Gorizia verso la memoria condivisa. Pettarin: «Revocare la cittadinanza a Mussolini è un atto di responsabilità»

Gorizia verso la memoria condivisa. Pettarin: «Revocare la cittadinanza a Mussolini è un atto di responsabilità»

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Gorizia verso la memoria condivisa. Pettarin: «Revocare la cittadinanza a Mussolini è un atto di responsabilità»

Di Redazione • Pubblicato il 14 Ago 2025
Copertina per Gorizia verso la memoria condivisa. Pettarin: «Revocare la cittadinanza a Mussolini è un atto di responsabilità»

A Gorizia torna il dibattito sul Duce cittadino onorario: per l’ex parlamentare, la revoca è un segnale di maturità storica in linea con lo spirito di Go!2025.

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Nel 1924, a pochi anni dalla fine della Prima guerra mondiale, il Consiglio comunale di Gorizia conferì a Benito Mussolini la cittadinanza onoraria. Un secolo dopo, mentre la città vive l’anno di Go!2025 come Capitale Europea della Cultura insieme a Nova Gorica, il tema torna con forza al centro del dibattito.

Lo scorso sabato, nel corso di un’intervista rilasciata al podcast Voci dal Confine e condotta da Marilisa Bombi, il musicista, poeta e insegnante David Bandelj aveva auspicato che l’amministrazione comunale procedesse alla revoca, definendola un atto coerente con lo spirito di riconciliazione di Go!2025.
Ora, sempre ai microfoni di Voci dal Confine, è intervenuto Guido Pettarin, già parlamentare e promotore di una “Gorizia XXL”, che ha spiegato la sua posizione:

«No, Mussolini non deve restare cittadino onorario di Gorizia. La cittadinanza onoraria al Duce va revocata, senza se e senza ma. È un indispensabile atto di rispetto verso la storia nazionale e verso la storia dell’Unione Europea».

Per Pettarin, si tratta di un gesto che non avrebbe nulla di divisivo, ma che al contrario darebbe un segnale chiaro su come la città vuole raccontarsi al mondo.

«La riconciliazione c’è già stata e Go!2025 ne è la prova. La revoca è semplicemente una presa d’atto: la storia è andata avanti e la città si è già riconciliata. Sarebbe la ciliegina sulla torta del nostro anno europeo».

L’ex parlamentare propone anche altri atti simbolici: la cancellazione della scritta TITO sul Sabotino e la revoca dell’onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica a Tito, concessa nel 1970.

Quanto alla legacy di Go!2025, Pettarin sostiene che non servano nuovi simboli, ma “fatti concreti”: un unico nome per piazza Transalpina/Europa, insegne quadrilingue negli edifici pubblici e bandiere color azzurro Isonzo di Go!2025 accanto a quelle ufficiali.

Il conferimento della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini a Gorizia avvenne nel 1924, in un periodo di forte nazionalismo, a soli sei anni dalla fine della Grande Guerra e a due dall’avvento del regime fascista.

Secondo alcune ricostruzioni, la decisione fu presa spontaneamente dal Consiglio comunale, in un clima politico che vedeva nel Duce il simbolo della vittoria e della rinascita nazionale.

In quegli anni, molte amministrazioni italiane adottarono lo stesso provvedimento, che col tempo è diventato un tema di dibattito e revisione storica in varie città del Paese.

Il podcast è fruibile tramite Spotify cliccando qui e su YouTube qui.

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