IN CONSIGLIO REGIONALE
Il ‘Caso Janke’ fa scuola sulla dispersione delle ceneri. Calligaris: «Centrale la volontà del defunto»
Approvato in Regione l'emendamento dopo il caso monfalconese. Procedure più snelle e dirette per i familiari. La norma fissa il ‘criterio’ della maggioranza.
Parte da Monfalcone l’emendamento sulla dispersione delle ceneri, approvato dal Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia. La modifica al comma 4 dell’articolo 42 della legge regionale 12/2011 semplifica le procedure e rafforza il rispetto della volontà del defunto, consentendo che questa possa essere ricostruita non solo tramite testamento o dichiarazione resa in vita, ma anche attraverso dichiarazioni dei familiari più prossimi, rese al Comune di ultima residenza. In caso di più parenti dello stesso grado, la volontà potrà essere ricostruita a maggioranza.
«Accogliamo con grande soddisfazione l’approvazione dell’emendamento, in materia di dispersione delle ceneri – commenta il Sindaco di Monfalcone, Luca Fasan – un intervento normativo che nasce anche da un’esigenza emersa sul nostro territorio e che ribadisce la centralità della volontà delle persone. Proprio a Monfalcone, nei mesi scorsi, un nostro concittadino si era trovato ad affrontare difficoltà e rigidità burocratiche nel poter dare seguito al desiderio espresso da un familiare in merito alla dispersione delle ceneri. Questo emendamento consente finalmente di semplificare le procedure, evitando che cavilli amministrativi si aggiungano al dispiacere di chi sta già vivendo un momento delicato. La volontà del defunto deve essere rispettata, nei limiti del possibile e del consentito, come segno di rispetto, dimostrando la necessità di superare interpretazioni eccessivamente rigide che non tengono conto delle reali situazioni familiari. Ringrazio il capogruppo Antonio Calligaris per aver accolto e portato avanti con determinazione l’istanza sollevata dal nostro Comune in Consiglio regionale, giungendo a una soluzione che non riguarda solo Monfalcone, ma che potrà essere di aiuto a molti altri cittadini del Friuli Venezia Giulia. Le Amministrazioni devono essere vicine ai problemi delle persone». Il riferimento va al “caso Janke”, mancato in una situazione di solitudine e di emarginazione sociale.
«Con l’approvazione di questo emendamento alla legge di stabilità 2025 la Regione Friuli Venezia Giulia compie un passo concreto nella direzione della semplificazione e del rispetto della volontà delle persone, anche nei momenti più delicati della vita e del rapporto con le istituzioni». Lo afferma Antonio Calligaris, capogruppo di Lega Fvg, commentando il via libera alla modifica del comma 4 dell’articolo 42 della legge regionale 12/2011,come richiesto da vari Comuni ed in particolare da quello di Monfalcone.
«La normativa vigente – spiega Calligaris – presentava rigidità eccessive che, in assenza di un atto scritto del defunto, consentiva la ricostruzione delle sue volontà mediante espresse concordi dichiarazioni dal coniuge e dai parenti di primo grado. Il dolore delle famiglie si vedeva coinvolto in un percorso burocratico complicato e spesso incomprensibile derivante dal fatto che non sempre era possibile una espressione concorde di coniuge e figli, per vari motivi. Con questo intervento abbiamo voluto rimettere al centro la volontà del defunto, evitando che formalismi e cavilli prevalgano sul buon senso».
L’emendamento ed il subemendamento chiariscono che la volontà del defunto può essere espressa non solo tramite testamento o dichiarazione resa in vita al Comune, ma anche ricostruita mediante espresse dichiarazioni - quindi non più solo concordi - rese al Comune di ultima residenza, del coniuge o, in mancanza di questi, dal parente più prossimo individuato ai sensi del Codice civile e, in caso di concorrenza di più parenti dello stesso grado, dalla maggioranza assoluta di essi. Consentire quindi la ricostruzione della volontà del defunto a maggioranza, in caso di pluralità di parenti nello stesso grado, e consentire tale ricostruzione ai parenti fino al sesto grado rappresenta una scelta che va nella direzione di una pubblica amministrazione più vicina ai cittadini e meno distante dalle loro esigenze reali.
«Con questa modifica si persegue il principio – prosegue il capogruppo leghista – della semplificazione normativa, riconoscendo il ruolo di tutti i parenti, ove necessario nella ricostruzione della volontà del defunto, superando interpretazioni rigide che non tenevano conto delle dinamiche e delle situazioni familiari reali».
«È una riforma ad alto valore umano e civile. È questo il modo di legiferare che portiamo avanti: norme chiare, applicabili, rispettose delle persone e capaci di ridurre la distanza tra cittadini e istituzioni, proprio attraverso interventi come questo – conclude – dimostriamo che la legge di stabilità non è solo uno strumento contabile, ma può e deve essere l’occasione per intervenire concretamente la qualità delle norme e la vita dei cittadini del Friuli Venezia Giulia e dei Comuni, come in questo caso, che devono applicare le norme».
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