Gorizia, addio a Giorgio Bisiani: una vita per la sanità e nel sindacato

Il malore durante la manifestazione a Udine il 12 dicembre. Era una delle anime del comitato per la salute pubblica del capoluogo. Amante della città, era iscritto al Cai.

È morto nel pomeriggio di ieri, 26 dicembre, Giorgio Bisiani, volto e anima della Cgil Funzione Pubblica Gorizia e del Comitato Salute Pubblica del capoluogo provinciale. Il suo cuore ha smesso di battere nella giornata di Santo Stefano dopo giorni di lotta in ospedale: di fatto il 12 dicembre, durante la manifestazione a Udine, Bisiani era stato colpito da un malore.

Erano seguiti attimi di preoccupazione durante lo sciopero generale: gli interventi dal palco di piazza Venerio erano stati infatti interrotti per circa venti minuti a causa del suo malore di un manifestante, un pensionato proveniente dalla provincia di Gorizia. Bisiani era stato soccorso dal personale del 118 ed era stato trasportato in ambulanza in ospedale a Udine per accertamenti. Prima di salire in ambulanza l’uomo era comunque rimasto cosciente.

Classe 1949, nato e cresciuto a San Rocco era fiero sanroccaro e continuava a parlare friulano anche con la famiglia e partecipava con assiduità alle feste del borgo. Ha lavorato per decenni in ospedale a Gorizia divenendo poi tecnico della dialisi. Molto conosciuto a livello professionale ma anche sindacale. Le figlie Miriam e Micol lo ricordano come una persona «molto tenace che non cedeva nel lavoro e nella passione. Ha sempre cercato di stimolare l’interesse non solo per le cose importanti ma anche a quelle belle, dalle manifestazioni culturali agli appuntamenti in città, cercando sempre di costruire ponti». Ha sempre amato la propria città ed era fiero per il 2025, l'anno della Capitale Europea della Cultura. 

Una «persona presente che cercava sempre di coinvolgere gli altri, sia a livello locale che internazionale, era indubbiamente un idealista – lo ricordano con affetto Miriam e Micol – perché alla sua età continuava a combattere, si arrabbiava e non mollava, spesso tormentandosi per riuscire a portare avanti le proprie passioni tra cui, nell’ultimo periodo, anche l’orto riscoprendo le radici contadine dei propri nonni». Amante della montagna, era iscritto al Cai, e spesso la raggiungeva per grande amore verso la natura: «Quando ancora non vi erano discorsi nella società a livello di ecologia lui ci ha sempre insegnato ad aggiustare, riciclare e rispettare l’ambiente, è sempre stato contro il mondo dell’usa e getta ma a favore del riuso».

«Bisiani è stato per molti anni il cuore e l'anima dell'ospedale di Gorizia, come delegato FP CGIL, come coordinatore della RSU, come Componente del Direttivo Provinciale di Funzione Pubblica ma anche come lavoratore e come cittadino impegnato nella difesa della sanità pubblica. Ha saputo essere anche critico ma sempre nell'ottica di spingerci a fare di più a tutela di un servizio pubblico ed universalistico. Non ha smesso nemmeno da pensionato, impegnandosi ancora nel Comitato a difesa della sanità pubblica. Sapeva essere anche ostinato e testardo nelle sue proposte e richieste e questa ostinazione e testardaggine ora la porteremo avanti noi», ha scritto in una nota la Cgil Funzione Pubblica di Gorizia.

Lascia le figlie Miriam e Micol, i generi, i nipoti, la moglie Antonietta, la sorella Annamaria, con il cognato e i nipoti. Le date delle esequie non sono state ancora stabilite ma saranno celebrate nella chiesa parrocchiale di San Rocco a Gorizia.  

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