LA TAPPA
Gorizia e Nova Gorica unite in rosa: festa e caos per il Giro d’Italia che si chiude con applausi e una caduta

Tra folla in festa, Frecce tricolori e un arrivo transfrontaliero da sogno, la 14esima tappa del Giro è stata anche segnata da una maxi-caduta che rivoluziona la classifica. Vince il danese Asgreen, ma Gorizia si prende comunque la scena.
Il cielo grigio e la pioggia intermittente non hanno fermato la voglia di festa. Gorizia ha risposto con entusiasmo all’appuntamento con il Giro d’Italia, accogliendo la carovana rosa con strade addobbate, piazze gremite e un clima di partecipazione che ha coinvolto tutta la città, in un abbraccio ideale con Nova Gorica, nel nome della Capitale europea della cultura 2025. Ma la 14esima tappa, partita da Treviso, non è stata quella che ci si aspettava: a una manciata di chilometri dal traguardo, è successo di tutto.
Un tratto cittadino reso scivoloso dalla pioggia – e forse sottovalutato in fase di pianificazione – ha trasformato gli ultimi 20 chilometri in un campo minato. Sui sampietrini bagnati si è consumata una delle cadute più rovinose dell’intero Giro: a terra, uno dopo l’altro, Giulio Ciccone, Antonio Tiberi, Mads Pedersen, Primoz Roglic (uno dei più tifati dal pubblico sloveno), Juan Ayuso, Egan Bernal. Alcuni sono ripartiti, altri hanno perso minuti preziosi, qualcuno – si teme – potrebbe addirittura lasciare la corsa.
Chi ha evitato il caos lo deve in gran parte al lavoro di squadra: è il caso di Simon Yates, protetto egregiamente dai suoi uomini, e di Isaac del Toro, scivolato anche lui ma capace di rientrare e mantenere la maglia rosa. Per il giovane messicano, sempre più protagonista di questa edizione, è un altro passo verso un sogno che ora appare meno lontano.
A trionfare, però, è stato Kasper Asgreen, il danese della EF Education-EasyPost, protagonista di una fuga iniziata già al mattino con Davy, Maestri e Marcellusi. Ai -5 ha lasciato tutti, andando a prendersi in solitaria la sua prima vittoria stagionale, sotto la pioggia battente di una piazza Transalpina divisa a metà tra due Paesi ma unita dalla passione.
Nonostante l’incidente che ha segnato la corsa, Gorizia ha saputo offrire uno scenario unico: il villaggio “Giroland” ha animato piazzale della Casa Rossa, il Castello e il Municipio sono stati illuminati di rosa, le mascotte Trudi hanno colorato le vetrine del centro storico e anche i commercianti – dalla pasticceria con il dolce “rosa” alle botteghe di via Rastello – hanno contribuito a costruire l’atmosfera.
A dare ulteriore rilievo all’evento, è intervenuto anche il vicegovernatore del Friuli Venezia Giulia, Mario Anzil, che ha definito questa giornata «una grande festa per il nostro territorio», sottolineando come «il Giro d’Italia rappresenti un’occasione esemplare per unire lo sport alla cultura, valorizzando l’identità del territorio e il suo ruolo di ponte tra popoli». Un messaggio ancora più forte, visto il luogo dell’arrivo: la piazza Transalpina, «un tempo linea di confine tra Est e Ovest, oggi crocevia di incontro e amicizia».
Lo spettacolo si è chiuso con le Frecce tricolori, che hanno sorvolato il confine a suggellare una giornata intensa, complicata, ma memorabile. Non la tappa che ci si aspettava, certo. Ma per Gorizia e Nova Gorica, una tappa che resterà nella storia.Foto di Sergio Marini
Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.
_6831f091507fa.jpeg)
_6831f09150efe.jpeg)
_6831f09151730.jpeg)
_6831f09151b47.jpeg)
_6831f09151f40.jpeg)

_6831f09152745.jpeg)

_6831f09153367.jpeg)
_6831f09153789.jpeg)

_6831f09152bbc.jpeg)

Occhiello
Notizia 1 sezione

Occhiello
Notizia 2 sezione
