A ROMA
Fincantieri vara il suo piano industriale 2026-2030, crescono ricavi e redditività netta al +40% e al +90%
Atteso un utile netto di 500 milioni nel 2030. Previsti oltre 50 miliardi di euro di nuovi ordini con nuovi contratti nel settore della Difesa previsti già a partire dal 2026.
Il Consiglio di Amministrazione di Fincantieri S.p.A., presieduto da Biagio Mazzotta, ha esaminato e approvato il Piano Industriale 2026-2030, denominato «F4 – Fast Forward Further Future», insieme alla strategia di sostenibilità e al Piano di Sostenibilità 2026-2030, sviluppati in continuità con il percorso di transizione sostenibile del Gruppo e in coerenza con gli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il Piano prevede una crescita significativa dei ricavi e della redditività in tutti i segmenti di business, accompagnata da un profondo rafforzamento della struttura industriale e finanziaria del Gruppo. Al 2030 i ricavi sono attesi in aumento di circa il 40 per cento rispetto al 2025, mentre l’EBITDA è previsto crescere di circa il 90 per cento. L’utile netto è stimato raggiungere circa 500 milioni di euro entro la fine del periodo di Piano, grazie anche a una forte accelerazione della generazione di cassa che sosterrà il percorso di riduzione dell’indebitamento.
Nel corso del Piano, e al netto di eventi ad oggi non prevedibili, Fincantieri stima di conseguire nel 2028 ricavi pari a circa 11 miliardi di euro, un EBITDA di 930 milioni di euro, con un margine EBITDA dell’8,5 per cento, un utile netto di 220 milioni di euro e un rapporto tra posizione finanziaria netta ed EBITDA pari a 1,7 volte. Al 2030 i ricavi sono attesi a circa 12,5 miliardi di euro, l’EBITDA a 1,25 miliardi di euro con un margine del 10 per cento, l’utile netto a circa 500 milioni di euro, con un profit margin del 4 per cento, e un rapporto PFN/EBITDA pari a 1,0 volta.
Nel periodo 2026-2030 sono attesi oltre 50 miliardi di euro di nuovi ordini, con l’avvio di nuovi contratti nel settore della difesa già a partire dal 2026. Il Piano prevede inoltre il raddoppio della capacità produttiva dei cantieri italiani impegnati nel business della difesa, al fine di rispondere all’accelerazione della domanda nazionale e internazionale, e un incremento della produttività in tutti i segmenti civili, facendo leva sulla riarticolazione della capacità produttiva globale del Gruppo.
«Il Piano Industriale 2026-2030 rappresenta prima di tutto il manifesto industriale che nasce da una visione strategica del futuro, in un momento in cui la nostra industria sta attraversando un macro-trend positivo, sia nel settore civile che in quello militare. Con questo Piano entriamo in una nuova fase di crescita, rafforziamo la capacità produttiva, aumentiamo la competitività e manteniamo il focus sul nostro core business e sull’efficienza operativa» dichiara Pierroberto Folgiero, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Fincantieri.
Nel commentare le principali direttrici strategiche, Folgiero ha sottolineato che nei prossimi anni Fincantieri raddoppierà la capacità produttiva nei cantieri italiani della difesa, incrementerà la competitività nei segmenti civili e offshore, consoliderà il proprio ruolo in un settore strategico come quello dell’underwater e sarà pronta a cogliere nuove opportunità nei mercati internazionali. Il Gruppo proseguirà inoltre i progetti strategici avviati nel precedente Piano, puntando sull’integrazione tra nave fisica e nave digitale attraverso lo sviluppo della «navis sapiens» e sull’evoluzione dei sistemi di propulsione verso soluzioni sempre più sostenibili, dai carburanti puliti all’idrogeno, fino all’ambizione del nucleare.
