Ingiustizie, sofferenza e degrado: le sinistre marciano per la chiusura del Cpr

La manifestazione comincerà alle 14 da Piazza Unità. Il corteo denuncerà gli anni le criticità presenti all’interno della struttura, «luogo incompatibile con i principi di umanità».

Partirà alle 14 - con ritrovo alle 13- di sabato 17 maggio, in piazza Unità a Gradisca d'Isonzo, il corteo promosso dal quadrumvirato Rifondazione Comunista, Movimento Cinque Stelle, Possibile Fvg e Borghi per la Fortezza Uniti, per dire basta alla precaria situazione che da anni dilaga al Cpr di via Udine.
«Il Cpr è una ferita aperta nel cuore della democrazia - dichiarano i partiti promotori- è un luogo dove la dignità umana è stata calpestata da tempo».

Diversi sono gli spiacevoli eventi che negli ultimi dieci anni hanno caratterizzato il centro di permanenza di rimpatrio: dal 2013 sono state registrate quattro morti, due persone si sono tolte la vita e altre due sono morte in circostanze tuttora non totalmente chiare. Seguono dal 2014 anche varie chiusure e riaperture di alcune aree, causa di rivolte e proteste degli ospiti.

Problemi come “sovraffollamento, degrado igienico, sofferenza psicologica, ingiusta detenzione e violazione dei diritti umani fondamentali” sono le prime preoccupazioni dei partiti. «Il Cpr è un luogo incompatibile con i principi di umanità e rispetto dei diritti fondamentali sanciti dalla nostra costituzione» comunicano le sinistre. 

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