LA CONCLUSIONE
Grado, con Lutkovno Gledališče Ljubljana e Michele Cafaggi cala il sipario dell’Alpe Adria Puppet Festival

Dopo cinque giornate di spettacoli e installazioni, il CTA guarda già a ottobre con il nuovo festival di Gorizia e Nova Gorica dedicato al tema Prospettive.
Dopo cinque giornate di incontri, cala il sipario sul 34esimo Alpe Adria Puppet Festival organizzato dal CTA Gorizia e ospitato nella città di Grado, realtà con la quale il festival vanta un sodalizio più che trentennale. La giornata di chiusura ha visto protagoniste due produzioni: alla Diga Nazario Sauro, il Lutkovno Gledališče Ljubljana ha presentato “Rabbit’s house”, mentre Michele Cafaggi si è esibito all’auditorium Biagio Marin con “Ouverture des saponettes”. Già ospite dell’Alpe Adria Puppet Festival nella sua edizione goriziana, il Lutkovno Gledališče è il principale teatro sloveno di marionette, fondato nel 1948, il quale ogni anno ospita e partecipa a numerosi festival europei promuovendo le nuove espressioni del teatro di figura contemporaneo. Il titolo presentato, “Rabbit’s house”, è tratto dall’omonimo libro per bambini “Zajčkova hišica” della pluripremiata scrittrice Anja Stefan, la quale ha collaborato con l'illustratrice Hana Stupica e la regista Martina Maurič Lazar per la realizzazione dello spettacolo.
“Rabbit’s house” ha la peculiarità di essere “doppiato”: «poiché la sceneggiatura era tratta da un libro, la sua parte testuale risultava molto lunga rispetto agli standard del teatro di marionette» spiega uno degli attori in scena, Voranc Boh. La pre-registrazione dei dialoghi in scena ha permesso alla produzione di adattarli anche alla traduzione in italiano: «L’autrice di “Zajčkova hišica” è stata invitata al Bologna children’s book fair nel 2024, e per questa occasione il Lutkovno Gledališče ha deciso di adeguare il testo dello spettacolo al pubblico italiano. Abbiamo lavorato con un traduttore, nessuno degli attori conosce questa lingua» aggiunge l’attore. Più tardi, in un gremito auditorium Biagio Marin la platea è rimasta incantata dai giochi delle bolle di sapone di Michele Cafaggi. L’artista, di Milano, proviene dal mondo del teatro di strada, come dimostra la complicità che è subito riuscito a stabilire con il pubblico gradese. Il suo spettacolo è stato il primo in Italia ad essere interamente dedicato alle bolle di sapone: «Quando ho ideato "Ouverture des Saponettes”, nel 2002», spiega Cafaggi, «facevo già il giocoliere, il mimo ed il clown, lavorando con il mondo della comicità non-verbale, fisica. Quello con le bolle di sapone è un numero che storicamente apparteneva ai clown del circo: è lì che ho trovato l’ispirazione per questo spettacolo».
Cafaggi spiega come l’esibizione si sia evoluta con il tempo: «la mia priorità è quella di tenere viva l’attenzione del pubblico. Quando lavoro, è importante “ascoltare” le reazioni degli spettatori per comprendere quali numeri li divertono, quali li annoiano». Il suo pubblico, peraltro, è estremamente vario: l’attore passa da grandi platee internazionali come quella del festival di San Diego in California a feste di paese, scuole, case di riposo. La serata si è conclusa in Calle Tognon, storico palcoscenico a cielo aperto del festival, con la “tradizionale” flash art di chiusura grazie alla quale la piazzetta è diventata un affollato acquario effimero. Durante la settimana, i partecipanti del laboratorio “Luci di mare”, svoltosi ogni mattina in biblioteca Biagio Marin sotto la guida dell’illustratore e scultore friulano Emanuele Bertossi hanno realizzato le lanterne protagoniste dell’installazione. Il direttore artistico Roberto Piaggio si rallegra del risultato del festival: è stata un’esperienza più che positiva. Abbiamo avuto un crescendo di pubblico a ogni spettacolo, in un’atmosfera che le compagnie ospiti hanno definito molto stimolante». Questo è un grande traguardo, specialmente in vista della recente vittoria del bando per l’affidamento di un incarico quinquennale da parte dell’Ufficio Cultura del Comune per l’organizzazione e la promozione di un festival di teatro di figura. «L’incarico è un’opportunità di far diventare la città di Grado un vero palcoscenico a cielo aperto, una cittadella del teatro di figura, tramite il coinvolgimento di maggiori attività e luoghi nella località marittima».
Nell’attesa del prossimo festival estivo, il prossimo appuntamento con il CTA è previsto a Gorizia e a Nova Gorica dal 3 all’8 ottobre, dedicato al tema Prospettive. Workshop, momenti di incontro e dibattito si alterneranno ai numerosi spettacoli in programma, portati in scena da compagnie internazionali e volti a sollecitare il dibattito su temi di attualità come la sostenibilità ambientale e sociale.
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