La visita
Giornalisti dei settimanali cattolici italiani a Gorizia e Nova Gorica, focus su pace e confini che uniscono

Ospiti di Voce Isontina, i membri del Consiglio Nazionale hanno toccato con mano la realtà del Goriziano e delle peculiarità locali.
«Magari tutti i confini fossero così». Lo ha detto con estrema chiarezza e schiettezza, il 23 settembre, il cardinale Matteo Zuppi concludendo come «in cielo non ci saranno confini, saremo una cosa sola». Il messaggio è partito da Gorizia durante la riunione del Consiglio Permanente della Conferenza Episcopale Italiana a fine settembre 2025. Parimenti il Consiglio nazionale della Fisc, la Federazione Italiana Settimanali Cattolici, dall’8 al 10 ottobre si è ritrovata a Gorizia non solo per i lavori inerenti il Consiglio stesso ma anche per lavorare sul tema dei Confini e, più ampiamente, della Pace partendo proprio dall’esempio pragmatico di Gorizia e Nova Gorica, assieme Capitale Europea della Cultura per questo 2025.
Un incontro che si è snodato tra le vie delle due città, scoprendo non solo la storia dei due centri urbani ma anche il profondo spirito che, nel Goriziano, unisce le anime slovena, italiana, friulana e, in ambiti storici, anche quella tedesca ed ebraica.
Il gruppo ha anche visitato luoghi importanti per la storia del territorio tra cui la pieve di Salcano, primo luogo di evangelizzazione cristiana testimoniata con il rinvenimento qualche anno fa di una lampada storica con il monogramma di Cristo risalente al IV secolo, il castello di Gorizia e il museo della Grande Guerra, la centrale chiesa di Sant’Ignazio nel cuore di Gorizia e la Concattedrale di Cristo Salvatore a Nova Gorica: dunque, dalla chiesa più antica a quella più contemporanea, scoprendo difficoltà di vivere a cavallo di un confine ma anche le peculiarità della possibilità di contatto tra popoli, lingue e culture.
Tra i punti anche lo spettacolo ‘Internati’, riproposto dal Centro studi politici economici e sociali “Sen. Antonio Rizzatti” di Gorizia proprio per il Consiglio sul tema dell’internamento nel 1915 e per tutta la Prima Guerra Mondiale, di una sessantina di sacerdoti dell’arcidiocesi di Gorizia.
Apprezzata, da parte dei membri del Consiglio, anche la visita a Sant’Andrea – Štandrež con la celebrazione eucaristica presieduta dall’arcivescovo di Gorizia, monsignor Carlo Redaelli, cui è seguito un incontro con il parroco, don Carlo Bolčina, sulla storia e sulla situazione attuale della minoranza slovena in Italia e del ruolo delle comunità cattoliche nel continuare a lavorare assieme.
I consiglieri della Fisc, ospiti del settimanale “Voce Isontina” dell’arcidiocesi di Gorizia, il cui direttore Mauro Ungaro è l’attuale presidente della federazione, sono stati ricevuti in Municipio dal sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, hanno poi incontrato l’assessora a Go!2025 Patrizia Artico e il presidente dell’UCSI Friuli Venezia Giulia, Salvatore Ferrara nel piazzale della Stazione Transalpina, divisa sino al 2004 dalla barriera confinaria tra la Italia e Slovenia, sino al 1991 Jugoslavia.
I lavori del consiglio nazionale, testimonianza della pluralità e varietà della stampa cattolica italiana – 190 testate e 500 giornalisti, espressione di 160 diocesi – sono stati in larga parte dedicati al confronto sul futuro dei media diocesani e le sfide che l’attendono, a partire da quella sulla transizione digitale. Si tratta di un obiettivo che la Fisc sosterrà in collaborazione con il Servizio per la promozione del sostegno economico della Cei perché i settimanali cattolici possano affrontare con i dovuti mezzi le nuove frontiere tecnologiche e sociali del giornalismo, senza però perdere la loro identità di presidio locale dell’informazione e di animazione del confronto democratico sin nelle più lontane periferie del Paese.
Tradizione e innovazione nella comunicazione accompagnano il futuro dei periodici della Fisc, in una prospettiva che s’inserisce pienamente nel segno della sinergia e della collaborazione tra le varie risorse dei media cattolici espresso dal cammino sinodale della Chiesa italiana.
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