LA LETTERA
Lettere - Fincantieri e flussi migratori, Del Bello: «Pianificare l’inclusione in Area Vasta»
Per il dem la città di Monfalcone è satura e «deve chiedere la solidarietà interistituzionale». L’analisi del nuovo Dpcm sulla programmazione degli ingressi dei lavoratori stranieri.
Ci scrive Fabio Del Bello, membro dell’Assemblea Provinciale del Pd che prende in esame il recente Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri sulla programmazione dei flussi di ingresso dei lavoratori stranieri per il triennio 2026-2028. Il documento introduce un significativo aumento delle quote, delineando scenari di rilievo per il mercato del lavoro italiano e per i territori direttamente coinvolti nei processi industriali e produttivi. In questo contesto, viene anche evidenziata la necessità di una pianificazione condivisa tra Istituzioni e sistema economico per affrontare le conseguenze sociali, urbane e occupazionali derivanti dai nuovi flussi migratori, con particolare attenzione alla realtà di Monfalcone e al rapporto tra Fincantieri e il territorio. S.F.
È opportuno dare la massima diffusione alla pubblicazione del nuovo Dpcm che fissa la programmazione dei flussi di ingresso di lavoratori stranieri in Italia per il triennio 2026/28: rispetto al Decreto precedente (2023/25) potranno entrare 50 mila lavoratori in più. Precisamente 164.850 quote per il 2026, 165.850 per il 2027 e 166.850 per il 2028, in totale 497.550 cittadini extracomunitari potranno regolarmente venire in Italia con le loro famiglie a lavorare. Ovviamente il Decreto governativo tiene conto dell’analisi del fabbisogno del mercato occupazionale effettuata dal Ministero del Lavoro con le organizzazioni dei lavoratori e dei datori di lavoro. Saranno ammessi in Italia, nell’ambito di specifici accordi (si ricorda per esempio il Memorandum firmato a Dacca dal Ministro Pianetedosi nel maggio scorso), cittadini provenienti da numerosi Paesi tra i quali molti di carattere prevalentemente islamico (tra questi Algeria, Bangladesh, Egitto, Giordania, Marocco, Nigeria, Pakistan, Senegal).
Non lascia spazio a interpretazioni il parere del presidente di Confindustria Udine Luigino Pozzo, ovvero a causa del gelo demografico nei prossimi anni secondo la Regione mancheranno progressivamente decine di migliaia di lavoratori, quindi il tema del capitale umano da importare e includere formandolo assumerà un ruolo prioritario. Commentando il ritorno all’utile in un contesto geopolitico di forti problematicità, l’ad di Fincantieri Folgero ricordava di aver perseguito un crescente focus sull’esecuzione e sullo sviluppo commerciale, facendo leva sulla nostra leadership in un settore a sempre maggiore complessità. Oltre a presidiare la crescita del mercato cruise (con particolare riferimento a Monfalcone) ed offshore, è proseguita la focalizzazione sul mercato internazionale della difesa e l’espansione nel mercato della subacquea anche attraverso due acquisizioni ed una operazione di aumento di capitale.
Contestuale alla consegna della “Mein Schiff Relax” infatti era arrivato l’annuncio di una nuova commessa per altre tre unità di ancor maggior dimensione il cui costo si dovrebbe aggirare attorno ai 9 miliardi di euro e che comporterà nuovi investimenti negli impianti e la necessità di ulteriore occupazione. Un tanto ripropone una questione di fondo, ovvero quella del rapporto fra la società Fincantieri e il Territorio sede dello stabilimento perché in questi venticinque anni (con una particolare accelerazione negli ultimi quindici) sono stati carenti la pianificazione il collegamento fra i fabbisogni aziendali e le ricadute sociali e ne sono derivate forti criticità per la sola città di Monfalcone dai punti di vista urbano, abitativo, scolastico, sociale e sanitario. Un tanto premesso, la rappresentanza politico-amministrativa locale, ovviamente “in concerto” con quella regionale e territoriale nonché in dialogo con quella nazionale (Governo e Parlamento), dovrebbe da subito pianificare in area vasta i probabili nuovi flussi migratori essendo il Comune di Monfalcone saturo e meritando di ottenere la solidarietà interistituzionale.
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