Fincantieri – Monfalcone, il richiamo di Fedriga alla responsabilità e l’invito politico alla cooperazione e al rispetto

Fincantieri – Monfalcone, il richiamo di Fedriga alla responsabilità e l’invito politico alla cooperazione e al rispetto

L’INDUSTRIA E LA CITTÀ

Fincantieri – Monfalcone, il richiamo di Fedriga alla responsabilità e l’invito politico alla cooperazione e al rispetto

Di Salvatore Ferrara • Pubblicato il 06 Nov 2025
Copertina per Fincantieri – Monfalcone, il richiamo di Fedriga alla responsabilità e l’invito politico alla cooperazione e al rispetto

Il centrosinistra monfalconese, «nessuna intromissione ma presa di coscienza in Aula». Il no a «derive strumentali» di Savino (MEF). Necessaria «una legge regionale specifica» secondo Bullian.

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Non ci deve essere spazio per le rotture. La posizione del presidente della Regione Massimiliano Fedriga sul rapporto citta di Monfalcone - Fincantieri è chiara: «Faccio un appello alla responsabilità - sono le sue parole - penso sia sbagliato portare sull'agone politico Fincantieri, un player internazionale che in questi anni ha dimostrato grande senso di responsabilità facendo dei passi avanti importanti che sono convinto proseguiranno».

Si tratta di una posizione ben diversa e più "posata" rispetto alle reazioni che sono state espresse dagli ambienti comunali. Tornando “in casa”, dopo la pubblicazione della lettera dell’Ad Folgiero ad esprimersi sono pure i consiglieri comunali delle liste del Partito Democratico e Insieme con Moretti, Diego Moretti, Lucia Giurissa, Sani Bhuiyan e Michela Percuzzi.

«La convergenza di tutto il Consiglio comunale su un’unica mozione rappresenta un fatto importante, che abbiamo cercato, voluto e che oggi ribadiamo con convinzione – scrivono -questo non vuole essere in alcun modo un’intromissione della politica nei confronti di chi fa impresa, ma deve rappresentare la presa di coscienza della massima assise cittadina nei confronti di uno dei player più importanti al mondo nella cantieristica navale affinché si faccia carico, per la propria parte, delle ricadute socio-economiche determinate dalla presenza della Grande Fabbrica a Monfalcone, realtà che in pochi anni è diventata la città della regione con uno dei redditi pro-capite più bassi in regione».

«Di fronte al fatto che Fincantieri produce a Panzano 3 miliardi annui di Pil e occupa direttamente 2mila persone più altri 4mila con l’indotto, non si può negare che c’è bisogno, da parte di istituzioni e della stessa azienda, di un impegno straordinario in termini di maggiori servizi per le famiglie che in città vivono. Per fare questo – su tematiche come politiche abitative, integrazione di lavoratori stranieri, previsione di strutture scolastiche per i più piccoli e di strutture socio-sanitarie - c’è bisogno dell’azienda ma soprattutto di Regione e Stato, che non possono chiamarsi fuori, in primis dal punto di vista dei trasferimenti correnti, attraverso strumenti che come centrosinistra isontino abbiamo definito “Piano Monfalcone”» aggiungono. «Vogliamo ricordare al dottor Folgiero che, contestualmente alla mozione, come centrosinistra avevamo chiesto in Consiglio Comunale le audizioni di RSU, coloro che vivono la realtà della fabbrica quotidianamente, e dei vertici aziendali, richiesta che poi non è stata accolta. Se questi temi, come riconosciuto dallo stesso amministratore, sono centrali e complessi, siamo disponibili all’ascolto e al confronto proprio perché vogliamo che Monfalcone sia ancora territorio a vocazione industriale e che Fincantieri rivesta un ruolo fondamentale per il territorio. A noi non interessano le polemiche, ma pretendiamo che su temi così complessi per la loro ricaduta sul territorio, si risponda con l’impegno delle Istituzioni di più alto livello, nonché della stessa azienda».

Per il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Sandra Savino «è essenziale che tutti i soggetti istituzionali e sociali operino in un clima di cooperazione e rispetto reciproco, evitando derive strumentali che rischiano di danneggiare un’eccellenza nazionale competitiva a livello globale con un carico di lavoro per i prossimi 10 anni, in un momento in cui, in molte aree, si registra una tendenza alla de industrializzazione». «Il Governo, nel rispetto delle reciproche prerogative e competenze, - conclude Savino - non farà mai mancare il suo sostegno ad un’azienda strategica come Fincantieri in un momento di crescita così importante. L’ho assicurato, poco fa, anche all’Amministratore Delegato».

Le ricadute del modello produttivo di Fincantieri sulla città di Monfalcone sono indubbie e profonde: proprio per questo, viste le peculiarità di un territorio a alta vocazione industriale e interessato da un fortissimo impatto migratorio, ribadisco la necessità di una legge regionale specifica dedicata all’unicità del ‘caso Monfalcone’ — come già annunciato precedentemente — capace di affrontare in modo integrato le questioni sociali, abitative, occupazionali, educative, giovanili, sportive, di welfare che gravano sulla città» a pensarla così è il consigliere regionale di Patto per l’Autonomia, Enrico Bullian.

Interviene anche la deputata dem Debora Serracchiani: «Vedremo se chi amministra il territorio mostrerà responsabilità e ascolterà l’appello di politica e istituzioni, oppure se terrà ancora bloccata Monfalcone in uno stallo che da anni non produce nulla per la comunità. Ci aspettiamo che la Regione svolga finalmente il suo ruolo istituzionale verso enti locali, imprese e lavoratori. Sicuramente l’opposizione e in particolare il Pd hanno dato prova della massima disponibilità a collaborare con l’amministrazione comunale di Monfalcone. Ora tocca alle istituzioni locali non sottrarsi al confronto giocando continuamente al rialzo, e mettere alla prova la dichiarata disponibilità di Fincantieri su progetti e impegni precisi».

Foto di Enrico Valentinis 

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