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Idea di Bellezza - Benessere e felicità

Il benessere è concreto, tangibile. Ma tutto questo benessere… ci rende davvero più felici? Lo scopriremo in una prossima puntata.
Facciamo un esperimento: cosa vedi se entri in un sito internet molto famoso, come amazon.com? Facciamolo insieme. Io, sul mio account, vedo una scritta: “Fashion finds under $50” (sto usando amazon.com, non amazon.it, motivo per cui le scritte sono in inglese). Subito dopo compaiono raccomandazioni basate sugli articoli che ho già consultato. Poi leggo “Get your game on”, una pubblicità di articoli da gaming, con computer e controller. Segue una sezione intitolata “Shop for your home essentials”, con suggerimenti su prodotti per la pulizia della casa, contenitori, decorazioni e articoli da letto. Infine, senza nemmeno dover scorrere, appare una vetrina di utensili da cucina: pentole, macchine del caffè, padelle, teiere.
Ma ora chiediamoci: che cosa vedeva, invece, un nostro antenato di 2500 anni fa? Qual era il suo “Amazon” di allora?
È ovvio che internet non esisteva. E anche i passatempi erano molto più rari e limitati rispetto ai nostri. Un nostro progenitore, molto probabilmente, passava gran parte del tempo a pensare alla propria sopravvivenza: nei campi, tra il bestiame, nel granaio o al frantoio. Di certo non si guadagnava da vivere come giocatore professionista di scacchi o ciclista. Il nostro antenato non aveva Amazon: doveva lavorare duramente, ogni giorno, per garantirsi un pasto. Con un po’ di fortuna, poteva essere un piccolo proprietario terriero, o magari un amico dei signorotti locali, ma la vita era comunque segnata da fatica e scarsità.
E noi? Chi siamo oggi?
Molti si considerano parte del ceto medio, qualcuno del medio-alto, altri si riconoscono in quello più basso. Ma c’è una cosa che ci accomuna tutti: siamo costantemente esposti a un’infinità di annunci pubblicitari che ci spingono a comprare sempre di più.
Ma perché sentiamo il bisogno di comprare?
Cosa c’è di bello nell’acquistare continuamente? Per un attimo, ci sentiamo appagati. Ma poi, presto, quell’oggetto appena comprato perde il suo fascino. Il piacere svanisce. Il nostro antenato, pur non essendo bombardato dalla pubblicità come noi, ascoltava ciò che dicevano i più ricchi, i più fortunati. E li guardava con ammirazione. Se avevano più beni, erano anche più importanti. Così nasce l’idea che possedere sia la chiave per vivere meglio.
Ecco perché, anche per il nostro antenato, accumulare beni diventava una ragione di vita. Le guerre non si facevano solo per l’onore, ma per conquistare terre, greggi, città, oro e argento. Acquisire, accumulare, arricchirsi, non sempre in modo morale, era l’obiettivo.
Ma cos’è davvero la ricchezza?
In sintesi, la ricchezza è ciò che ci permette di non preoccuparci troppo della sopravvivenza. Se abbiamo chi lavora per noi e ci garantisce cibo, alloggio e mobilità, siamo ricchi. Ricchezza è anche possedere beni che mantengono valore nel tempo. Ricchezza è potersi alzare al mattino senza dover pensare a cosa si mangerà. Esistono molti livelli di ricchezza, ma il vero ricco è colui che non deve più preoccuparsi del proprio sostentamento e vede, di fatto, gran parte dei suoi desideri realizzarsi, leciti o meno.
Oggi, rispetto al nostro antenato, anche un cittadino medio gode di un benessere impensabile 2500 anni fa. Merito della rivoluzione agricola, di quella scientifica e dell’industriale. Il prezzo da pagare? Un ambiente più inquinato, certo. Ma la qualità della vita, la salute e le aspettative di longevità sono nettamente migliorate. Stiamo meglio oggi? Forse sì. Senza le scoperte mediche e scientifiche degli ultimi secoli, molti di noi non sarebbero neanche nati.
Eppure, viviamo anche una vita più agiata. Il benessere è concreto, tangibile. Ma tutto questo benessere… ci rende davvero più felici? Lo scopriremo in una prossima puntata.

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