Grado piange Arianna Cutti, storica direttrice delle Poste e mamma di monsignor Nutarelli

Grado piange Arianna Cutti, storica direttrice delle Poste e mamma di monsignor Nutarelli

LA SCOMPARSA

Grado piange Arianna Cutti, storica direttrice delle Poste e mamma di monsignor Nutarelli

Di Mattia Zucco • Pubblicato il 11 Nov 2025
Copertina per Grado piange Arianna Cutti, storica direttrice delle Poste e mamma di monsignor Nutarelli

Arrivata dall’Istria nel 1950, Arianna ha dedicato la vita al lavoro, alla famiglia e alla fede. Ex vertice dell’Ufficio Postale, era amata «per la sua discrezione e la gentilezza con cui sapeva accogliere tutti».

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È scomparsa nei giorni scorsi Arianna, nata nel 1937 ad Albona, in Istria, e arrivata a Grado nel 1950, portando con sé la forza di chi ha dovuto ricominciare da capo. Fin da giovanissima entrò nel mondo delle Poste, dove, grazie alla sua determinazione, percorse tutti i gradini della carriera fino a diventare direttrice dell’Ufficio Postale di Grado, ruolo che ha svolto con competenza e gentilezza, guadagnandosi la stima di colleghi e cittadini.

Proprio in quell’ambiente conobbe Alberto, anche lui direttore, che sarebbe diventato il compagno della sua vita. Il loro matrimonio fu un’unione profonda e serena, interrotta troppo presto nel 1990, quando un incidente stradale portò via Alberto. Arianna affrontò anche quella prova con dignità e fede, la stessa che l’aveva sempre accompagnata.

Madre di Sergio e don Paolo, Arianna era una donna apparentemente fragile ma in realtà forte e tenace. Nei momenti più difficili riusciva sempre a rialzarsi, senza mai perdere quella signorilità che la contraddistingueva. Non amava apparire, ma sapeva farsi sentire con gesti discreti e parole misurate, capaci di consolare e incoraggiare.

Nel corso della sua vita, Arianna aveva seguito il figlio don Paolo prima a Cormòns, dove il sacerdote ha svolto per diciassette anni il suo servizio pastorale, e poi di nuovo a Grado, nel 2021, quando è stato nominato parroco dell’Isola. Anche a Cormòns Arianna era diventata parte della comunità: riservata ma sempre presente, con il sorriso e una parola buona per tutti.

Negli ultimi mesi la salute aveva iniziato a peggiorare, in seguito alla rottura del femore. Dopo un intervento e un periodo di convalescenza, era stata accolta con premura dalle Suore della Provvidenza di Cormòns, che si sono prese cura di lei con affetto. Un ringraziamento particolare è stato rivolto a suor Ernesta, che l’ha seguita con dolcezza e dedizione.

Anche da lontano, le amiche di Grado non l’hanno mai dimenticata: ogni giorno qualcuno andava a trovarla, portandole un saluto e un abbraccio, segno dell’affetto che Arianna aveva saputo donare in tutta la sua vita. Nel gennaio scorso aveva realizzato un sogno: prendere per la prima volta un aereo per Roma, per vivere il Giubileo e ammirare il Presepe gradese esposto in Piazza San Pietro. Un gesto semplice ma denso di significato, che racconta la sua fede profonda e la sua capacità di meravigliarsi ancora.

Chi l’ha conosciuta la ricorda per la sua fine ironia, la capacità di alleggerire i momenti difficili e quella delicatezza con cui sapeva dire le cose. Da giovane, appena arrivata a Grado, era stata lei – sorella maggiore – a prendersi cura della famiglia e dei fratelli Ennio, Luciano e Daniela, assumendosi responsabilità che l’hanno resa adulta troppo presto ma anche più forte.

In Basilica aveva sempre il suo posto, su un cuscino rosso, e d’estate amava la Messa nella chiesetta della Pineta. Fedele, gentile e silenziosa, ha continuato a partecipare alla Messa quotidiana finché le forze glielo hanno permesso, trovando nell’Eucaristia la sua consolazione. Arianna se n’è andata così come ha vissuto: con discrezione, fede e un sorriso negli occhi. Nella comunità gradese resta il ricordo di una donna che, senza clamore, ha saputo lasciare un segno profondo di umanità, fede e amore per la vita.

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