Fair Play in campo e sugli spalti, un’educazione per i genitori. Ecco il progetto da Cervignano

Fair Play in campo e sugli spalti, un’educazione per i genitori. Ecco il progetto da Cervignano

BUONE MANIERE

Fair Play in campo e sugli spalti, un’educazione per i genitori. Ecco il progetto da Cervignano

Di Agata Cragnolin • Pubblicato il 24 Mag 2025
Copertina per Fair Play in campo e sugli spalti, un’educazione per i genitori. Ecco il progetto da Cervignano

Adriano Paliaga dell’Associazione Veterani dello Sport lancia un progetto per promuovere rispetto e valori sani nello sport. Coinvolti quattro comuni dell’Isontino.

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Ieri si è svolto un incontro tra i sindaci e gli assessori allo sport dei Comuni di Turriaco, Staranzano, Ronchi dei Legionari e San Pier d’Isonzo, dove è stato presentato il progetto Fair Play, con referente Adriano Paliaga dell’Associazione Veterani dello Sport. Si tratta di un concetto che ha l’obiettivo di salvaguardare il diritto di praticare lo sport in un ambiente sano: il coinvolgimento di diversi Comuni è il primo passo per promuovere un’iniziativa dedicata alle «buone maniere nello sport, dentro e fuori dal campo» come afferma Enrico Bullian, consigliere regionale del Friuli Venezia Giulia e vicepresidente della quinta Commissione consiliare che si occupa di sport.

«Un progetto – continua il consigliere – che pone al centro il rispetto, l’educazione e i valori sani, fondamentali per la crescita dei nostri giovani atleti, che coinvolga le società sportive e i tifosi, che molto spesso sono i genitori e i familiari, e abbia ricadute sul modo in cui ci si rapporta alla squadra ospite, all’arbitro e via dicendo».

L’iniziativa di Paliaga ha riscontrato la sensibilità delle amministrazioni comunali coinvolte, nella speranza che la messa in pratica del Fair Play si espanda in vari sport e in molti altri comuni, per evitare il più possibile gli episodi negativi durante le partite. Come fare, allora? Le buone maniere devono essere presenti dall’accoglienza della squadra ospite – e non avversaria – al saluto finale.

Sarà buona norma istituire un accompagnatore, durante le partite, che accompagni i ragazzi negli spogliatoi e li accolga con un piccolo presente, come delle caramelle. In più, sarà suo compito sorvegliare i ragazzi e genitori, stando attento che loro rispettino le indicazioni fornite tramite dei volantini. L’invito è quello alla sportività, la vera sportività: prendendo ad esempio il basket, se viene fatto un bel canestro o un bel passaggio, è giusto che venga applaudito come una bella azione, anche se fatta dall’altra squadra. I genitori, dunque, sono i primi chiamati a seguire queste buone norme.

Per arginare le situazioni spiacevoli, sarà fondamentale anche l'istituzione del dirigente: nelle relazioni con i genitori, sarà incaricato di incoraggiare i comportamenti positivi e propositivi degli adulti e reprimere le negatività. Promuovere un ambiente sano permette di non perdere i ragazzi, perché è solo così che gli atleti scelgono di rimanere in un determinato contesto sportivo. Per di più, in un luogo dove vigono onesti principi si formano non solo atleti, ma anche persone migliori: si sviluppano l’autostima e le capacità relazionali.

Importante sarà anche l’istituzione di un terzo tempo, ossia l’organizzazione, da parte della società e dei genitori, di un rinfresco dopo le partite. Non bisogna dimenticare che, per esserci competizione, essenziali sono l’arbitro e la squadra ospite e che questo ruolo può essere rivestito, in un altro momento, anche da chi prima era quello che giocava in casa. Non piace a nessuno essere accolti a suon d’insulti.

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