Gorizia, un convegno per riscoprire monsignor Luigi Faidutti

Gorizia, un convegno per riscoprire monsignor Luigi Faidutti

L'APPUNTAMENTO

Gorizia, un convegno per riscoprire monsignor Luigi Faidutti

Di REDAZIONE • Pubblicato il 25 Nov 2025
Copertina per Gorizia, un convegno per riscoprire monsignor Luigi Faidutti

Venerdì 28 novembre alle 17.30 nella Sala Parrocchiale di San Rocco a Gorizia, spazio al racconto del fondatore della Cassa Rurale di Capriva ma anche sacerdote, politico ed europeista.

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Venerdì 28 novembre alle 17.30 nella Sala Parrocchiale di San Rocco a Gorizia ,via Venerio 1, si terrà un convegno dal tema “Monsignor Luigi Faidutti, sacerdote, riformatore sociale, politico, europeista”. L’ingresso sarà libero.

Il convegno è organizzato dall’Istitût Ladin Furlan “Pre Checo Placerean” insieme alle diocesi di Udine e Gorizia, con il patrocinio del Comune di Gorizia e il sostegno di ARLeF e dalla Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, dell’Ambasciata di Lituania presso la Santa Sede e Sovrano Ordine di Malta, Gect Go, Istituto di Storia Sociale e Religiosa, Teatri Stabil Furlan, BCC Venezia Giulia e Cassa Rurale FVG.

Monsignor Luigi Faidutti è stato uno di quei personaggi che il Novecento friulano l’ha preso per le spalle e l’ha scosso. Nato a Scrutto, in Comune di San Leonardo, nel 1861, sacerdote colto e poliglotta, fu uno dei primi a capire che la modernità non passa solo dai pulpiti ma anche dai conti correnti. Così fondò la Cassa Rurale di Capriva, consorzi agricoli, la Banca Friulana. Non per mania costruttiva, ma per dare fiato ai contadini e peso politico a un Friuli che ancora cercava la propria voce.

Nel 1907 entrò nel Parlamento di Vienna e nel 1913 diventò Capitano della Contea di Gorizia e Gradisca. Nel 1918, mentre l’Impero asburgico si sbriciolava, chiese autonomia per il suo Friuli. Una presa di posizione che fu sbandierata come prova di austriacantismo, e l’impossibilità di rientrare a casa perché minacciato di morte. Infine, fu inviato a Kaunas in Lituania in veste di uditore della Nunziatura apostolica e dove morì nel 1931.

Il suo movimento lasciò una rete impressionante: decine di casse rurali, consorzi, cooperative. Un Friuli che, grazie a lui, aveva costruito una solida economia dal basso. Forse proprio per questo – nota Gianfranco Ellero, storico e saggista – le élite locali non lo perdonarono.

Il convegno di Gorizia serve a rimettere un nome nella sua cornice. Un’occasione per riportare in circolo storie che non sono soltanto memorie, ma strumenti per comprendere il presente.

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