Gorizia accoglie la quinta sessione di ‘Via della creatività’: i racconti di Pandolfi, Conciatori e Cao Pinna a Borgo Cinema

Gorizia accoglie la quinta sessione di ‘Via della creatività’: i racconti di Pandolfi, Conciatori e Cao Pinna a Borgo Cinema

IL PROGETTO

Gorizia accoglie la quinta sessione di ‘Via della creatività’: i racconti di Pandolfi, Conciatori e Cao Pinna a Borgo Cinema

Di Federico De Giovannini • Pubblicato il 14 Mag 2025
Copertina per Gorizia accoglie la quinta sessione di ‘Via della creatività’: i racconti di Pandolfi, Conciatori e Cao Pinna a Borgo Cinema

I tre sceneggiatori e registi sono ospiti del capoluogo fino al 19 maggio per una residenza artistica. Grande linfa è stata data dal territorio ai loro progetti attraverso incontri, scambi e suggestioni.

Condividi
Tempo di lettura

Se qualcuno si chiede dove siano i frutti, la risposta non può che essere che “Via della Creatività”, giunta alla sua quinta edizione, «sta seminando cose che torneranno alla città secondo i tempi dell’arte». Così ha esordito stamattina Francesco Ranieri Martinotti, regista, sceneggiatore e curatore del progetto, alla presentazione della sessione numero cinque di residenza artistica promossa dal Palazzo del Cinema a Gorizia e dei suoi esiti. Lo spazio Borgo Cinema di via Rastello è stata la cornice dove Eleonora Cao Pinna, Vincenzo Pandolfi e Mauro Conciatori – tutti e tre sceneggiatori e registi, ospiti nel capoluogo isontino dal 28 aprile al 19 maggio - hanno raccontato ai presenti i progetti individuali su cui stanno lavorando, le prospettive future e soprattutto stimoli, incontri con cittadini o figure locali e suggestioni che l’esperienza di residenza ha fornito loro in queste tre settimane ormai giunte verso il termine.

«Queste residenze – così sempre Ranieri Martinotti, accompagnato in sala dal direttore del Palazzo del Cinema Giuseppe Longo – hanno l’obiettivo di far diventare la città di Gorizia e i suoi luoghi i protagonisti di storie, racconti e narrazioni per immagini, facendo sì che ciascun ospite possa poi raccontarli a sua volta e promuoverli». Obiettivo del progetto che si sta trasformando in concreto risultato: «Tutti i partecipanti delle precedenti sessioni si sono innamorati di Gorizia e la ritengono un luogo di ispirazione e concentrazione». E mentre il direttore Longo ha rievocato le quattro precedenti esperienze e i loro momenti più salienti, l’assessore alla cultura di Gorizia Fabrizio Oreti ha puntualizzato che «dal punto di vista cinematografico Gorizia è sempre stata ricca», ma è grazie al titolo di Capitale Europea della Cultura e alle importanti risorse di finanziamento giunte assieme a esso «che possiamo ora “far esplodere” e raccontare a 360 gradi questo patrimonio». «Siamo sempre stati terra di passaggio aperta alle contaminazioni – ha aggiunto Oreti – per cui queste nuove collaborazioni sono contributi preziosi che ci permettono di arricchirci ancora di più».

