente fuori luogo e, allo stesso tempo, foriero di sventure che certo non ci auguriamo di dover rivivere. Se riferito poi alla mia persona, devo dire che certamente così non la pensano i miei studenti, le cui valutazioni sul mio operato di docente sono mediamente pari a un punteggio di 9 su 10. Dichiaro, per l’ennesima volta, di “condannare Hamas e il massacro del 7 ottobre”, così come condanno la politica genocida israeliana e il massacro dei palestinesi, che dura da 80 anni, i 10.000 ostaggi nelle loro carceri, tra i quali molti minorenni, i 600 morti per tortura, la costante violazione del diritto internazionale e di tutte le risoluzioni dell’Onu, il criminale Benjamin Netanyahu, ricercato dalla Corte Penale Internazionale per crimini di guerra e contro l'umanità, commessi contro la popolazione civile della Striscia di Gaza. Per quanto riguarda nello specifico il 7 ottobre, segnalo alla Senatrice che è stato ormai ampiamente provato come il massacro sia stato favorito proprio da Israele al fine di ottenere una giustificazione per l’invasione di Gaza, come dichiarato pubblicamente anche dal Senatore Kirk, prima di essere ucciso.

La senatrice mi invita ad adoperarmi «per la costruzione della pace». La mia piccola storia testimonia il mio costante impegno in questa direzione. Sono stato obiettore di coscienza, nel lontano 1978, e ho prestato servizio civile presso il Comune di Venezia, dove ho costituito il Centro di documentazione e ricerca sulla pace e il disarmo, tuttora attivo. Sono stato obiettore fiscale alle spese militari; ho lavorato per il Ministero Affari Esteri e varie ONG in missioni di Cooperazione internazionale nei Balcani, in Turchia, in America Latina; ho promosso e organizzato, per l’Unesco, il convegno internazionale Guerra e beni culturali, nel 2000, mettendo intorno allo stesso tavolo, per la prima volta dopo la guerra, delegati provenienti da tutti i paesi dell’area balcanica. Venendo alla cronaca più recente, ho promosso, proprio a Gorizia, l’incontro “Negoziare la pace”, del quale ho anche curato gli atti, mentre sto ora collaborando, sempre a Gorizia, a una Summer School sullo stesso tema con la Pontifica Università Lateranense; sono stato uno dei tre partecipanti del Friuli Venezia Giulia alla Global March to Gaza, mentre oggi sto coordinando le attività in regione del Global Movement to Gaza, un movimento pacifico e nonviolento, del quale invito la Senatrice a leggere la Carta dei Valori.

Per quanto riguarda invece il mio schierarmi “politicamente contro le istituzioni”: ho assunto, in passato, diversi ruoli istituzionali, sia all’interno della mia Università (preside, vice-direttore di Dipartimento, direttore delegato del Dipartimento di Ingegneria e Architettura per il Polo di Gorizia, coordinatore di un Centro Interdipartimentale, presidente di Commissioni per gli Esami di Stato…), che in altri Enti Pubblici (CdA Azienda speciale Villa Manin, Commissione Paesaggio Comune di Trieste, membro di svariate commissioni di concorso…). Sono stato inoltre vice-direttore nazionale del Forum Unesco Università e Patrimonio. Questo per testimoniare il mio costante e ulteriore impegno nelle Istituzioni del nostro Paese.

Un Paese del quale oggi non posso condividere le scelte: nel momento in cui non riconosce lo Stato di Palestina (unica nazione in Europa con Germania e Ungheria); non condanna fattualmente il genocidio e il suo principale artefice Netanyahu; non assiste i volontari delle varie “nostre” Flotille; decide di finanziare ulteriormente i suoi armamenti di morte, anche per le scelte sostenute dal partito che la Senatrice rappresenta e che costantemente, per bocca dei suoi maggiori rappresentanti, spesso manipolando l’informazione, incita all’odio e all’intolleranza, nei confronti di chi non la pensa come loro e degli ultimi di questo nostro povero mondo. Ed è anche per tali ragioni che in questa fase storica il mio impegno maggiore è dedicato a oppormi e a denunciare il genocidio in corso in Palestina a opera di Israele, genocidio che costituisce solo la punta dell’iceberg di un processo storico, quello capitalistico, evidentemente giunto ormai alla sua fine. Attendo ora, da parte della senatrice, una chiara condanna del criminale Netanyahu, dei terroristi di Israele e del massacro dei palestinesi.

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