Il Piano Industriale prevede un rapido rafforzamento del sistema produttivo globale per intercettare le opportunità offerte da un mercato in forte crescita. Nel segmento cruise, Fincantieri beneficia di una pipeline caratterizzata da elevata visibilità e redditività, sostenuta da un’eccellenza operativa che consente di mantenere un backlog a livelli record. Sono previste azioni mirate per incrementare l’efficienza dei cantieri, rafforzare la filiera e ottimizzare i costi, insieme a investimenti per potenziare la capacità produttiva e sostenere lo sviluppo del portafoglio ordini pluriennale.
Nel settore della difesa, il Piano risponde a un contesto geopolitico complesso che offre significative opportunità di sviluppo. Il budget globale destinato alla difesa è atteso raggiungere 2,93 trilioni di dollari nel 2030, in aumento del 18,6 per cento rispetto al 2025, con una crescita della spesa per unità navali in linea con tale trend. Forte della propria capacità di integratore di piattaforma e di un solido track record di programmi internazionali, Fincantieri intende rafforzare l’efficacia commerciale verso le principali marine militari del mondo e sviluppare nuovi progetti in mercati esteri accessibili, come il sud-est asiatico e il Medio Oriente. Nel triennio 2026-2028 il Gruppo ha individuato opportunità commerciali per oltre 56 miliardi di euro, di cui circa 23 miliardi con probabilità medio-alta di successo.
Nel comparto offshore e delle navi speciali, Fincantieri si conferma tra i principali player globali, in un contesto sostenuto da una domanda energetica in crescita e da segmenti ad alto potenziale come l’offshore wind, l’oil and gas offshore, i posacavi e i rompighiaccio. Il mercato accessibile per il Gruppo nel periodo 2026-2030 è stimato in circa 130-140 nuove unità. Il portafoglio comprende unità offshore all’avanguardia, dotate di controllo remoto e propulsione green, con motori predisposti anche per l’utilizzo di ammoniaca verde.
Nel segmento underwater, avviato nel maggio 2025, il mercato di riferimento è previsto raddoppiare nel periodo 2026-2030, passando da circa 22 a 43 miliardi di euro. La crescita è trainata, in ambito difesa, sia dal business convenzionale, che include sottomarini, effettori e sistemi sonar, sia dalla crescente esigenza di soluzioni per missioni di mine warfare, intelligence, surveillance and reconnaissance e anti-submarine warfare. In ambito civile e dual-use, la domanda è alimentata dalla necessità di monitorare e proteggere infrastrutture subacquee critiche, come i cavi sottomarini e i porti, e dallo sviluppo di tecnologie innovative quali droni subacquei e sistemi avanzati di comando, controllo e sensoristica.
Il Piano Industriale 2026-2030 è pienamente integrato con la strategia di sostenibilità del Gruppo, fondata sulle direttrici di innovazione, inclusione e integrità. Fincantieri punta a guidare lo sviluppo di soluzioni all’avanguardia capaci di rispondere alle sfide globali, a promuovere la crescita e la tutela delle persone e delle comunità e a perseguire l’eccellenza industriale nel rispetto dei più elevati standard etici e professionali. Ispirandosi ai principi della blue economy lungo l’intera catena del valore, il Gruppo integra crescita economica, tutela ambientale e progresso sociale, generando valore condiviso per comunità, imprese e territori.
Tra le principali iniziative strategiche individuate per rafforzare la leadership globale nella navalmeccanica ad alta complessità figurano il potenziamento della capacità produttiva attraverso investimenti mirati e l’ampliamento del footprint industriale, il rafforzamento dei processi di operations excellence e procurement excellence, l’evoluzione dell’indotto e della smart supply chain, lo sviluppo del Fincantieri Digital Ecosystem come infrastruttura abilitante per una nuova generazione di navi connesse e intelligenti e il consolidamento della roadmap verso la prima nave da crociera net zero entro il 2035. Il management presenterà al mercato i dettagli della strategia di Gruppo in occasione del Capital Markets Day che si terrà a Milano entro il primo trimestre del 2026.
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