Il primo dei tre artisti a presentare il proprio lavoro è stato Vincenzo Pandolfi, sceneggiatore nativo di Terracina e attivo nella scrittura di film action e horror. A Gorizia ha avuto modo di avanzare in un progetto di genere del thriller “psicologico” improntato sul mondo degli scacchi: una «storia già in stato piuttosto avanzato», ha spiegato Pandolfi, alla quale «gli incontri fatti a Gorizia mi hanno aiutato a dare un senso diverso». Dopo la lettura dei romanzi del celebre Paolo Maurensig, lo sceneggiatore ha avuto infatti il «privilegio» di confrontarsi «con scacchisti importanti che mi hanno permesso di capire meglio la psicologia di gioco e giocatori». Il testo, dal titolo “SESSANTAQUATTRO”, è una claustrofobica «partita fatale» ambientata in una sola stanza, dove cui il protagonista, un maestro di scacchi cinquantenne, deve sfidare attraverso serrate conversazioni telefoniche l’oscuro “K”. Una sfida anche di regia e sceneggiatura, ha dichiarato Pandolfi, poiché «bisogna riuscire a rendere l’ambiente un personaggio a sé». E proprio durante i giorni di residenza è arrivata l’opportunità di passare allo step successivo: «Mentre ero qui a Gorizia, ho avuto contatti con una casa di produzione interessata a sviluppare un primo corto e un teaser. Se le cose vanno come sperato, inizieremo presto a girarlo».

I “giorni goriziani” sono stati rivolti alla preparazione del lungometraggio di debutto per la ventisettenne Eleonora Cao Pinna, romana di nascita e con base a Londra: il suo “HERself” racconta la storia di una giovane artista di modeste origini che si trasferisce nella capitale inglese cercando di farsi notare, ma con molta difficoltà; approda così sul mondo dei social ma, a causa di una sorta di «patto online con il diavolo», va incontro a una serie di inquietanti mutazioni «sia corporali che metaforiche». «All’apparenza il mio progetto parla del mondo dei social – ha dichiarato Cao Pinna – ma sotto sotto i temi sono l’abbandono sistemico delle classi sociali meno privilegiate e i tabù sul mondo femminile». Per lei la residenza è stata «un momento di pace per riflettere, sviluppare e scrivere, ma anche di confronto e scambio di idee con gli altri due ospiti».

Ultimo ad esporre il proprio progetto è stato Mauro Conciatori, già forte di una lunga esperienza registica e culturale: ha lavorato come aiuto regista al fianco di Michelangelo Antonioni e, ad oggi, ha girato sedici documentari. Con il suo arrivo in Fvg, ha voluto approfondire la figura di Pier Paolo Pasolini dal punto di vista della sua produzione poetica: un lato che, secondo Conciatori, non è stato ancora abbastanza raccontato dal cinema. I «versi inneggianti all’amore», più che la sua visione politica, sono quindi il focus del regista romano nel suo "Solo l'amore conta - Pier Paolo Pasolini": «Sono stato nei luoghi dove ha vissuto, alla ricerca delle tracce invisibili che ha lasciato, e ho avuto modo di incontrare alcuni abitanti di Casarsa che ne ricordano la semplicità, oppure la volta in cui Maria Callas giunse con lui in paese per girare “Medea”». Oltre a questo «percorso polifonico», in cui le poesie di Pasolini dialogheranno con altri testi letterari, quadri, architetture metafisiche e coreografie (e per il quale è già confermata la partecipazione del noto attore Alessio Boni), Conciatori ha dichiarato che l’esperienza gli ha fornito «nuove idee su cosa raccontare di questo territorio».  

La presentazione si è chiusa con un’interessante novità, comunicata proprio da Ranieri Martinotti, che conferma l’ampio respiro del legame tra la città e la settima arte: sarà annunciato nei prossimi giorni, in conferenza stampa a Cannes (dove proprio ieri è stato dato il via al celeberrimo festival cinematografico), il laboratorio di formazione per scenografi “Dalla matita al ciak” che il noto regista Giuseppe Gaudino, assieme ad altri sei autori attivi a Cinecittà, condurrà continuativamente a Gorizia per due mesi e mezzo a partire dal 6 ottobre

Rimani sempre aggiornato sulle ultime notizie dal Territorio, iscriviti al nostro canale Telegram, seguici su Facebook o su Instagram! Per segnalazioni (anche Whatsapp e Telegram) la redazione de Il Goriziano è contattabile al +39 328 663 0311.

Articoli correlati
...
Occhiello

Notizia 1 sezione

...
Occhiello

Notizia 2 sezione

...
Occhiello

Notizia 3 sezione