Gradisca, la danza si fa linguaggio con la compagnia Arearea nell'ambito della rassegna ‘Innesti'

Gradisca, la danza si fa linguaggio con la compagnia Arearea nell'ambito della rassegna ‘Innesti'

ALLA SALA BERGAMAS

Gradisca, la danza si fa linguaggio con la compagnia Arearea nell'ambito della rassegna ‘Innesti'

Di REDAZIONE • Pubblicato il 10 Nov 2025
Copertina per Gradisca, la danza si fa linguaggio con la compagnia Arearea nell'ambito della rassegna ‘Innesti'

Dal 12 al 14 novembre 'Connessioni teatrali affatto prevedibili’ accoglie il progetto speciale. Spazio alle coreografie di Alessio Maria Romano, Valentina Saggin, Roberta Maimone e del Collettivo Ruth. Sarà un viaggio tra corpi, emozioni e nuove forme espressive.

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Prosegue a Gradisca d’Isonzo "Innesti – Connessioni teatrali affatto prevedibili", la rassegna ideata da ArtistiAssociati – Centro di Produzione Teatrale che porta sulla scena esperienze artistiche capaci di intrecciare linguaggi e visioni differenti. Questa volta la protagonista sarà la danza contemporanea, con tre appuntamenti che trasformeranno la Sala Bergamas in un luogo di sperimentazione e dialogo tra artisti e pubblico. Mercoledì 12, giovedì 13 e venerdì 14 novembre, alle 20.30, la compagnia Arearea di Udine presenterà un progetto speciale ideato per valorizzare lo spazio gradiscano come laboratorio di nuove forme espressive. Ogni serata proporrà un doppio momento coreografico: nella prima parte, un lavoro diverso di tre autori emergenti della scena italiana e internazionale; nella seconda, Petit di Alessio Maria Romano, filo rosso che unisce le tre giornate.

Romano, Leone d’argento alla Biennale Teatro 2020, è una delle figure più autorevoli nel panorama del movimento scenico contemporaneo. Analista del Movimento Laban/Bartenieff e docente al Piccolo Teatro di Milano, dove coordina la scuola "Luca Ronconi", alterna l’attività di attore, pedagogo e coreografo in una ricerca costante sull’essenza del gesto e sulla sua forza comunicativa. A Gradisca porta Petit, una creazione intima e rigorosa che riflette sul corpo come luogo di memoria e presenza, rivelando la delicatezza e la potenza del linguaggio fisico.

Ogni serata si aprirà con una diversa coreografia, offrendo tre prospettive distinte sulla scena contemporanea. Mercoledì 12 novembre andrà in scena Circe di Valentina Saggin, danzatrice e autrice che da oltre vent’anni fa parte del nucleo stabile di Arearea. La sua ricerca, incentrata sul tema del confine – geografico, naturale, interiore – attraversa il corpo come strumento di percezione e limite, in una poetica che unisce rigore e lirismo. Giovedì 13 novembre sarà invece il turno di Wonder, love! di Roberta Maimone, artista italiana residente nei Paesi Bassi e fondatrice del Memic Project, un percorso interdisciplinare che combina danza, teatralità, immaginazione e linguaggi visivi. Il suo lavoro esplora il mondo emotivo e simbolico dei personaggi dei cartoni animati, trasformandoli in veicoli di emozioni autentiche e universali. Infine, venerdì 14 novembre, il Collettivo Ruth – formato da Aichatou Cherif, Filippo Seziani, Giovanni Consoli e Sara Soravito – presenterà H.A.N.D. – Have a Nice Death, riflessione ironica e lucida sulla morte e sul corpo come luogo di fragilità e resistenza. Un lavoro che, tra teatralità e danza, invita a osservare la fine come parte integrante dell’esperienza umana.

Con questo trittico, la compagnia Arearea, guidata da Marta Bevilacqua e Roberto Cocconi, rinnova il suo impegno nella promozione della danza contemporanea come forma d’arte accessibile e vitale, capace di generare connessioni e riflessioni. La Sala Bergamas, grazie a Innesti, si conferma spazio privilegiato per la ricerca e l’incontro, dove il linguaggio del corpo diventa strumento per raccontare, emozionare e pensare. Tre serate per scoprire la danza come esperienza viva e imprevedibile, capace di parlare a tutti attraverso il movimento e la poesia del gesto.

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