I COMMENTI
Gorizia, confermato il mantenimento di Cardiologia e UTIC al San Giovanni di Dio, politica soddisfatta «ma ci vogliono più conferme»

Dopo l’incontro in Regione, arrivano i commenti favorevoli di Tomasella, Padovan e Fasiolo: unanime apprezzamento per la decisione condivisa. Resta alta l’attenzione sul futuro del presidio goriziano.
Dai recenti incontri tra Regione e Comune di Gorizia, è emerso che il reparto di Cardiologia e la UTIC, ovvero l’unità di Terapia Intensiva Cardiologica, resteranno , almeno per il momento, operativi all'interno del nosocomio goriziano.
La conferma arriva dopo la riunione riservata tenutasi a Trieste, nel Palazzo della Regione in Piazza Unità, alla presenza del presidente Massimiliano Fedriga e dell’assessore regionale alla Sanità Riccardo Riccardi, affiancati dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna e dall’assessore comunale al Welfare Silvana Romano.
Sul tavolo, la questione sollevata ufficialmente da un ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio comunale goriziano, con cui si chiedeva il mantenimento sia dei posti letto di degenza cardiologica sia della UTIC, dopo che era stato ipotizzato un loro trasferimento nel solo ospedale di Monfalcone.
Molti i commenti positivi giunti dal mondo politico locale all’indomani dell’incontro in Regione e della conferma del mantenimento dei reparti di Cardiologia e UTIC all’Ospedale San Giovanni di Dio di Gorizia.
Tra questi, quello del consigliere comunale della Lega Andrea Tomasella, che ha accolto la notizia con «grande soddisfazione e sollievo», definendola come «un lavoro corale» tra istituzioni, professionisti e comunità, uniti dall’obiettivo comune di garantire un servizio sanitario di qualità, vicino ai cittadini del territorio.
Tomasella ha voluto esprimere un ringraziamento particolare al presidente Fedriga e all’assessore regionale Riccardi per l’attenzione dimostrata verso Gorizia e per il lavoro svolto con l’intento di trovare «soluzioni concrete e sostenibili». Un plauso è stato rivolto anche al sindaco Ziberna, ringraziato per aver «mantenuto saldo il timone» in una fase delicata, rappresentando con determinazione le istanze del Consiglio comunale.
Il consigliere ha inoltre evidenziato l’impegno del gruppo consiliare della Lega, sottolineando l’importanza della mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, considerata un «passaggio cruciale per rafforzare la voce del territorio».
Secondo Tomasella, questa vicenda dimostra che «quando istituzioni e comunità lavorano insieme, con serietà e spirito costruttivo, si possono raggiungere risultati concreti». Ha infine ribadito l’intenzione di proseguire con attenzione il monitoraggio delle questioni strategiche per Gorizia, sottolineando la fiducia nella guida della Regione.
Parole di soddisfazione anche da parte della Slovenska Skupnost, che ha accolto con favore la notizia della permanenza dell’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica a Gorizia.
In una nota, il vicepresidente regionale del partito e vicepresidente dell’associazione “Cuore Amico di Gorizia” Franca Padovan, ha espresso particolare gioia per l’esito dell’incontro in Regione, ricordando la questione tocchi anche corde personali, ricordando di come Padovan abbia infatti vissuto in prima persona un’emergenza cardiaca, comprendendo quanto siano cruciali la tempestività e la vicinanza dell’assistenza per salvare una vita. «In quei momenti possono essere determinanti i minuti, se non i secondi – ha evidenziato – ed è quindi fondamentale poter contare su un aiuto immediato e vicino». Il reparto di terapia intensiva cardiologica è, in questo senso, considerato di vitale importanza, poiché serve un’area vasta e risponde a un numero crescente di casi, anche tra i più giovani.
La Slovenska Skupnost ha ricordato il proprio impegno costante sia negli incontri pubblici contro l’ipotesi di chiusura del reparto, sia attraverso l’attività dell’associazione Cuore Amico, impegnata da tempo nella sensibilizzazione sui problemi cardiaci e sull’importanza di un intervento tempestivo.
Tra le varie voci politiche che hanno espresso soddisfazione per l’esito dell’incontro in Regione, anche quella della consigliera regionale in quota PD Laura Fasiolo, che ha ricordato come già a fine gennaio avesse presentato in III Commissione un’interrogazione proprio sulle degenze cardiologiche e sulla presenza della UTIC a Gorizia.
Un’interrogazione che, sottolinea Fasiolo, fino a oggi non aveva ricevuto una risposta formale, ma che «di fatto lo è stata» con la conferma – annunciata dal sindaco Ziberna – del mantenimento delle due cardiologie e delle due UTIC, una a Gorizia e una a Monfalcone. Proprio questa era la richiesta avanzata nella sua interrogazione e sostenuta successivamente da un’ampia mozione approvata all’unanimità dal Consiglio comunale.
La consigliera ha inoltre evidenziato come tale decisione si discosti da quanto previsto nella delibera n.1871 della Giunta regionale, che indicava come termine ultimo il 30 aprile 2025 per concentrare tutte le degenze cardiologiche – comprese le UTIC – nella sola sede di Monfalcone. «Così non è stato, come avevo previsto», ha commentato Fasiolo, attribuendo questo cambio di rotta alla consapevolezza, da parte della Regione, dell’alto livello qualitativo della cardiologia goriziana, confermato anche da numerosi indicatori ufficiali rilevati da Agenas.
Tra i punti di forza del reparto, ha elencato l’attivazione di un nuovo sistema di telemetria cardiaca, l’aumento dei ricoveri, degli impianti di pacemaker e defibrillatori, oltre ai più di 1.200 tele-monitoraggi effettuati da remoto nell’ultimo anno. Fasiolo ha anche evidenziato la complessità e il valore specialistico degli interventi eseguiti nelle unità chirurgiche dell’ospedale, sottolineando che il mantenimento della UTIC a Gorizia non è «solo opportuno, ma necessario, sia per la sicurezza dei pazienti sia per la valorizzazione del personale sanitario».
«Fortunatamente è prevalso il buon senso», ha aggiunto, riferendosi anche alla possibilità di dializzare i pazienti direttamente in terapia intensiva grazie alla pronta disponibilità del personale medico e infermieristico di Nefrologia e Dialisi.
Fasiolo ha però messo in guardia da possibili passi indietro futuri: «La strada è ancora in salita - conclude - Ora al sindaco e a noi tutti l’onere di vigilare, perché non si tratti solo di un contentino “a tempo”».
Foto d'archivio de Il Goriziano
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