Lettere - Monfalcone e la sua ciminiera, «non si abbatta, è il faro industriale che congiunge Carso e mare»

Lettere - Monfalcone e la sua ciminiera, «non si abbatta, è il faro industriale che congiunge Carso e mare»

LA LETTERA

Lettere - Monfalcone e la sua ciminiera, «non si abbatta, è il faro industriale che congiunge Carso e mare»

Di MARCO BARONE • Pubblicato il 27 Dic 2025
Copertina per Lettere - Monfalcone e la sua ciminiera, «non si abbatta, è il faro industriale che congiunge Carso e mare»

Ci scrive Marco Barone secondo il quale il manufatto non va rimosso in quanto ha segnato la vita e la memoria di una comunità. L'apertura ad una riflessione.

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Il 2026 potrebbe essere l'anno decisivo per vedere realizzata la piena e completa riconversione a gas e idrogeno della centrale termoelettrica A2a di Monfalcone. La storica e imponente ciminiera non verrà abbatuta almeno fino al 2027. Infatti, il processo sarà graduale. Prima, saranno rimosse varie componenti al suo interno. Poi, verrà completata la messa in sicurezza dei gruppi alimentati a carbone ormai dismessi. Seguirà la riqualificazione delle aree attigue al sito. Sul futuro della ciminiera, ci scrive Marco Barone proponendo una riflessione sulle trasfomazioni urbane rispetto alle quali spesso si assiste alla scelta di cancellare completamente ciò che appartiene al passato, senza interrogarsi sul valore storico, simbolico e identitario di alcuni manufatti. Barone sostiene che vi sono elementi che hanno segnato profondamente la vita di una comunità e che meritano una riflessione più attenta prima di essere definitivamente rimossi. Ecco che gli interrogativi proposti meritano quindi un'attenzione. S.F.

In Italia spesso si preferisce inseguire la via della tabula rasa, dell'annientamento, del vuoto, per dare spazio al nuovo che sormonta e travolge tutto ciò che è stato nel bene e nel male. Ci sono manufatti che hanno segnato la vita e la quotidianità di una comunità. Ci sono manufatti architettonici che caratterizzano i luoghi ed uno di questi è indiscutibilmente la ciminiera di Monfalcone di cui si apprende che nel 2027 avverrà la sua demolizione. Qui non è chiaramente in discussione la riconversione della centrale attuale ma di ciò che esteticamente, simbolicamente, rappresenta quel manufatto enorme di circa 150 metri circa realizzato nel secolo scorso e che andrebbe preservato piuttosto che spazzato via. Quel manufatto potrebbe essere considerato come ciminiera storica industriale, elemento tipico del paesaggio industriale monfalconese.

Perchè non valutarne la sua valorizzazione a livello conservativo, anche come elemento storico di riflessione di come i processi di rigenerazione urbana, industriale, possano conciliarsi con un passato industriale che mai più deve riaffermarsi? Quella torre di Monfalcone è sempre stata un riferimento nel territorio e spazzarla via sarebbe a parere di chi scrive un errore che ancora si può evitare se vi è la volontà di preservarla. C'è chi li chiama campanili industriali, che potrebbero avere un valore storico e paesaggistico tutelato come forma di testimonianza di archeologia industriale nel contesto di un paesaggio come elemento di congiunzione visiva tra il Carso e mare di cui quella ciminiera ne è stato e ne è ancora certamente il faro.

Foto di Enrico Valentinis

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