IL SALUTO
Don Anton lascia Grado: gratitudine e affetto durante la festa dell'Esaltazione della Santa Croce

Tra la benedizione degli zaini e i canti del coro, la comunità ha espresso vicinanza al sacerdote in partenza per lo Sri Lanka dopo quattro anni di ministero.
La chiesa di San Crisogono ha accolto domenica 14 settembre la comunità riunita per la festa dell’Esaltazione della Santa Croce, un appuntamento che, come da tradizione, ha intrecciato la dimensione liturgica con la vita quotidiana dei più giovani. I ragazzi sono stati invitati a portare i loro zaini, simbolo del nuovo anno scolastico che li attende tra studio, amicizie e nuove esperienze di crescita.
La Santa Messa è stata presieduta da don Anton Gasvasker Arulappan, concelebrata da monsignor Paolo Nutarelli, che ha curato l’omelia, da don Mauro Belletti e dal vicario episcopale don Giulio Boldrin, presente a nome dell’arcivescovo Carlo Maria Radaelli.
Nella sua riflessione, monsignor Nutarelli ha preso spunto proprio dagli zaini: «Oggi sono vuoti – ha detto – perché è giusto non venire a Messa già appesantiti. Ma nel corso dell’anno scolastico si riempiranno: non solo di libri, ma di esperienze, incontri, fatiche e gioie che aiuteranno i ragazzi a crescere». La scuola, ha ricordato, è una palestra di vita, dove non sempre si incontrano le persone desiderate, ma dove si impara a costruire relazioni autentiche e di sostegno reciproco.
Un momento particolarmente sentito è stato il saluto a don Anton. Portando i ringraziamenti dell’arcivescovo, don Giulio ha sottolineato: «La tua presenza silenziosa, il sorriso e la grande disponibilità hanno fatto del tuo ministero un dono prezioso per la nostra Chiesa». Le parole, accolte da un lungo applauso, hanno commosso l’assemblea e lo stesso sacerdote.
Con voce emozionata, don Anton ha voluto esprimere la sua gratitudine: «Sono venuto in Italia per studiare diritto canonico, ma a Grado ho imparato molto di più che nei libri». Ha poi riconosciuto il ruolo paterno di monsignor Nutarelli, «un papà nel silenzio e nella presenza discreta», e quello di don Mauro Belletti, «vero padre spirituale, anzi un nonno qui in Italia». Non sono mancati i ringraziamenti alla diocesi e a don Giulio per il sostegno: «Riparto per lo Sri Lanka con gratitudine e con il cuore gonfio di emozioni».
La celebrazione si è conclusa con la benedizione degli zaini, accompagnata dal canto gioioso del coro delle 11.30. Un gesto semplice e profondo che ha ricordato a tutta la comunità come attorno ai ragazzi crescano non solo i loro libri, ma anche le relazioni e le persone che li sostengono nel cammino.
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