La Morte di Vito Mezzalira
Il giallo di Poggio, il 16 dicembre l’udienza per fissare l’autopsia. Prelevati dna e impronte degli indagati
Atteso l’accertamento tecnico irripetibile. Gli inquirenti vanno al setaccio di eventuali tracce genetiche o impronte che potrebbero risultare sui reperti raccolti.
Cresce l’attesa per l’esecuzione dell’autopsia sul corpo di Vito Mezzalira, l’ex postino residente a Poggio Terza Armata. In riferimento alla sua scomparsa, si indaga su Mariuccia Orlando, sua compagna, Andrea Piscanec e Moreno Redivo, rispettivamente figlio e fratellastro della donna. Queste tre persone sono accusate di concorso di omicidio volontario, sottrazione di cadavere e truffa aggravata e continuata. A guidare l’inchiesta è la Procura di Gorizia. Gli indagati sono assistiti dai legali Giovanni Di Lullo e Alberto Polacco per la difesa madre e figlio, mentre l’avvocato Mariapia Maier e Antonio Cattarini difendono Redivo.
Nel primo pomeriggio di martedì 16 dicembre, a Gorizia è fissata l’udienza per il conferimento dell’incarico ai periti che stabiliranno quando si terrà l’esame autoptico sulle spoglie rinvenute dopo gli scavi. Quella che i legali della difesa hanno più volte definito “prova cristallizzata” sarà il risultato dell’incidente probatorio che permette di trovarsi difronte ad una fase direttamente giurisdizionale. Quindi a totale garanzia della terzietà e del contradditorio.
Sarà il Gip Caterina Caputo ad affidare l’incarico al medico legale Alessia Viero e all’antropologa forense Debora Mazzarelli. L’esame permetterà l’effettiva identificazione dei resti, la causa del decesso e il periodo in cui è avvenuto.
Come già vi abbiamo anticipato alcune settimane fa, le difese parteciperanno all’accertamento tecnico irripetibile con i rispettivi esperti: i consulenti Stefano D’Errico, direttore della Medicina legale dell’Università di Trieste e Maria Assunta Cova di Asugi e i periti Raffaele Barisani e Lorenzo Cociani. Intanto le indagini continuano. Nelle scorse ore, sugli indagati sono stati effettuati i prelievi del dna e sono state raccolte le loro impronte digitali. Gli inquirenti vanno quindi al setaccio di eventuali tracce genetiche o impronte che potrebbero risultare sui reperti raccolti e che con buona probabilità appartengono all’uomo scomparso nell’estate 2019 nell’abitato della frazione di Sagrado.
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