Tra Gorizia e Dobrovo la ’Rita’ di Dozinetti andrà in scena in un dojo giapponese

Tra Gorizia e Dobrovo la ’Rita’ di Dozinetti andrà in scena in un dojo giapponese

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Tra Gorizia e Dobrovo la ’Rita’ di Dozinetti andrà in scena in un dojo giapponese

Di REDAZIONE • Pubblicato il 07 Lug 2025
Copertina per Tra Gorizia e Dobrovo la ’Rita’ di Dozinetti andrà in scena in un dojo giapponese

Il Piccolo Opera Festival porta in scena l’opera comica di Donizetti con una regia inedita di Anna Etsuko Tsuri, ambientata in un dojo di arti marziali. Mercoledì 9 e venerdì 11 lo spettacolo sarà arricchito da un ‘touch tour’ per i non vedenti.

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Il titolo dell’opera di Gaetano Donizetti tramandato dalla tradizione, ovvero “Rita ou Le mari battu” rivela in il tema della sua trama: la protagonista, già vittima di un marito manesco, sposandone un secondo inizia a batterlo a “scopo preventivo”. Inutile dire che, quando il primo coniuge dato per disperso si ripresenta del tutto inatteso, la protagonista e il suo nuovo sposo cercheranno di disfarsi dell’ex.

“Rita ou Le mari battu” è dunque la partitura scelta dal Piccolo Opera Festival per attivare la collaborazione con EU Japan Fest, organismo che promuove le sinergie artistiche con le Capitali Europee della Cultura e che dunque è attivo a GO! 2025 per supportare questa nuova produzione lirica che andrà in scena mercoledì 9 luglio alle 21 a Palazzo Lantieri in Gorizia e venerdì 11 luglio, sempre alle 21, nel Castello di Dobrovo in Slovenia, grazie al sostegno dell’Ente Turistico ZTKMS Brda. Protagonisti dei tre ruoli del libretto saranno il soprano Claudia Ceraulo, con cover role di Alisa Izak; il tenore Manuel Miro Caputoin in veste del secondo marito Beppe e il baritono Francesco Bossi, che interpreterà il primo coniuge Gasparo. La GO! Borderless Orchestra sarà diretta dal maestro Jimmy Chiang, musicista di Hong Kong formatosi in particolare a Vienna, dove è stato protégé di Seiji Ozawa.

La particolarità di questo spettacolo è senz’altro la messa in scena ideata dalla regista giapponese Anna Etsuko Tsuri: l’opera infatti, invece che in una piccola locanda italiana, sarà ambientata in un dojo di arti marziali giapponesi, intorno ai primi del Novecento. La scelta di un’originale commistione tra la musica e lo sport viene suggerita dal soggetto stesso dell’opera, riletta da un diverso punto di vista: in queste discipline orientali infatti la potenza non viene usata per la violenza, ma è consentita per la pace e l’amore, incorporando, nel combattimento, anche quella dell’avversario come un flusso unico di energia. Questa visione si contrappone quindi a quella di una società strutturata a piramide, in cui i forti sono considerati superiori e i deboli devono obbedire ai forti, per costruire invece un mondo più equo, basato sul rispetto reciproco. 

Tra la cerimonia del tè; i riti collegati alla disciplina del Kendo, che usa bastoni di bambù o di legno, derivando dalla pratica dei samurai con le spade; costumi e movenze tipiche di queste arti, con l’aiuto di alcuni allievi-figuranti, l’opera intende offrire nuovi spunti di interesse anche per un pubblico giovane e trasversale.

Inoltre la serata offrirà un’ulteriore esperienza da condividere, attraverso un “Touch Tour” organizzato in collaborazione con UICIGO Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti - Sezione di Gorizia e dedicato a persone cieche e ipovedenti, ma aperto a tutti gli spettatori che volessero partecipare – solo su prenotazione ai recapiti del Festival. Il percorso tattilo-sensoriale consentirà di esplorare da vicino elementi significativi della scenografia, dei costumi, degli oggetti di scena e alcuni strumenti musicali, per favorire una comprensione più profonda e immersiva dell’opera. L’incontro sarà accompagnato dallo scenografo dello spettacolo Paolo Vitale, che introdurrà i personaggi, la trama e il contesto dell’allestimento.

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